Scontro tra Gasperini e Lookman, Percassi detta la linea: l’Atalanta prima di tutto

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di Xavier Jacobelli

Quando giocava nell’Atalanta, stopper d’antico stampo, per sventare il pericolo avversario Antonio Percassi non disdegnava i tackle scivolati. Da giocatore a presidente, è cambiato il ruolo, ma non il genere d’intervento. Così, insieme con Luca, talis pater talis filius, il Primo Atalantino è piombato a Zingonia nemmeno ventiquattro ore dopo l’ira di Lookman contro Gasperini, esplosa sui social in risposta alle critiche pubbliche del tecnico per il rigore sbagliato da Ademola contro il Bruges.

Il calcio di rigore sbagliato da Lookman contro il Club Brugge

Eufemisticamente, si può dire che i vertici nerazzurri (compreso il copresidente Stephen Pagliuca, in tribuna il 18 febbraio a Bergamo) siano rimasti sconcertati dalla sortita dell’allenatore («Il rigore? Non doveva calciarlo Lookman, è uno dei peggiori rigoristi che abbia mai visto, anche in allenamento li tira male»). Parole improvvide nei confronti dell’Eroe di Dublino, alle quali egli ha risposto con il duro post sul profilo Instagram che ha fatto il giro della Rete («Sono stato ferito da un atteggiamento irrispettoso»). Colto l’attimo, presidente e amministratore delegato sono andati a Zingonia, hanno pranzato con Gasp e con la squadra, invitandoli a serrare i ranghi in uno dei passaggi più importanti della stagione.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Forte del suo carisma e della sua autorevolezza, Percassi ha agito da fine psicologo, depotenziando subito il caso: nessun confronto all’americana con il tecnico e il giocatore, semmai discorso a reti unificate, con staff, dirigenti e giocatori ad ascoltare tutti insieme il presidente. Il quale, nonostante l’eliminazione dalla Champions, è stato prodigo di elogi per la stagione, definita comunque «eccellente», scandita dalle dieci partite giocate nel massimo torneo continentale e dall’attuale terzo posto in classifica, foriero di concrete chances per vivere un intrigante ultimo terzo di campionato.

Dopodiché, l’invito formulato all’uditorio è stato di pretto stampo percassian-bergamasco: poche parole e molti fatti, lavoriamo sodo, testa bassa e pedalare. Anche perché, passaggio significativo, la concorrenza non aspetta altro che ci facciamo lo sgambetto da soli. Chiaro e netto il senso della presa di posizione: prima di tutto viene l’Atalanta. Gli allenatori e i giocatori passano, l’Atalanta resta e conta solo l’Atalanta. Soprattutto adesso che, eliminati dalla Champions eppure terzi in classifica a -5 dal Napoli e a -3 dall’Inter, con un calendario sulla carta favorevole nei prossimi due turni (Empoli in trasferta il 23 febbraio, Venezia in casa il 2 marzo), tutti gli sforzi devono essere concentrati nella lotta per lo scudetto. In subordine, per la conquista di un posto nella prossima Champions, dopo che la quarta campagna degli ultimi sei anni ha assicurato al club oltre 70 milioni di euro. Sarebbero diventati oltre 80 se fosse stata centrata la qualificazione agli ottavi.

Già domenica, quando l’altoparlante di Empoli annuncerà la formazione, si capirà se il messaggio Percassi sarà stato recepito da Gasperini e Lookman, peraltro il migliore in campo nella ripresa contro il Bruges. Ha segnato subito, è stato l’ultimo ad arrendersi, ha restituito velocità e pericolosità all’attacco. Certo, ha sbagliato il rigore del possibile 3-2 che, quantomeno, avrebbe potuto rendere meno amaro il risultato finale, essendo stata compromessa la qualificazione dai tre gol incassati nel primo tempo.

Epperò i rigori non li sbaglia soltanto chi non li tira e non è da un calcio di rigore che si giudica un calciatore: sia perché Lookman ne ha sbagliato uno su cinque ed è uno dei migliori attaccanti in circolazione (47 gol in 106 presenze nell’Atalanta, già 15 nelle 28 gare sinora disputate fra campionato e Coppe), sia perché i penalty sono una vera maledizione per la Dea, che dall’inizio della stagione ne ha sprecati 4 su 8 e, da quando l’allena Gasperini, ha fallito 22 tiri dagli undici metri su 75 con 14 giocatori diversi andati sul dischetto. Last but not least, Lookman è un patrimonio sempre più prezioso della società: acquistato dal Lipsia nell’agosto 2022 per 9 milioni, 350 mila e 406 euro (nota ufficiale nel bilancio al 30 giugno 2023), il nazionale nigeriano ha firmato un contratto sino al 30 giugno 2026 in cambio di un ingaggio di 2,36 milioni. Oggi, la quotazione di Lookman oscilla attorno ai 70 milioni di euro. A salire.

Anche Gasperini è sotto contratto sino al 30 giugno 2026, ingaggio 6 milioni di euro. Alla nona stagione consecutiva a Bergamo, è già entrato nella storia per la conquista dell’Europa League e per gli eccezionali risultati ottenuti alla guida dell’Atalanta, che nei Percassi ha il manico giusto. Si è visto anche stavolta.



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