A perdere la vita un uomo di 67 anni. Il drammatico incidente a Logoscuro, nel comune di Vezzano.
Stava lavorando sul tetto di un capanonne quando, per cause che dovranno essere accertate, è precipitato: una caduta d circa 15 metri che non gli ha lasciato scampo.
Inutili, purtroppo, i soccorsi, chiamati dai dipendenti della ditta metalmeccanica cui appartiene il capannone, che si trova a Logoscuro.
La vittima è un operaio di 67 anni.
LE REAZIONI
I sindacati CGIL, CISL e UIL scrivono: “Questa mattina a Lagoscuro, località di Ceparana, un operaio di 67 anni e di origine albanese, impiegato presso una ditta edile, ha perso la vita dopo essere caduto dal tetto di un capannone. Un’altra tragedia sul lavoro, l’ennesima, sulla quale sarà necessario fare piena luce.
È inconcepibile che nel 2025 si continui a morire di lavoro. La sicurezza deve essere la priorità assoluta. Non possiamo più assistere a lutti evitabili, frutto di negligenze, mancati controlli e scarsa prevenzione. Chiediamo con forza che vengano intensificati i controlli nelle aziende e rafforzate tutte le misure di prevenzione e formazione, affinché ogni lavoratore possa operare in condizioni sicure.
Come CGIL, CISL e UIL, insieme alle categorie FILLEA CGIL, FILCA CISL e FENEAL UIL, esprimiamo il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia del lavoratore, ribadendo con fermezza che ogni morte sul lavoro è una sconfitta per tutta la società”.
“Da parte dell’intera Giunta regionale voglio esprimere il più profondo cordoglio e la vicinanza delle istituzioni alla famiglia dell’uomo vittima di un tragico e fatale incidente sul lavoro, accaduto oggi nello Spezzino. Eventi come questo rappresentano un dramma non solo per le persone più vicine, che hanno perso un loro caro, ma per tutta la collettività. La sicurezza sul lavoro è per noi una priorità assoluta, e questo episodio deve essere di sprone perché tutti gli attori coinvolti nel mondo del lavoro facciano un passo in più per garantire le condizioni di sicurezza e debellare questa piaga: per questo è necessario proseguire il lavoro avviato a dicembre scorso sul tema con i sindacati e le associazioni datoriali”. Così il presidente della Regione Liguria Marco Bucci.
I Circoli PD Bolano / Ceparana e Vezzano Ligure scrivono: “Nel 2024, in Italia, si è registrata una media giornaliera di tre morti sul lavoro. Un dato allarmante che evidenzia una crisi della sicurezza nei luoghi di lavoro e la necessità di un intervento immediato. L’ennesima tragedia si è verificata oggi in località Lagoscuro, tra Ceparana e Vezzano, dove un operaio edile di 67 anni ha perso la vita cadendo da un tetto. Un episodio che solleva interrogativi inquietanti sulle condizioni di lavoro e sull’età avanzata di alcuni lavoratori in settori particolarmente pericolosi. Mentre il dibattito pubblico spesso si concentra sulla sicurezza ai confini, la vera emergenza rimane la tutela di chi lavora. La sicurezza non si misura solo in termini di controllo territoriale, ma nella possibilità per ogni cittadino di svolgere il proprio mestiere in condizioni adeguate e di tornare a casa sano e salvo. È inaccettabile che un uomo di 67 anni debba ancora arrampicarsi sui tetti per lavorare, mettendo a rischio la propria vita. Chiediamo con forza l’applicazione e il rafforzamento delle misure di pensionamento anticipato per i lavori gravosi, come previsto dall’Ape Sociale e dal Contratto Collettivo Nazionale del settore edile. Inoltre, è indispensabile aumentare i controlli nei cantieri, garantendo il rispetto delle normative sulla sicurezza e prevedendo sanzioni severe per chi non le rispetta. Un impegno concreto per fermare la strage silenziosa Le istituzioni, le imprese e i sindacati devono unire gli sforzi per porre fine a questa inaccettabile strage silenziosa. È necessario investire nella formazione sulla sicurezza, nella prevenzione e in una revisione delle condizioni lavorative nei settori a rischio. Solo con un’azione decisa e coordinata potremo garantire ai lavoratori la dignità e la protezione che meritano. Esprimiamo il nostro più sincero cordoglio alla famiglia dell’operaio deceduto”.
“Abbiamo appreso, con immenso dolore unito a grande rabbia, la notizia della morte a Ceparana di un lavoratore di 67 anni – affermano Luca Marchi, Segretario Provinciale di Rifondazione Comunista La Spezia, e Massimo Lombardi, Consigliere Comunale Prc/Spezia Bene Comune – Questo continua ad accadere con drammatica frequenza, dall’inizio 2025 sono già numerosi i morti sul lavoro, una vera strage che si verifica nell’indifferenza del potere che pensa alla spartizione delle “careghe” invece di occuparsi della sicurezza nei luoghi di lavoro nei fatti e non nelle chiacchiere fini a se stesse. Si muore non per casualità ma per precise responsabilità; la logica del massimo ribasso degli appalti, la competitività annulla le procedure di sicurezza. Mancano i controlli e le norme sono poco severe perché i responsabili non rischiano quasi niente per la distruzione della vita umana. Chiediamo più ispettori, più formazione e regole certe, chiediamo che si introduca il reato di omicidio sul lavoro. Per fermare la strage serve una lotta vera alla precarietà ed alla logica dei subappalti; per questo sosteniamo i referendum proposti dalla CGIL. La vita umana vale più del profitto. Ci stringiamo attorno alla famiglia e ai compagni di lavoro, esprimendo la nostra solidarietà e la nostra vicinanza”.
La Federazione della Spezia del PCI commenta: “Questa mattina a Bolano, in zona Lagoscuro, un operaio edile di 67 anni ha perso la vita cadendo dal tetto di un capannone. Un’altra tragedia che si aggiunge alla lunga scia di morti sul lavoro nel nostro Paese, un dramma che sembra non avere fine e che richiede risposte immediate e concrete.
Mentre le istituzioni si riempiono la bocca di promesse e parole di circostanza, il mondo del lavoro continua a essere teatro di troppe tragedie evitabili. La sicurezza nei cantieri e nei luoghi di lavoro deve essere una priorità assoluta: non si può continuare a morire per la mancanza di adeguati controlli, per la carenza di formazione e per il ricatto della precarietà che costringe i lavoratori a operare in condizioni insicure pur di portare a casa uno stipendio. A rendere ancora più grave questa ennesima morte è l’età dell’operaio: 67 anni. Ancora sulle impalcature, ancora in prima linea, in un settore faticoso e pericoloso come l’edilizia. È inaccettabile che si debba lavorare fino a quest’età in un mestiere usurante, mettendo a rischio la propria vita ogni giorno. È il risultato di una politica che ha innalzato progressivamente l’età pensionabile senza considerare la realtà di chi svolge lavori gravosi, costringendo operai, muratori, metalmeccanici e tanti altri lavoratori a sacrificare la propria salute e, troppo spesso, la propria vita.
Il Partito Comunista Italiano della Spezia, stringendosi in un abbraccio alla famiglia della vittima a cui porgiamo le più sentite condoglianze, ribadisce con forza che la sicurezza sul lavoro deve essere garantita con controlli più stringenti e con sanzioni pesanti per chi specula sulla pelle dei lavoratori. Inoltre, chiediamo una vera riforma delle pensioni che abbassi l’età pensionabile, soprattutto per i lavori più pericolosi e usuranti, restituendo dignità e sicurezza a chi, dopo una vita di fatica, ha il diritto di godere di una pensione adeguata.
Non possiamo più accettare che il profitto venga anteposto alla vita. È ora di dire basta alle morti sul lavoro. È ora di lottare per un sistema che metta la sicurezza e la dignità dei lavoratori al centro delle politiche pubbliche”
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