FERMO – Esordio intenso per il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, come nuovo membro permanente del Comitato europeo delle Regioni a Bruxelles. “Vogliamo un’Europa che rappresenti a pieno le nostre potenzialità e daremo il nostro contributo per rappresentare al meglio il territorio delle Marche, fatto di profonda cultura artigianale e altre ricchezze nel campo della agricoltura del turismo, che spesso hanno trovato e trovano delle difficoltà nell’interazione con la burocrazia Europea” sottolinea.
Nei suoi incontri il governatore ha ribadito che “nella spesa dei fondi europei la regione ha cercato di dare il massimo e vogliamo continuare a dare il massimo perché riteniamo che queste risorse devono essere utilizzate bene e nel più breve tempo possibile per supportare i nostri territori a uscire da quella fase di transizione. Stiamo lavorando coinvolgendo il nostro territorio, cercando di mettere in campo insieme di politiche di concertazione, ma anche e soprattutto cercando di investire sia finanziariamente che dal punto di vista strutturale il più possibile sulla capacità di spesa”. Il tutto come sempre in sintonia con la Svem guidata da Andrea Santori.
A Bruxelles si è anche scelto il capo della delegazione italiana: confermato all’unanimità il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio che proseguirà quanto iniziato nel 2022. Nel nuovo comitato questa volta sono entrati in azione diversi presidenti oltre ad Acquaroli. Zaia per il veneto, Fedriga per il Friuli Venezia Giulia, Marsilio per l’Abruzzo, Occhiuto per la Calabria, Proietti per l’Umbria, Todde per la Sardegna. E poi tanti sindaci di peso come Gualtieri e Lepore.
“Il Comitato negli ultimi anni ha saputo far crescere il suo ruolo all’interno di un’Europa nella quale, finalmente, si respira un’aria diversa anche alla luce della rinnovata consapevolezza dell’importanza che l’Ue ha e deve avere nello sforzo unitario per superare la crisi industriale dell’auto, nelle sfide della transizione energetica e del cambiamento climatico, della competitività delle imprese, del futuro della coesione e dell’Intelligenza Artificiale, per le quali il nostro ruolo diventa sempre più importante” ha ricordato nel suo discorso Cirio prima di incontrare la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, con la quale ha fatto il punto su una serie di temi strategici, e poi Raffaele Fitto, per affrontare i dossier relativi ai fondi strutturali, e il commissario ai trasporti sostenibili e il turismo, Apostolos Tzitzikostas, in un vertice dedicato alla crisi e al futuro dall’automotive.
Anche di questo ha parlato l’Ara, l’alleanza europea delle regioni dall’automotive, durante l’incontro con Tzitzikostas ribadendo “la necessita di essere coinvolti nella stesura del documento sull’automotive da parte della commissione. Auspichiamo massimo coinvolgimento perché le regioni stanno cercando di gestire una situazione estremamente negativa per il settore dal punto di vista commerciale e sociale”.
Per questo «abbiamo ribadito al commissario le nostre proposte dalla neutralità tecnologica, alla continuità per tutte le alternative motoristiche. Da parte sua il commissario ha relazionato rispetto al lavoro che la commissione sta facendo e ascoltato le nostre proposte garantendoci pieno coinvolgimento» ha concluso.
Durante l’incontro, si è parlato anche del corridoio Adriatico-Baltico. “Rappresenta una necessità geografica e geostrategica per il futuro dell’Europa e delle sue infrastrutture. Il completamento di questo progetto richiede due condizioni fondamentali: in primo luogo, mobilitare risorse, riconoscendo che i fondi pubblici da soli non saranno sufficienti, e, in secondo luogo, avviare una pianificazione nazionale concreta, evitando ulteriori ritardi. Quindici anni possono sembrare tanti, ma in un progetto di tale complessità e portata non lo sono affatto. Bisogna procedere con celerità” ha ribadito Tzitzikostas, Commissario europeo ai trasporti, rispondendo alla domanda dell’eurodeputato di FdI-ECR Carlo Ciccioli, in Commissione TRAN, sulle modalità di finanziamento del Corridoio Adriatico-Baltico.
“Stime generali presenti in studi economici e rapporti sul settore dei trasporti marittimi, come quelli dell’International Transport Forum (ITF) e della Commissione Europea dicono che il Mediterraneo, con oltre il 30% del commercio marittimo globale, gioca un ruolo chiave nello scenario economico internazionale, e i porti adriatici si confermano snodi fondamentali per la logistica europea. E le Marche ne sono parte” ha concluso Ciccioli.
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