Nel comune di Castel Volturno la raccolta differenziata stenta a decollare, soprattutto a causa di sversamenti illeciti diffusi e sistematici. La situazione è grave da anni perciò la Regione Campania assegnò al comune attrezzature strategiche per un valore di 2 milioni di euro, al fine di aiutare la raccolta differenziata.
In diversi articoli abbiamo illustrato la vicenda nel dettaglio, fornendo ai lettori l’elenco delle attrezzature donate dalla Regione Campania affinché la percentuale di raccolta aumentasse. Era il lontano 2016 e da allora la maggior parte delle attrezzature sono state lasciate alle intemperie nel campo sportivo comunale (o almeno quel che ne resta). Solo una parte dei bidoni in plastica è stata utilizzata sul territorio.
Le attrezzature abbandonate sono calotte informatizzate, ovvero mini-isole ecologiche per il conferimento dei rifiuti con scheda elettromagnetica: un’evoluzione interessante che avrebbe potuto essere strategica per rendere comodo il conferimento ai cittadini.
La tragica notizia è che le calotte ormai non sono più funzionanti e non si sa per quanto ancora resteranno nel campo sportivo. In pratica il comune non può più utilizzare le attrezzature e forse dovrà pagare anche per il loro smaltimento. Dopo il danno anche la beffa. Non solo il comune non ha mai impiegato le calotte che sono state donate dalla Regione, ma dovrebbe anche pagare il loro smaltimento.
Eppure proprio l’attuale sindaco, Pasquale Marrandino, nella nostra intervista in campagna elettorale aveva chiarito che “le attrezzature sono state inserite nel piano industriale che è stato appaltato” in modo tale da impiegarle per “produrre subito risultati” – affermava l’allora candidato e oggi sindaco Marrandino. Peccato che a 10 mesi dalla sua investitura, le mini-isole restano ancora abbandonate nel campo sportivo, senza più possibilità di utilizzarle.
Parliamo di un danno erariale consumato alla luce del sole ai danni dei cittadini, che nel frattempo continuano a pagare una Tari salata a causa della raccolta inefficace. Incredibile come tutto questo sperpero di denaro pubblico tra Regione e comune sia passato in sordina, anche alle autorità competenti che hanno ricevuto diverse denunce sulla questione, stesso dall’Associazione Centro Studi Officina Volturno, che nel frattempo ha presentato un esposto alla Corte dei Conti.
La calotte abbandonate nel parco, insieme ad altri bidoni e secchi, ora vedono la terza giunta comunale formarsi dinanzi a loro. Sia Dimitri Russo che Luigi Petrella, e ora Marrandino, non sono riusciti a far fronte ad un rebus che si preferisce posticipare.
Forse la speranza è che le calotte informatizzate si animino e diventino robot che aiuteranno la raccolta differenziata. Purtroppo si arriva all’ironia ed è giusto così forse, dato che un danno erariale di 2 milioni di euro (mancata differenziata e ristori) si è consumato nel comune che stenta a raggiungere il 30% di raccolta differenziata, che fa parte della Terra dei Fuochi e che subisce il costante sversamento illecito di rifiuti nelle aree più povere.
L’intervento di Tommaso Morlando
L’Associazione Centro Studi Officina Volturno continuerà ad attenzionare la vicenda in tutte le sedi opportune. Di seguito l’intervento del presidente dell’associazione Tommaso Morlando: “Non si è mai compreso perchè non siano mai state utilizzate, eppure potevano essere una valida risorsa. Ma oltre lo spreco dei 2 milioni di attrezzature, nessuna forza politica ha denunciato le 70 persone (pagate dalla regione) inviate dalla Regione Campania in Supporto ad un cantiere di altre 70 (totale 140 addetti al servizio ecologia) e con l’unico risultato che non si è mai superato il 30%. Assurdo!!! In tal senso stiamo preparando con i nostri esperti e legali un ricorso alla Corte dei Conti.
Occorre realismo, difficile giustificare il fallimento degli ultimi anni in questo settore , e gli stessi che scesi da Marte oggi fanno propaganda e campagna elettorale. Secondo noi esiste un peccato originale: il PIANO INDUSTRIALE!!! Voluto e indirizzato dall’attuale sindaco Pasquale Marrandino che non è calato nella realtà e nonostante gli sforzi della società appaltante ha grandi lacune e andrebbe rimodulato. Si pensi che si dovrà fare un bando per oltre 2 milioni di euro per le buste e non si pensa ad un vagliatore. Denuncio che anche quest’amministrazione non mette mano alle consulte delle associazioni, come previste dallo Statuto Comunale e che darebbero trasparenza all’amministrazione e democrazia partecipata per i cittadini, come indicato anche dalla legge Severini recentemente aggiornata. La campagna elettorale è finita da tempo… attendiamo tavoli di concertazione su programmazione almeno a breve termine con coinvolgimento dei cittadini e delle forze sociali e imprenditoriali”.
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