Crescono furti e rapine in casa: a Brescia l’allarme resta alto

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Il report Censis-Verisure

La provincia è tra le cinque province, insieme a Roma, Milano, Torino e Napoli, per numeri assoluti in entrambi i fenomeni ma scende nella graduatoria nazionale se considerata in rapporto alla popolazione

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Un amaro e preoccupante primato. Che instilla un forte senso di insicurezza e paura. Che destabilizza e crea apprensione. Il Bresciano è tra le prime cinque province in Italia per numero di furti e rapine in casa – considerato in valori assoluti – insieme a Roma, Milano, Torino e Napoli. Ma se nelle altre quattro province il dato è in fase di decremento, questo non avviene per il Bresciano che, al contrario, tende a salire.

E i dati parlano chiaro: sono stati 1.377 i furti in abitazione nel primo quadrimestre del 2024 in totale nei vari Comuni bresciani, con una crescita del 21,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (nelle altre 4 province si assiste a un leggero calo che va da -0,2 a -6,3%), mentre le rapine in casa, reato che implica l’uso di un’arma e la pratica della violenza, sono state 19, il 50% in più rispetto al primo quadrimestre del 2023 (tra le altre province solo Roma cresce del 27%, nelle altre si registrano cali anche del 41% come a Napoli).

L’altra faccia della medaglia

Da non sottovalutare però l’altra faccia della medaglia: in rapporto alla popolazione ogni 10mila abitanti, infatti, il Bresciano nel 2023 si piazza in 13esima posizione per quanto riguarda i furti e va oltre la 50esima posizione per numero di rapine. È la fotografia scattata dal terzo rapporto dell‘Osservatorio sulla Sicurezza della casa Censis-Verisure, realizzato con il supporto del Servizio analisi criminale del ministero dell’Interno, che accende i riflettori su un aumento della criminalità vicino o superiori ai valori pre pandemici.

Un trend, però, da tener monitorato perché – specificano – «sembrerebbe indicare l’avvio di un nuovo ciclo, di segno inverso rispetto al precedente iniziato circa dieci anni fa. Da comprendere, quindi, se questa inversione di tendenza si consoliderà nel tempo».

Le cause

A contribuire al fenomeno diversi fattori, tra cui la composizione del territorio, i grandi flussi di persone, le numerose abitazioni anche isolate, i redditi elevati, i ritmi di vita frenetici e un minor controllo sociale: più a rischio, secondo lo studio, sono infatti gli italiani che vivono in villette o in case isolate e chi abita in un appartamento al piano terra o al primo piano.

La Lombardia 

Un quadro poco rassicurante del territorio che non migliora se si amplia lo spettro di analisi: la Lombardia si piazza in cima alla lista delle regioni più colpite e, quindi, considerate meno sicure. Al primo posto per numero di furti (in valori assoluti) con 31.442 casi nel 2023, pari al 21,3% del totale, e un’incidenza di 31,4 furti ogni 10mila abitanti. Un dato di gran lunga superiore rispetto ai 6,4 punti della media italiana (nei primi quattro mesi dell’anno, in Lombardia, sono già stati complessivamente 10.348). In poche parole, circa un furto in casa ogni cinque avviene su territorio lombardo.

Seguono a notevole distanza il Lazio (17.061), il Veneto (15.892) e l’Emilia-Romagna (15.250). Chiudono invece la graduatoria le realtà più piccole: la Valle d’Aosta (con 172 furti), la Basilicata (540) e il Molise (551). Considerata in rapporto alla popolazione (ogni 10mila abitanti) slitta al quinto posto in entrambi i fenomeni.

L’Indice di sicurezza domestica

Per quanto riguarda l’Indice di sicurezza domestica (valutazione sulla base del numero di furti, ma anche di altri fattori che incidono sulla protezione e sul benessere tra le mura di casa, come la presenza di persone vulnerabili, la qualità degli impianti domestici e il livello di sovraffollamento), la Lombardia si posiziona al 17esimo posto nel ranking regionale, con un punteggio di 94,6, inferiore alla media italiana di 100.

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Pur registrando un elevato livello di sicurezza delle infrastrutture abitative (111,9), «la Lombardia sconta un elevato rischio criminale, che ha un impatto diretto sulla sicurezza reale e percepita, generando un senso di vulnerabilità diffuso».

Il trend nazionale

Dati, quelli lombardi e bresciani, in rilevante controtendenza rispetto al trend nazionale che chiude il primo quadrimestre del 2024 con 44.754 furti in abitazione, in crescita del 3,7% su base annua, e 581 rapine in casa, in calo del 2,7%.

In sintesi: un italiano su quattro ha visto la propria casa violata almeno una volta e la metà riferisce di aver sentito parlare di un furto avvenuto nella sua zona di residenza. I presunti autori noti, denunciati e /o arrestati, sono stranieri nella metà dei furti in abitazioni e di oltre il 40% nelle rapine in abitazione. «Subire un furto è un’esperienza traumatica che va oltre la semplice perdita materiale – specificano i responsabili del report – : ciascuno conserva in casa la propria identità e la propria storia, fatta anche di ricordi o di semplici oggetti personali che non possono in alcun modo essere sostituiti. Ma pure quando non viene sottratto niente, il trauma della violazione della privacy resta per sempre nella mente e nel cuore delle vittime».





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