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Assegno di maternità, ecco a chi è destinato e come presentare la domanda
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La Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento per le politiche della famiglia, ha pubblicato il 4 febbraio 2025 un avviso sulla Gazzetta Ufficiale riguardante l’aggiornamento dell’Assegno di maternità e della soglia Isee per l’anno in corso. Successivamente, la circolare Inps (n. 45 del 19 febbraio) ha fornito le informazioni relative all’adeguamento dell’importo dell’assegno in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati registrata nel 2024. Per il 2025, l’Assegno di maternità sarà pari a 407,40 euro mensili, erogato per cinque mensilità, per un totale di 2.037 euro. Questo importo spetta nella misura intera per le nascite, gli affidamenti preadottivi e le adozioni senza affidamento avvenuti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.
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Per poter beneficiare dell’assegno, il nucleo familiare della richiedente deve avere un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) non superiore a 20.382,90 euro. L’Assegno di maternità per lavori atipici e discontinui, chiamato anche Assegno di maternità dello Stato, è una prestazione previdenziale a carico dello Stato, concesso ed erogato direttamente dall’INPS (articolo 75 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151). L’Assegno di maternità dello Stato spetta: alla madre, anche adottante; al padre, anche adottante; agli affidatari preadottivi; all’adottante non coniugato; al coniuge della madre adottante o dell’affidataria preadottiva; agli affidatari (non preadottivi), nel caso di non riconoscibilità o non riconoscimento da parte di entrambi i genitori; al legale rappresentante, in caso di incapacità di agire del genitore. Non spetta alcun assegno per il figlio minore adottato dal coniuge quando è figlio, anche adottivo, dell’altro coniuge. La domanda per l’Assegno di maternità dello Stato deve essere presentata online alla sede Inps competente, attraverso: servizio online dedicato; Contact Center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) oppure 06 164 164 da rete mobile; patronati, mediante i servizi telematici offerti dagli stessi.
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