Al via a BolognaFiere, all’insegna dello slogan cibo e vini buoni, puliti e giusti, il duplice evento “Slow Wine Fair” e “Sana Food” con 1.200 cantine e prodotti bio dall’Italia e dal mondo.
Il cibo e i vini sule nostre tavole dovranno essere “buoni, puliti e giusti”, sinonimo di una sana alimentazione. Questo il manifesto di Slow Food che quest’anno assume la direzione artistica della duplice rassegna “Sana Food” (il Salone del biologico e del naturale) e “Slow Wine Fair” in programma al quartiere fieristico di Bologna dal 23 al 25 febbraio. Un mercato quello dei prodotti biologici che riveste un ruolo sempre più importante, una risorsa significativa per il nostro Paese che ne è leader. Un settore che vale oltre 5 miliardi di euro, cifra che per di due terzi interessa l’export con un trend di crescita costante e con un’incidenza del 6% sul totale dell’export agroalimentare italiano.
In Italia la superficie vitata “bio” rappresenta il 23% del vigneto nazionale
Per quanto riguarda in particolare il vino “bio”, il settore raggiunge l’8,5% sul totale dell’export vitivinicolo (dati Ice) e le vendite in Italia sfiorano i 60 milioni di euro (nel 2023, a +6,5%, dati Nomisma). In Italia la superficie vitata “bio” ha raggiunto un peso fondamentale nella viticoltura: rappresenta ormai il 23% del vigneto nazionale, con quasi 30.000 operatori dedicati (dati Federbio). Ma il trend è legato anche alla crescita nei consumi di ingredienti benefici (+9,4% in valore), di prodotti “free from” (+9,7%) e “rich-in” (+10%; dati 2023 dell’Osservatorio GS1 Italy) e al fenomeno del mercato globale del plant-based, il cui valore è passato da 29,4 miliardi di dollari nel 2020 a 52,5 nel 2023, con proiezioni di aumento fino a 161,9 miliardi (+550%) entro il 2030.
Se ne parlerà a “Slow Wine Fair” che quest’anno, quarta edizione, sotto la direzione artistica di Slow Food e con l’incontro mondiale della Slow Wine Coalition, promuove i vini frutto di un’agricoltura sostenibile, artigianale, che rispetta la biodiversità e il paesaggio agrario, tesa alla crescita socioculturale delle comunità agricole e a rendere i consumatori più consapevoli, e “Sana Food”, la nuova veste del Sana, lo storico Salone del biologico e del naturale, giunto all’edizione numero 36. E che, per la prima volta, saranno insieme a BolognaFiere in un grande evento mondiale del settore biologico. Previsto il raddoppio delle presenze professionali Horeca, retail specializati e dei buyer grazie al supporto dell’Agenzia Ice.
Sul “red carpet” seimila vini, 1.200 cantine italiane e 150 da tutto il mondo
In particolare, sul red carpet di “Slow Wine Fair” 2025 si potranno assaggiare più di 6.000 vini, oltre il 50% certificati biologici o biodinamici (nel 2024 erano il 47%), di 1.200 cantine provenienti da tutte le regioni italiane e da 28 Paesi con più di 150 cantine dal Vecchio Continente e dal resto del mondo. E’ il numero più alto di sempre e il doppio della prima edizione con le più prestigiose denominazioni internazionali, quali Borgogna, Bordeaux, Champagne, Rodano, Loira, Mosella e Reno, oltre a Paesi meno conosciuti come il Giappone, la Georgia, la Bolivia e il Cile.
I produttori e le produttrici della Slow Wine Coalition sono l’espressione dei valori del “Manifesto del vino buono, pulito e giusto”.
Confermata la partecipazione massiccia di aziende dall’Alto Adige alla Sicilia
Confernata una massiccia partecipazione dall’Alto Adige alla Sicilia. Alcuni nomi, solo per citarne alcuni: Arunda, l’Abbazia di Novacella, la Cantina Girlan, la Cantina Kaltern, Elena Walch, Kettmeir (Herita Marzotto Wine Estates), la Cantina di Bolzano-Bozen, la casa spumnatistica Letrari di Rovereto, Giacomo Fenoccchio, Ada Nada, Bava, Braida, Giacomo Bologna, Anna Maria Abbona, Coppo, Conterno Fantino, Domenico Clerico, G.D.Vajra, Ceretto, Casa E. di Mirafiore, Oddero Poderi e Cantine, Palladino, Ratti.
Ed ancora: Vicara, Vietti, Arpepe, Frecciarossa, La Genisa, il Consorzio Vini Oltrepò Pavese, Prime Alture, la Tenuta Mazzolino, Gigante Wine & Welcome in Friuli, Le Vigne di Zamò, Vistorta, Cà Du Ferrà Wine & Tasting, Marinella Camerani, Adalia & Corte Sant’Alda, Valentina Cubi, I Vigneti di Ettore, il Conte Emo Capodilista La Montecchia, Gini, Italo Cescon, Maculan, Santi, Speri, la Fattoria Zerbina, Lusvardi, Paltrinieri, Tre Monti, San Patrignano, la Fattoria Le Pupille, Boscarelli, Michele Satta, Pietroso, Cupano, la Fattoria del Pino, Antonio Camillo, Emiliano Falsini, Il Colombaio di Santa Chiara, Le Chiuse, il Paradiso di Manfredi, il Castello Sonnino, Contucci, Dei, Fattoria Varramista, Franco Pacenti, I Balzini, Il Borro, Lamole di Lamole (Herita Marzotto Wine Estates), Le Ragnaie, Montenidoli, Panizzi, Patrizia Cencioni, Petrolo, Piancornello, Ridolfi, la Tenuta di Ghizzano, Decugnano, Fattoria dei Barbi, Palazzone, Scacciadiavoli, Sartarelli, Fattoria Le Terrazze, Pievalta, Umani Ronchi, Valori, Barone Cornacchia, Castorani, Cataldi Madonna, Fattoria Nicodemi, Nododivino, la Tenuta I Fauri, Fontanavecchia, Pietracupa, Salvatore Molettieri, la Tenuta San Francesco, Villa Raiano, D’Araprì, Felline, L’Astore Masseria, Leone De Castris, Baglio del Cristo di Campobello, Donnafugata, I Custodi delle Vigne dell’Etna, Palmento Costanzo, Serra Ferdinandea, Planeta, Tenute Dettori, Cantina Santadi, Giuseppe Sedilesu, I Garagisti di Sorgono, La Contralta, la Cantina Carta, per citarne solo alcune.
L’apertura, domenica 23 febbraio, vedrà il taglio del nastro con Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere, Giancarlo Gariglio, coordinatore Slow Wine Coalition, Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia, Maria Grazia Mammuccini, presidente FederBio e Brunella Saccone, dirigente Ufficio Agroalimentare Ice, accanto a Daniele Ara, assessore Scuola, educazione ambientale, agricoltura e agroalimentare del Comune di Bologna, e Alessio Mammi, Assessore Agricoltura e agroalimentare della Regione Emilia-Romagna, per raccontare il perché dell’unione dei due eventi in un unico grande appuntamento dedicato a tutti gli aspetti dell’universo bio.
In alto i calici. Prosit. (G. Cas.)
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