Pratola Serra: Comune Parte Lesa

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L’amministrazione comunale di Pratola Serra esprime con fermezza la propria totale indignazione per i gravi fatti emersi dall’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) e dalle procure di Napoli e Avellino. L’indagine ha evidenziato un presunto sistema di finanziamenti occulti, appalti pilotati e gestione illecita della cosa pubblica, riconducibile alle precedenti amministrazioni Aufiero.

Le conseguenze dell’inchiesta

Le condotte contestate, che nel 2020 portarono anche allo scioglimento del comune per infiltrazioni mafiose, delineano un quadro inquietante di malaffare e manipolazione delle procedure amministrative per interessi privati.

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L’attuale amministrazione prende le distanze in modo netto e inequivocabile da quanto emerso dalle indagini, ribadendo il proprio impegno per il ripristino della legalità e della trasparenza all’interno dell’ente comunale.

L’azione legale del comune di Pratola Serra

Per questo motivo, il comune di Pratola Serra si batterà con determinazione nelle sedi giudiziarie competenti affinché vengano accertate le responsabilità di chi ha danneggiato la comunità e le istituzioni. A tal fine, per tutelare gli interessi del comune e dei cittadini, l’ente sarà rappresentato dal legale di fiducia, l’avvocato Tullio Rizzi Ulmo, che seguirà con la massima attenzione il caso, anche alla luce della recente pronuncia del GUP di Avellino.

Ripristino della fiducia nelle istituzioni

L’attuale amministrazione ribadisce con forza che Pratola Serra non dovrà mai più essere associata a episodi di malaffare o infiltrazioni criminali. La fiducia dei cittadini nelle istituzioni deve essere ricostruita attraverso atti concreti, garantendo un’amministrazione fondata sulla legalità, trasparenza e rispetto delle regole.

Le intercettazioni e il sistema di corruzione

Le intercettazioni raccolte dagli inquirenti svelano un sistema di favori, finanziamenti illeciti e appalti pilotati, finalizzato all’ottenimento di vantaggi economici e politici tramite la manipolazione delle procedure amministrative.

Illeciti nella campagna elettorale del 2020

Uno degli aspetti più rilevanti dell’inchiesta riguarda la gestione delle spese per la campagna elettorale delle regionali del 2020. Secondo gli investigatori, sarebbero stati raccolti fondi illeciti per coprire i debiti elettorali.

Dalle conversazioni intercettate emergono elementi significativi:

•    Uso di risorse private per la gestione della campagna elettorale. In una delle intercettazioni, un esponente dell’amministrazione colloquiando con una persona afferma: “Questi qua li devo mettere sul conto. Quasi quasi li do a te e li vai a mettere sul conto; ti do 1000 euro e fai da sponsor”.

•    Conversazioni criptiche, in cui si fa riferimento a “litri di olio”, possibile metafora per il passaggio di denaro in nero frutto di operazioni corruttive. In una intercettazione tra ex amministratori si ascolta: “Mi servono due litri e mezzo di olio… Se arriva l’olio stasera… se non lo tiene tutto quanto, mi dà un acconto su quell’olio”.

•    Un episodio inquietante due ex amministratori conversando telefonicamente tra loro fanno riferimento alla necessità di recuperare una “pistola”, lasciando ipotizzare una possibile dinamica di intimidazione o minaccia.

•    Soggiorni in hotel di lusso pagati da imprenditori che gestivano importanti appalti pubblici nel Comune.

Le intercettazioni dell’ottobre 2020 rivelano inoltre l’urgenza di reperire fondi per coprire debiti elettorali pari a 42.000 euro. Secondo gli investigatori, il piano prevedeva un sistema di finanziamento illecito ben strutturato:

•    Il denaro transitava attraverso canali informali prima di essere versato sul conto ufficiale della campagna elettorale, nel tentativo di mascherarne la provenienza. In una conversazione intercettata, alcuni ex amministratori discutono di somme di denaro da accreditare sul conto: “Altri 1000!” esclama uno degli interlocutori, aggiungendo che per ottenerli ha dovuto anche arrabbiarsi.

•    In cambio dei finanziamenti ricevuti, alcuni imprenditori sarebbero stati favoriti nell’assegnazione di appalti pubblici, ricevendo contratti vantaggiosi e la gestione esclusiva di alcuni servizi comunali.

Le indagini hanno portato alla luce un meccanismo collaudato di gestione illecita degli appalti pubblici:

•    Appalti con importi gonfiati e restituzione di una percentuale per finanziare la campagna elettorale. In un’intercettazione tra ex amministratori ed un imprenditore locale si ascolta: “Noi dobbiamo solo chiederti la disponibilità a fare determinate cose… per la campagna elettorale siamo andati oltre… ci affidiamo a due, tre persone… facciamo in modo di stanziare le risorse qua… e poi le recuperiamo”.

•    Uso del Project Financing per favorire imprenditori compiacenti in cambio di contributi occulti.

•    Accordi con imprenditori per la gestione di infrastrutture pubbliche in cambio di finanziamenti per la campagna elettorale. Un imprenditore locale si sarebbe impegnato a versare 30.000 euro per sostenere una candidatura politica.

Le indagini delineano un sistema consolidato di gestione illecita del potere, in cui politica e imprenditoria si intrecciavano per pilotare appalti e ottenere finanziamenti irregolari. La pubblica amministrazione veniva sistematicamente strumentalizzata per fini privati.

Le intercettazioni trovano pieno riscontro nelle dichiarazioni rese agli inquirenti da un ex assessore, che ha confermato il totale controllo esercitato su ogni aspetto della gestione amministrativa del Comune. Le decisioni venivano prese a priori, senza possibilità di opposizione.

Le intercettazioni trovano pieno riscontro nelle dichiarazioni rese agli inquirenti da un ex assessore, che ha confermato il totale controllo esercitato su ogni aspetto della gestione amministrativa del comune. Le decisioni venivano prese a priori, senza possibilità di opposizione.

L’ex assessore ha inoltre descritto un sistema clientelare, finalizzato a garantire consenso elettorale e favori a imprenditori amici.

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Il sindaco Gerardo Galdo e l’intera amministrazione comunale continueranno a collaborare con le autorità competenti affinché venga fatta piena luce sui gravi fatti emersi e affinché il comune possa definitivamente voltare pagina, lasciandosi alle spalle un passato di ombre e sospetti.



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