concerti nei teatri e nei chiostri con le star Bartoli, Livermore e Savall

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Note nella Chiesa di San Marcellino e nella Casa di cura Ancelle della Carità, al Teatro Ponchielli e nella Casa circondariale, ma anche nei chiostri, nelle accademie, nei palazzi storici: Monteverdi si riprende la sua Cremona. E la città che ha dato i natali al padre dell’opera lirica, nel 1567, diventa così per tre settimane, dal 13 al 29 giugno, palcoscenico di una full immersion musicale: il Monteverdi Festival, giunto alla sua 42esima edizione, appuntamento immancabile per appassionati da tutto il mondo. Con stelle della scena internazionale, come Cecilia Bartoli, Davide Livermore, Jordi Savall, Christophe Rousset, Ottavio Dantone, i Tallis Scholars e Maayan Licht, ma anche nuovi talenti e progetti sperimentali.

CECILIA BARTOLI

Due le nuove produzioni d’opera, una prima esecuzione mondiale, concerti, incontri e lezioni aperte, per un totale di più di 30 appuntamenti in cartellone e 250 artisti. E due gli eventi speciali che anticipano l’inaugurazione: icona del panorama musicale internazionale, Cecilia Bartoli torna per il secondo anno consecutivo a Cremona e sarà la star, mercoledì 11 giugno, al Teatro Ponchielli, dell’opera Orfeo ed Euridice di Gluck, proposta in forma di concerto nella versione di Parma del 1769. Con la direzione musicale di Gianluca Capuano, che guida gli ensemble strumentali e vocali “Les Musiciens du Prince” e “Il canto di Orfeo”. Mentre il 7 giugno, alla Chiesa di San Marcellino viene presentato il monumentale Vespro della Beata Vergine di Monteverdi, diretto dalla star del barocco Jordi Savall, alla guida di “La Capella Reial de Catalunya” e “Le Concert des Nations”.

DAVIDE LIVERMORE

«L’edizione di quest’anno è dedicata agli “Heroes”, gli eroi, figure emblematiche della tradizione musicale e teatrale che incarnano valori di coraggio, sacrificio e destino», dice Andrea Cigni, direttore artistico del Festival sostenuto dal ministero della Cultura da un milione e mezzo di euro. Tema sviluppato con due grandi produzioni d’opera che mettono in dialogo Monteverdi e il suo allievo Francesco Cavalli. Apre il Festival al Teatro Ponchielli, venerdì 13 e sabato 14 giugno, l’opera più commovente di Monteverdi, Ritorno di Ulisse in patria, in un nuovo allestimento firmato da Davide Livermore, che oltre ai panni di regista torna eccezionalmente anche nelle vesti di tenore, interpretando il parassita Iro. Sul podio de “La Fonte Musica” Michele Pasotti.

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IL RE SOLE

A dirigere la nuova produzione di Ercole Amante di Cavalli, con la regia del “Premio Abbiati” Andrea Bernard, il maestro Antonio Greco, che è anche direttore musicale principale del Festival. Il raro capolavoro barocco, commissionato dal Cardinale Mazzarino per celebrare con grande sfoggio di mezzi le nozze del Re Sole ma rappresentata solo due anni dopo, nel 1662, e poi dimenticata, torna con Coro e Orchestra del Monteverdi Festival – Cremona Antiqua, al Teatro Ponchielli venerdì 27 e domenica 29 giugno. Il complesso rapporto fra maestro e allievo viene poi approfondito nel concerto “Monteverdi e Cavalli: due veneziani a Napoli”, che indaga i legami musicali tra i due colossi del Barocco e l’ambiente napoletano, con Christophe Rousset alla guida de “Les Talens Lyriques” (28 giugno); oltre che nell’incontro con Stéphane Fuget e il suo ensemble “Les Épopées”, che mette in luce l’influenza di Monteverdi sui compositori della generazione successiva (22 giugno).

Giovanni Pierluigi da Palestrina

Tutti i concerti in programma offrono un’ampia panoramica sulle diverse anime della musica del Seicento e del Barocco, come la prima esecuzione mondiale della nuova edizione critica del Requiem di Giovanni Pierluigi da Palestrina, in occasione dei 500 anni dalla nascita del compositore, con i “Tallis Scholars” diretti da Peter Phillips, il 26 giugno alla Chiesa di San Marcellino; nello stesso edificio sacro cremonese il 21 giugno è proposto anche “Venezia salva”, concerto che esplora l’arte musicale veneziana con Michele Pasotti e “La Fonte Musica”. Straordinario, inoltre, l’appuntamento con il sopranista israeliano Maayan Licht, che propone arie di Monteverdi, Scarlatti, Haendel e Vivaldi insieme all’Accademia Bizantina diretta da Ottavio Dantone, il 15 giugno all’Auditorium “G. Arvedi” nel Museo del Violino. Ad accompagnare il festival, vari altri progetti tra cui “Monteverdi Incursioni”, con l’incontro “Il canto del Divin Claudio”, curato dal Comitato per la Salvaguardia del Canto Lirico Italiano e il “Monteverdi Dappertutto”, che porta la musica del genio cremonese in luoghi solitamente inaccessibili.

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