Il ministro dell’istruzione di Bucarest risponde a Vance: “La Romania è una giovane democrazia”

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Bruxelles – Il fronte delle polemiche innescate dall’amministrazione di Donald Trump sembra allargarsi in maniera inarrestabile. E arriva nei Balcani, da dove dove il ministro dell’istruzione romeno risponde agli attacchi del vice presidente statunitense sullo stato della democrazia nel Paese europeo.

La storia comincia alla conferenza sulla sicurezza di Monaco dello scorso venerdì (14 febbraio), quando JD Vance ha apertamente criticato la decisione della Corte Costituzionale romena di annullare le elezioni presidenziali del 21 dicembre, stravinte a sorpresa dal candidato filo-russo e ultranazionalista Călin Georgescu.  Queste sarebbero state invalidate sulla base di “sospetti incerti e pressioni enormi da parte dei vicini” ha detto Vance, riferendosi alle disposizioni del presidente  Klaus Iohannis, il quale aveva richiesto la declassificazione di documenti dei servizi segreti che indicavano un’interferenza russa processo elettorale romeno, come suggeriva l’enorme visibilità di cui Georgescu aveva goduto su TikTok. Anche la Commissione europea aveva messo in discussione l’atteggiamento del social media cinese, che non avrebbe messo in campo adeguati strumenti per limitare le interferenze malevole nelle elezioni.

“Da quanto ho capito”, ha aggiunto il numero due della Casa Bianca, “l’argomento era che la disinformazione russa aveva infettato le elezioni rumene. Ma chiedo ai miei amici europei di avere un po’ di prospettiva. Penso che sia sbagliato che la Russia influenzi le elezioni attraverso la pubblicità sui social media, ma se la tua democrazia può essere distrutta da qualche centinaio di migliaia di dollari di pubblicità proveniente da un paese straniero, allora non era molto forte sin dall’inizio“.

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Ieri sera (19 febbraio) il ministro dell’Istruzione e della ricerca romeno Daniel David ha respinto sul suo blog le accuse di Vance, dicendosi “convinto che le elezioni siano state influenzate“. Il ministro, che ha ricevuto una formazione accademica negli Stati Uniti, analizzando le parole del vicepresidente, ha sottolineato come, dal punto di vista degli Usa le cose possono sembrare essere come dice Vance ma “nel caso del nostro Paese, una democrazia ancora giovane, ciò che è poco pericoloso per una democrazia forte come gli Usa, può diventare molto pericoloso per noi!“. “L’Unione Europea, che è più vicina e comprende meglio la situazione del Paese, è sulla nostra stessa linea” ha aggiunto.

Le critiche di Vance alla democraticità del Paese balcanico sono arrivate a pochi giorni dall’annuncio delle dimissioni di Iohannis (10 febbraio), che ha scelto di farsi da parte dopo che i partiti di estrema destra hanno attivato – dopo due tentativi falliti – la procedura parlamentare per sospendere il Capo dello Stato. 

La minaccia che più mi preoccupa per l’Europa non è la Russia, non è la Cina, non è nessun altro attore esterno, ciò che mi preoccupa è la minaccia interna“, ha affermato il vicepresidente di fronte ai leader europei riuniti a Monaco. Riferendosi all’annullamento delle elezioni, ha inoltre avvertito che “la stessa cosa potrebbe accadere in Germania”. Dichiarazioni forti che dicono molto su JD Vance, il quale non ha avuto problemi a definire come irregolari le elezioni che avevano dato il candidato Donald Trump sconfitto nel 2020, o ad acclamare le pressioni fatte agli scrutatori della Georgia nel 2024, e che ora più che mai ricorda all’Europa come il vero nemico della sicurezza del continente non sia Putin, ma il virus woke.

A dire la sua sul processo elettorale romeno è stato anche Elon Musk che, martedì 18 febbraio, ha scritto sul suo social network X: “La Romania merita la propria sovranità!“, riprendendo un post della pagina Inevitable West che scrive “BREAKING: Călin Georgescu annuncia che nel suo primo giorno da presidente, metterà al bando l’intera rete di Soros in Romania”. Il post ha già raccolto più di 9 milioni di visualizzazioni e cita direttamente le parole del candidato ultranazionalista vincitore al primo turno delle elezioni annullate del dicembre 2024.





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