La GeForce RTX 5070 Ti è la terza arrivata delle schede video di nuova generazione Nvidia basate su architettura Blackwell ed è più vicina delle precedenti al segmento mainstream, anche se costa parecchio in relazione alla tipica configurazione di fascia media.
Parte infatti da un prezzo consigliato di 899 euro che tra l’altro è relativo alle varianti base, tra le quali in questo caso non rientra una Founders Edition, e non al modello overclockato protagonista di questa recensione che difficilmente sarà reperibile a meno di 1000 euro.
E la cifra non è nemmeno tra le più alte. La Gigabyte GeForce RTX 5070 Ti Eagle OC Ice non è infatti un modello di lusso e per molti versi è simile modello base, chiamato Windforce, con cui condivide anche parte del design. Tuttavia raggiunge frequenze leggermente più alte, sfoggia una striscia RGB al di sopra della ventilazione ed è disponibile anche in una variante bianca che è proprio quella arrivata in redazione.
L’ARCHITETTURA BLACKWELL
Della nuova architettura Blackwell abbiamo già parlato in lungo e in largo con le recensioni della GeForce RTX 5090 e della GeForce RTX 5080. Le novità principali consistono in CUDA core più evoluti, nuovi RT core pensati per supportare al meglio la tecnologia Mega Geometry e tensor core di nuova generazione ottimizzati per i Neural Shader e dotati di supporto per il formato dati FP4. Inoltre non sono da dimenticare nuovi encoder e decoder con supporto per il formato 4:4:2 Chroma e l’adozione di memorie più veloci delle precedenti. Ed è importante che lo siano.
D’altronde Nvidia ha deciso di non aumentare il quantitativo di memoria nel caso della GeForce RTX 5080 e della GeForce RTX 5070 Ti, entrambe equipaggiate con 16 GB di VRAM di tipo GDDR7. Sia chiaro, per far girare al massimo Alan Wake II in risoluzione 4K sono più che sufficienti anche 16 GB di memoria GDDR6X. E stiamo parlando di quello che con tutta probabilità è il gioco più pesante in circolazione. Ma ci sono titoli non particolarmente ottimizzati che li riservano tutti ed è importante avere margini di manovra in funzione dei titoli sempre più avanzati che arriveranno in futuro.
Quello che resta difficile da gestire, nonostante gli avanzamenti tecnologici, è l’illuminazione interamente basata sul ray tracing. Stiamo parlando del path tracing (chiamato anche full ray tracing) che con i titoli più pesanti, come lo sono Alan Wake II e Cyberpunk 2077, risulta estremamente impegnativa per l’hardware anche in 1440p a meno di non utilizzare l’upscaling DLSS e le tecnologie e la Frame Generation. Ed è proprio partendo da quest’ultima che passiamo a parlare di un’altra tecnologia esclusiva delle nuove GeForce.
Stiamo ovviamente parlando della Multi Frame Generation, una risorsa molto importante per schede che non compiono un grande balzo in avanti in termini di potenza bruta rispetto ai corrispettivi della generazione precedente, ma che possono contare su un balzo prestazionale netto nei titoli supportati da questa nuova funzionalità basata sull’intelligenza artificiale, in grado di generare fino a tre frame per ogni frame effettivamente renderizzato dalla GPU. Risulta quindi tre volte più efficace della vecchia Frame Generation garantendo un aumento esponenziale del framerate che tra l’altro compensa in parte un difetto di una tecnologia efficace ma non perfetta. Incrementa infatti la latenza dei frame, risultando poco adatta a quei titoli competitivi in cui pochi millisecondi di ritardo, pur ridotti in modo più efficace grazie all’arrivo di Nvidia Reflex 2, possono fare una gran differenza.
Risulta invece molto utile con titoli in cui poche decine di millisecondi di input lag sono inavvertibili come nel caso di Alan Wake II e Cyberpunk 2077, anche se con titoli che puntano molto sulla veste grafica c’è da considerare il problema del deterioramento della qualità visiva. Ma grazie al passaggio della Multi Frame Generation a un algoritmo AI avanzato questa è migliorata nettamente. E lo stesso vale per il DLSS 4 – a differenza delle tecnologie di generazione dei frame compatibile con tutte le GeForce RTX – che passando dai modelli CNN ai modelli trasformatori ha compiuto un netto balzo in avanti in termini di resa dell’immagine.
Certo, parliamo di tecnologie che non sono disponibili in tutti i giochi e che hanno bisogno di un framerate base dignitoso per funzionare adeguatamente. Inoltre è bene specificare che devono essere implementate al meglio per garantire risultati soddisfacenti. E questo significa che la potenza di rendering nuda e cruda resta ancora un elemento molto importante. Ma i passi in avanti sono evidenti e nei piani di Nvidia conducono verso giochi il cui motore grafico sarà interamente gestito dall’intelligenza artificiale.
LA GIGABYTE GEFORCE RTX 5070 TI EAGLE OC ICE
Il cuore della GeForce RTX 5070 Ti è la GPU GB203-300-A1, una variante depotenziata della GPU della GeForce RTX 5080 che promette framerate molto elevati in 1440p e prestazioni robuste in 4K, anche se con l’ausilio dell’upscaling DLSS e delle tecnologie di generazione dei frame nel caso di titoli particolarmente pesanti come Cyberpunk 20770 e Alan Wake II con illuminazione path tracing attiva.
Tra le altre caratteristiche di rilievo troviamo 16 GB di memoria GDDR7 a 28 Gbps, bus a 256-bit, interfaccia PCIe 5.0, tre uscite DisplayPort 2.1b, una porta HDMI 2.1b, due decoder NVENC di nona generazione, un decoder NVDEC di sesta generazione, un clock base di 2,3 GHz e un clock in boost di 3,45 GHz.
Lo stesso clock base lo ritroviamo sulla Gigabyte GeForce RTX 5070 Ti Eagle OC Ice. Tuttavia il clock in boost di questo modello si alza di 90 MHz, toccando quota 2,54 GHz. E può essere incrementato ulteriormente in overclock manuale, nonostante l’alimentazione bloccata a 300 W, senza che questo causi problemi alla ventilazione Windforce dotata di ventole Hawk.
A questo vanno poi aggiunti il valido sostegno per schede video incluso nella confezione, un pizzico di illuminazione RGB e il doppio BIOS con selettore che permette di impostare la scheda in modalità silenziosa. Inoltre lo chassis in plastica da 2,5 slot di spessore è di buona qualità ed è collegato direttamente agli angoli e alla parte frontale del backplate che si estende fin sulla punta della scheda, aumentandone la robustezza complessiva. Il tutto lasciando spazio ad ampie feritoie sui bordi che in combinazione con la grata posteriore favoriscono il deflusso dell’aria calda.
SCHEDA TECNICA
- Architettura: Blackwell
- Formato: SFF (Small Form Factor)
- GPU: GB203-300-A1 con die da 378 mm²
- VRAM: 16 GB di GDDR7 su bus a 256-bit (896 GB/s di banda)
- CUDA Core: 8960 (44 TFLOP contro 56 della 5080)
- Tensor Core: 5a generazione (1406 AI TOPS)
- RT Core: 4a generazione (133 TFLOP)
- Clock base: 2,30 GHz (base 2,30 GHz)
- Clock boost: 2,54 GHz (base 2,45 GHz)
- Consumi: TGP 300 W (2 connettori ausiliari da 8-pin o un connettore 12VHPWR)
- Connettività: 3x DisplayPort 2.1b, 1x HDMI 2.1b
- Output video: 4K 480 Hz, 8K 120 Hz, 8K 165 Hz con DSC
- Disponibilità: a partire da oggi
- Dimensioni: 304 x 126 x 50 mm
- Prezzo consigliato: nd (modelli non overclockati 899 euro)
PIATTAFORMA DI TEST
Per mettere sotto torchio la GeForce RTX 5070 Ti abbiamo utilizzato la nostra nuova configurazione di prova, al momento basata sul processore da gioco più veloce in circolazione. Parliamo del Ryzen 7 9800X3D, un modello da otto core basato sull’architettura Zen 5 e dotato di cache tridimensionale di seconda generazione.
Il resto della configurazione è composto da una scheda madre Gigabyte X870E Aorus Elite WiFi 7, da 32 GB di memoria DDR5 a 6000 MHz e da un massiccio dissipatore Asus da 360 millimetri, più che sufficiente per garantire che un processore come il Ryzen 7 9800X3D lavori sempre al massimo dei giri.
Hardware
- Sistema Operativo: Windows 11 Pro
- Scheda madre: Gigabyte X870E Aorus Elite WiFi 7
- Processore: AMD Ryzen 7 9800X3D
- Dissipatore CPU: Asus Ryujin III 360
- Memorie: Kingston FURY Beast DDR5 – 32 GB (2×16) / 6000 MHz / CL40
- Scheda video: GeForce RTX 5070 Ti Eagle OC Ice (driver 572.02)
- Storage SSD: Samsung 990 EVO Plus PCIe 5.0/4.0 2TB / WD Black SN850 PCIe 4.0 1 TB
- Alimentatore: Corsair RM1000x
Software
- Test 3D sintetici e giochi:
- 3DMark Fire Strike Ultra
- 3DMark Time Spy e Time Spy Extreme
- Horizon Zero Dawn – Ultra
- Shadow of The Tomb Rider – Ultra
- Metro Exodus Enhanced Edition – Ultra
- Assassin’s Creed Valhalla – Ultra
- Watch Dogs: Legion – Ultra
- Far Cry 6 – Ultra
- Red Dead Redemption 2 – Ultra
- Cyberpunk 2077 – Alto
- Giochi con upscaling
- Alan Wake II
- Cyberpunk 2077
- Diablo IV
- F1 22
- Returnal
- Test di Stress – Calcolo – Produttività – Rendering – Ray Tracing:
- Furmark
- Geekbench 5
- Geekbench AI
- Blender 3.5
- Indigo Benchmark
- V-Ray – Ray Tracing
- Da Vinci Resolve 19
CONSUMI, TEMPERATURE E OVERCLOCK
Utilizzando un’architettura simile quella della serie precedente e basata sullo stesso processo produttivo, Nvidia si è trovata costretta ad alzare i consumi per poter incrementare la potenza bruta delle schede Blackwell. Nel caso del TDP, è bene sottolinearlo, parliamo del solo 5,2%, ma le cose cambiano guardando ai consumi effettivi che in gioco in 4K aumentano, almeno nel caso della Gigabyte GeForce RTX 5070 Ti Eagle OC, del 18%. Tuttavia l’incremento, è bene specificare anche questo, è all’incirca in linea con l’incremento medio delle prestazioni.
A non convincerci appieno sono piuttosto le temperature della GPU, tutt’altro che eccezionali. Non scendono infatti al di sotto dei 68 gradi, ovviamente sotto sforzo, anche spingendo la ventilazione al 100% della velocità. Tuttavia i valori massimi raggiunti con le ventole in modalità automatica sono tutt’altro che preoccupanti. La GPU, infatti, si ferma a un massimo di 72 gradi e questo a prescindere dal carico di lavoro. Il tutto mentre la memoria non supera i 58 gradi, risultando decisamente fresca.
Tra l’altro le temperature non aumentano in overclock e lo stesso vale per la velocità della ventilazione che lavora al 71% dei giri sia con le impostazioni di fabbrica, sia alzando aumentando la velocità della GPU di 200 MHz e quella delle memorie di 2 Gbps. La velocità delle ventole, va detto, è piuttosto elevata, ma non lo è la rumorosità che in modalità automatica si ferma a 32 decibel.
A frenare l’incremento di temperature e consumi in overclock è ovviamente il fatto che l’alimentazione sia bloccata a 300 W, ma questo fattore limita solo parzialmente l’incremento delle prestazioni che arriva al 3,7% in Time Spy Extreme e si spinge anche fino al 5% in gioco. Ed è possibile guadagnare ancora qualcosa incrementando ulteriormente il clock della GPU. Questa, infatti, risulta perfettamente stabile anche con un overclock di 300 MHz e in questo caso il guadagno in Time Spy Extreme sale al 5,6%.
PRESTAZIONI
La GeForce RTX 5070 Ti va a rimpiazzare la GeForce RTX 4070 Ti Super ed è chiaramente superiore a quest’ultima, almeno guardando al quadro complessivo. Ma come risulta evidente dai grafici parliamo, almeno nel caso dei benchmark sintetici e relativi alla produttività, di balzi in avanti piuttosto altalenanti.
In V-Ray CUDA si arriva al 25,6%, in Geekbench OpenCL al 24,1%, in Geekbench CUDA al 10,8% e in Blender all’8,1%. Ma nel benchmark Indigo le prestazioni sono all’incirca le stesse in relazione test Bedroom e aumentano del solo 5% nel test Supercar. Inoltre in GPUPI OpenCL i risultati sono inferiori nel test OpenCL, anche se migliorano nel test CUDA a testimonianza della bontà dei nuovi core che si fa evidente passando ai giochi.
In ambito gaming, per quanto riguarda i test in raster, si registrano incrementi sensibili in tutti i giochi. In alcuni casi il balzo in avanti risulta piuttosto contenuto, aggirandosi intorno all’8%, ma arriva al 17,8% in Horizon Zero Dawn, supera il 20% in Far Cry 6 e sfiora il 30% in Cyberpunk 2077 per un vantaggio medio sulla GeForce RTX 4070 Ti Super che si aggira intorno al 15%. Ed è un valore che resta pressoché invariato prendendo in esame i titoli provati con ray tracing attivo.
Di conseguenza parliamo di un miglioramento tangibile, anche se come nel caso delle altre schede Blackwell più modesto di quanto avremmo sperato. Parliamo però di prestazioni che in diversi casi, molti dei quali riguardano il gaming, risultano superiori a quelle della GeForce RTX 4080 Super. E questo a fronte di prezzi e consumi inferiori.
Certo, parliamo di 100 euro in meno e nel frattempo è passata una generazione, ma nel pacchetto della GeForce RTX 5070 Ti c’è anche la Multi Frame Generation che nel caso specifico della Gigabyte Eagle OC consente di giocare in 4K a 123 FPS con Cyberpunk 2077 e a 94 FPS con Alan Wake II, in entrambi i casi con il preset grafico più alto e con la pesantissima illuminazione path tracing portata alle impostazioni più elevate.
CONSIDERAZIONI
La Gigabyte GeForce RTX 5070 Ti Eagle OC Ice è una scheda di buona fattura, piuttosto silenziosa e caratterizzata da robusti margini di overclock nonostante l’alimentazione bloccata. Ed è in grado di garantire prestazioni molto elevate in 1440p e di regalare soddisfazioni anche in 4K grazie a prestazioni non molto inferiori rispetto a quelle della GeForce RTX 5080.
Sia chiaro, la differenza in rendering rispetto alla sorella maggiore, così come rispetto alla 7900 XTX, si sente eccome e lo stesso vale per il balzo prestazionale in avanti modesto rispetto alla generazione precedente. Ma c’è anche da dire che parliamo di prestazioni non troppo dissimili da quelle di una GeForce RTX 4080 Super, più costosa e caratterizzata da consumi più elevati, e che diventano decisamente superiori rispetto a quelle del modello di vecchia generazione quando entra in campo la Multi Frame Generation.
La nuova tecnologia di generazione di frame è infatti molto potente, grazie alla capacità di generare tre frame aggiuntivi per ogni frame renderizzato grazie a un nuovo modello AI, e rappresenta quindi un vantaggio importante per le nuove schede Blackwell, anche se non dobbiamo dimenticare che non è perfetta, benché sia in costante miglioramento, e che non è supportata universalmente da tutti i giochi. Ma in circolazione ce ne sono già 75 e il numero andrà ad aumentare.
Inoltre non sono da trascurare gli RT Core migliorati in funzione della Mega Geometry e i Tensor Core ottimizzati per i nuovi Neural Shader che, rendendo possibile ottimizzare e migliorare gli asset sfruttando l’intelligenza artificiale, promettono di dare una spinta in avanti energica alla resa grafica dei videogiochi. Infine nel computo, anche se in questo caso il vantaggio si estende a tutte le GeForce RTX, va messo anche il balzo in avanti netto nella resa qualitativa dell’upscaling DLSS 4.
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