In queste settimane si sono sentite previsioni ottimistiche rispetto alla prossima stagione irrigua estiva.
L’irrigazione non è solo un’attività gravitazionale estiva, è un’azione che necessita di programmazione costante, di analisi continua e di manutenzioni, talvolta onerose, svolte in modo permanente unendo pragmatismo, efficienza e anche un poco di estetica.
Spesso si sente parlare di volumi, superfici, portate: sono elementi che da sempre coabitano e che possono vedere innovazione a condizione che vi sia una visione sistemica, unita alla capacità di dare continuità ad una infrastruttura diffusa e storica. Occorre integrare la gestione irrigua con novità coerenti con gli elementi imposti dal cambiamento climatico e suggeriti dall’evoluzione del mondo agricolo. Purtroppo incombono il Deflusso Ecologico e l’uso distorto dei fondi PNRR. Sul Deflusso Ecologico Confagricoltura Pavia ha avviato una attività di monitoraggio che porterà alla costituzione di un osservatorio permanente sugli impatti, soprattutto sui terminali delle reti irrigue complesse, così da proporre elementi correttivi finalizzati a non danneggiare agricoltura, ecosistemi e territorio.
Il mese di febbraio si sta concludendo e per ora gli accumuli nevosi appaiono poco strutturati, il lago Maggiore è pieno ma alle spalle i serbatoi idroelettrici sono ai minimi; la falda è in linea con l’andamento degli ultimi anni con qualche timido segnale positivo.
L’evento nevoso previsto ad inizio febbraio non è stato generoso di apporti sulle Alpi occidentali e, pur avendo migliorato gli accumuli, non si hanno altezze nevose importanti, soprattutto alle quote più alte e dove più lento è lo scioglimento.
L’immagine a lato evidenzia l’accumulo presente: i punti rossi, che evidenziano accumulo superiore ai 100 cm, sono concentrati solo nell’intorno del Monte Bianco.
Si è analizzato lo scioglimento nivale medio dal 2008 ad oggi nelle 4 stazioni oggetto di analisi periodica.
Emerge uno scioglimento medio giornaliero dell’accumulo nevoso nel periodo 1° maggio / 15 luglio superiore ai 2 cm/die.
Si tratta di un dato medio e indicativo riferito alle consuete 4 stazioni, costruito sulla base di una media dei dati raccolti da Alagna Valsesia (1200 msm) fino a Passo del Moro (2800 msm).
Questo dato, che va letto come tendenza e non come indicatore prettamente analitico, consente di valutare la dinamica di scioglimento degli accumuli nevosi e di leggere in modo più completo l’informazione rappresentata dallo Snow Water Equivalent (SWE). Lo SWE è l’equivalente in acqua rappresentato dagli accumuli nevosi presenti ed è fornito solitamente dalle competenti ARPA.
Confagricoltura Pavia ha costruito un primo abaco, in fase di implementazione, con lo scioglimento medio dal 2008 al 2024 con intervallo quindicinale. La lettura dell’abaco sotto riportato consente di avere una prima informazione sulla durata dell’accumulo nevoso che, unita alle informazioni di riempimento del Lago e dei serbatoi idroelettrici, oltre che all’andamento della falda, consente di costruire una previsione di dettaglio sulle riserve.
Entrando nel merito della situazione attuale emerge che gli accumuli nevosi attuali si posizionano tra le annate meno consistenti. Il Lago Maggiore ha un buon riempimento ma il combinato disposto di poca neve e di bacini idroelettrici con livelli prossimi ai minimi, consiglia un approccio prudente e conservativo dei volumi attualmente invasati.
Il seguente grafico indica il fattore di riempimento dei bacini elvetici nel Canton Ticino, quindi a monte del Lago Maggiore. Emerge un’accelerazione del calo probabilmente condizionata anche dall’attuale prezzo del gas che porta i produttori elettrici a privilegiare la produzione idroelettrica, e qui appare evidente come la gestione delle riserve idriche risenta di fattori esterni.
La falda freatica, come si vedrà in seguito, presenta un andamento in linea con gli ultimi anni.
Riserve Nevose:
L’analisi delle riserve nevose delle 4 stazioni nivometriche posizionate nell’intorno del Monte Rosa evidenzia la presenza di un accumulo che, pur se superiore agli ultimi anni, è in ogni caso considerevolmente più basso della media dell’ultimo quindicennio.
Lago Maggiore:
Il lago Maggiore ha un livello idrometrico pari a circa 128 cm sullo zero di riferimento, con un andamento in ripresa nelle ultime due settimane e prossimo ai massimi livelli di regolazione.
Riportiamo i consueti grafici acquisiti dal sito laghi.net.
Dato in cm del livello idrometrico a Sesto Calende negli ultimi tre anni al 20 febbraio.
Andamento Falda:
La falda freatica è in fase di costante calo con un andamento in linea con le letture degli anni precedenti a pari data, con un andamento stabile dovuto alle piogge di gennaio e febbraio che porta un delta positivo.
Prosegue la stima del volume accumulato nella falda freatica dell’areale risicolo Vercellese, Novarese e Lomellino sia con grafico pluriennale che con informazioni tabellari.
Nota sull’uso delle informazioni:
Si tratta di un modello sperimentale realizzato per affinare la conoscenza del comportamento della falda e si ribadiscono le modalità di lettura dei dati già indicate nelle precedenti analisi.
Nelle ultime settimane si sono stimati i volumi accumulati in falda così come dettagliato di seguito:
Si riporta l’andamento pluviometrico degli ultimi sei mesi (settembre – febbraio) dell’ultimo quadriennio a Sartirana Lomellina. Il dato semestrale è il più alto degli ultimi 4 anni in forza delle piogge di ottobre e in parte di gennaio. Le piogge di gennaio hanno compensato la scarsità di novembre e dicembre.
Scala di allarme riserva irrigua comparto risicolo e possibili interventi emergenziali:
A fine febbraio la neve strutturata è ormai un dato acquisito. Nel 2024 le nevicate furono importanti ma tardive e questo determino uno scioglimento concentrato nel mese di giugno.
L’accumulo nevoso è in una fase stabile ma con consistenze non particolarmente importanti: questo fatto porta ad utilizzare un valore pari a 3, su 5 della scala di allarme. Il Lago Maggiore ha un importante riempimento: l’indicatore è però mantenuto a 3 su 5 in considerazione delle considerazioni sopra indicate sull’innevamento e del ridotto riempimento dei bacini idroelettrici. Con riferimento alla falda si ha un comportamento in linea con gli scorsi anni, l’indicatore che si ritiene più plausibile è 3 su 5 confermando la precedente analisi.
Questo porta a conferma un indicatore complessivo della scala di allarme irrigua pari a 9 su un massimo di 15, un dato in linea rispetto alla precedente analisi.
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