Con il decreto Cultura convertito in legge arrivano nuove misure a sostegno dell’editoria. Si prevedono agevolazioni per i giovani con meno di 35 anni che aprono librerie e sostegni per le biblioteche
Tra le novità in arrivo con il decreto Cultura convertito in legge ci sono anche misure volte al sostegno dell’editoria.
Una di queste è la nuova agevolazione dedicata ai giovani che aprono nuove librerie.
In particolare, si favorisce l’avvio di nuove attività nelle aree interne e più svantaggiate o nei luoghi in cui non ci sono librerie o biblioteche statali aperte al pubblico.
Il nuovo fondo istituito prevede lo stanziamento di 4 milioni di euro. Dettagli e istruzioni saranno fornite con un prossimo decreto del Ministero della Cultura.
Bonus librerie: in arrivo agevolazioni per i giovani under 35
Con l’approvazione anche da parte del Senato, il decreto Cultura è legge. Si attende ora solamente la pubblicazione del testo di conversione in Gazzetta Ufficiale.
Sono diverse le novità in arrivo, dalle misure volte alla promozione e al sostegno della cultura, ai finanziamenti per l’editoria fino alle novità per la carta della cultura e la carta 18App.
Tra gli interventi in materia di editoria, particolarmente interessante è la nuova agevolazione per favorire lo sviluppo e la diffusione sul territorio nazionale di librerie e biblioteche.
Il decreto infatti istituisce un nuovo fondo, a cui è assegnata una dotazione di 4 milioni di euro per il 2024, con l’obiettivo di favorire l’apertura di nuove librerie da parte di giovani fino a 35 anni di età.
Nell’erogazione dei fondi si darà priorità alle aperture che avvengono:
- nelle aree interne e svantaggiate;
- nelle aree in cui non ci sono librerie o di biblioteche statali aperte al pubblico.
Sui 4 milioni stanziati, uno è riservato alle iniziative avviate nel territorio di comuni che rientrano in una una delle tipologie specificate all’articolo 1, comma 2, della legge n. 158/2017:
- in aree interessate da fenomeni di dissesto idrogeologico;
- caratterizzati da marcata arretratezza economica;
- comuni nei quali si è verificato un significativo decremento della popolazione residente;
- caratterizzati da condizioni di disagio insediativo, sulla base di specifici parametri definiti in base all’indice di vecchiaia, alla percentuale di occupati rispetto alla popolazione residente e all’indice di ruralità;
- caratterizzati da inadeguatezza dei servizi sociali essenziali;
- ubicati in aree contrassegnate da difficoltà di comunicazione e dalla lontananza dai grandi centri urbani;
- comuni la cui popolazione residente presenta una densità non superiore ad 80 abitanti per chilometro quadrato;
- comuni comprendenti frazioni con le caratteristiche di cui ai punti precedenti;
- comuni appartenenti alle unioni di comuni montani;
- comuni con territorio compreso totalmente o parzialmente nel perimetro di un parco nazionale, di un parco regionale o di un’area protetta;
- comuni istituiti a seguito di fusione;
- comuni rientranti nelle aree periferiche e ultraperiferiche.
All’interno di tali comuni non deve essere già presente un altro punto di rivendita di libri, anche nel caso in cui l’attività libraria non sia svolta in misura prevalente, se essa rappresenta almeno il 30 per cento dell’attività.
Decreto Cultura: in arrivo risorse per l’acquisto di libri
Il decreto Cultura, inoltre, istituisce un nuovo fondo, con una dotazione di 24,8 milioni di euro per il 2025 e di 5,2 milioni per il 2026, con l’obiettivo di sostenere la filiera dell’editoria libraria, anche digitale, e le librerie caratterizzate da lunga tradizione o interesse storico-artistico, le librerie di prossimità e le librerie di qualità esistenti sul territorio nazionale.
Le risorse stanziate saranno assegnate alle biblioteche aperte al pubblico dello Stato, degli enti pubblici territoriali e dei soggetti beneficiari per l’acquisto di libri, anche in formato digitale.
Viene creato, infine, un fondo sperimentale di 10 milioni di euro per migliorare l’offerta culturale dei quotidiani cartacei, attraverso il potenziamento delle pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo e al settore audiovisivo.
Per l’attuazione delle misure saranno necessari specifici decreti da parte del Ministero della Cultura, da adottare entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
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