La guerra in Ucraina ha creato delle condizioni di vita devastanti per la popolazione: il Paese vive in uno stato di povertà nazionale, secondo l’ultimo studio promosso dall’Organizzazione Save the Children.
Guerra in Ucraina: tre anni di devastazione
Dopo tre anni di bombardamenti, l’Ucraina è ormai sinonimo di povertà. Tre persone su quattro soffrono di difficoltà finanziarie, a causa delle conseguenze devastanti che la guerra ha provocato. Lo dichiara Save the Children nel suo ultimo studio: sono migliaia le persone che faticano a comprare i beni di prima necessità, cibo per se stessi e per le proprie famiglie, prodotti per la cura personale e semplici abiti per la vita di tutti i giorni. La povertà ormai infesta il Paese come un secondo virus, dilaniando intere famiglie e togliendo loro abitazioni, redditi e risparmi.
I costi degli affitti sono aumentati esponenzialmente, così come quelli degli alimenti di prima necessità. Sopravvivere con un’entrata così minima rispetto a quella necessaria per campare è adesso una situazione impossibile da gestire, e solo poche persone possono ancora godere di uno stipendio mensile fisso. A soffrire di più sono donne e bambini, che assistono alla privazione totale dei propri diritti alla vita: molte ragazze hanno ammesso di non avere le entrate necessarie nemmeno per comprare i prodotti per l’igiene mestruale.
Secondo il Piano di risposta e bisogni umanitari 2025 promosso dall’ONU, il 75% della popolazione si trova in condizione di povertà finanziaria. Una percentuale elevatissima, che vede migliaia di persone accettare condizioni estreme pur di sopravvivere. Lavori ad alto rischio, carenza alimentare, riduzione delle cure sanitarie personali e rischio di sfratto sono ormai all’ordine del giorno.
La povertà nazionale del Paese
La guerra in Ucraina ha costretto gli abitanti a sostenere delle condizioni di vita considerate estreme: milioni di persone si sono trovate senza lavoro da un giorno all’altro, mentre le possibilità di ottenerlo indietro risultano sempre più basse. I pochi che ancora godono di un impiego devono sopportare delle entrate irrisorie rispetto a quelle precedenti al conflitto: si stima che la media mensile sia passata da 7.000 grivne (184 $) a 5.000 (132 $).
Una condanna finanziaria, accresciuta dal vertiginoso aumento di prezzo del cibo e dei beni di prima necessità. I costi sono raddoppiati, le persone che lavorano dimezzate, i disoccupati triplicati. Coloro che possono permettersi una vita che soddisfi le proprie necessità si possono contare sulle dita d’una mano.
I bambini, le vittime più colpite dalla guerra
Un Paese distrutto demolisce i bambini. Prime vittime di una popolazione allo stremo, in questi tre anni hanno dovuto affrontare sfratti, povertà, totale privazione dei diritti e soprattutto la brutalità di fare i conti con la morte ogni singolo giorno.
Si stimano che ben 5 milioni di persone nello Stato soffriranno di insicurezza alimentare nel 2025. Il 60% è costituito quasi interamente da bambini.
A questo si aggiunge la separazione dai propri genitori: molti ragazzi sono rimasti negli istituti d’istruzione, in modo da garantire loro un alloggio più sicuro, lontano dai bombardamenti e idoneo delle adeguate condizioni di vita. Molti altri invece sono stati affidati a parenti che risiedono in zone non mirate dai bombardamenti, mentre i genitori rimangono nelle aree più pericolose, accettando lavori rischiosi e umanamente indecenti pur di portare a casa uno stipendio che garantisca la crescita dei propri figli. La guerra in Ucraina ha mietuto moltissime famiglie, le poche rimaste sono esauste e lontane.
Lo studio di Save the Children, la necessità di un cambiamento immediato
Save the Children ha diretto uno studio su 870 persone residenti nelle zone più colpite, rilevando come i livelli di povertà provocata dalla guerra siano ormai intollerabili: il 55% degli affittuari non è in grado di sostenere la paga del canone, e ben il 46% degli individui intervistati ha ammesso di aver chiesto un aiuto finanziario per arrivare alla fine del mese. L’acquisto del cibo diventa una priorità assoluta, spostando in secondo piano le spese igieniche e sanitarie: il 42% delle famiglie sono state costrette a tagliare quasi completamente le spese per la salute pur di garantire il giusto nutrimento mensile.
Non sono condizioni di vita accettabili per nessun essere umano, soprattutto per persone che da tre anni vedono la morte dietro ogni angolo. Si deve assolutamente sbloccare la situazione, garantendo degli investimenti in istruzione, alloggi, nutrizione e assistenza sanitaria che permettano di ridurre il più possibile la povertà alimentare, infantile e nazionale del Paese. La guerra in Ucraina ha già mietuto troppe vittime dal suo esordio, le sue conseguenze non devono proseguire per la stessa strada che i cittadini sono costretti a percorrere con puro terrore da anni.
Ginevra Montenovo
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