Piccoli: “i tifosi mi hanno emozionato. Var? Chiediamo rispetto. Salviamoci e poi ci consolidiamo”

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MANTOVA – Dopo il pareggio a Palermo e le polemiche attorno alle decisioni arbitrali e, soprattutto, del Var (“sono uscito un po’ polemico dalla partita”), il presidente Filippo Piccoli fa il punto della situazione in vista delle ultime 12 sfide “che saranno 12 finali e nelle quali dovremo sfruttare il fattore campo, visto che 7 di queste saranno al Martelli”. Come sempre, il numero 1 biancorosso è andato a ruota libera, partendo dai ringraziamenti ai supporters.

La gratitudine verso i tifosi. “Sento davvero di fare un caloroso ringraziamento per la dimostrazione di affetto che abbiamo avuto da parte dei nostri tifosi lo scorso fine settimana. Ci hanno salutati al Sinergy prima di partire, sabato sera siamo arrivati in albergo a Palermo sotto una pioggia battente e c’erano persone che ci aspettavano. Sono rimasti in città tutta domenica. Mi hanno emozionato e sento veramente un debito di riconoscenza nei confronti di queste persone che hanno fatto dei chilometri e hanno speso dei soldi: conosco l’economia famigliare e so cosa vuol dire viaggiare e spendere per vedere una partita forse in un bar o su un telefono. A fine partita ho detto ai ragazzi: adesso arrivate in aeroporto e date la maglia della partita ai tifosi presenti. Peccato che per le coincidenze dei voli non ce ne fossero tanti. E’ stato un gesto di vicinanza e di affetto importante in una settimana molto particolare e in cui c’era bisogno di una reazione visti i risultati precedenti”.

Gli errori arbitrali. “E’ venuto secondo me il momento di richiamare un po’ l’attenzione sul tema degli arbitraggi. Ma più che altro il vero tema di cui si sta parlando anche a livello nazionale è la vera regola che muove il Var. Oggi io che sono il presidente di una squadra di medie dimensioni e investo fiori di milioni ogni anno, devo ancora capire qual è la regola del Var. Se mi vai a rivedere il rigore su Mensah che giustamente era da annullare, non capisco quale dinamica non ti porti a rivedere il rigore fischiato al Palermo. Non è una polemica nei confronti della classe arbitrale, è chiaro che secondo me debba essere fatta a livello nazionale una riflessione sul reale utilizzo e su come debba essere regolamentato il Var. Il Mantova è una neo-promossa che sta facendo il suo percorso ma non significa che non debba ricevere rispetto. Ci aspettano 12 finali e chiaramente un errore in negativo ci può compromettere una stagione e un lavoro che va avanti da anni, Farò sentire la mia voce anche in Lega”.

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Come sta il Mantova. “Da Palermo il Mantova esce come nelle precedenti partite, abbiamo una estrema convinzione che quello che stiamo facendo lo stiamo facendo correttamente. Siamo in linea con gli obiettivi, visto che dall’inizio siamo stati molto sinceri nel dire che questo era e rimane per quest’anno il nostro obiettivo. Sapevamo e sappiamo che sarebbe stata dura, a metà girone di ritorno posso dire che tra la Lega Pro e la Serie B non c’è una categoria di differenza, ce ne sono tre. E’ un mondo completamente diverso. Siamo in linea con gli obiettivi, sapevamo cosa dovevamo fare e continuiamo sulla nostra strada.

Il messaggio ai tifosi. “Perdere le partite dà fastidio, a me per primo, abbiamo ampi margini di miglioramento ma il messaggio che voglio lanciare alla città e ai tifosi è che io sono il garante di tutto questo, credo in ciò che stiamo facendo, credo nelle persone che fanno parte di questo progetto e che hanno caratterizzato i successi dell’anno scorso e il percorso di quest’anno. Io chiedo a tutti di avere fiducia in quello che si sta facendo e io voglio essere la garanzia del fatto che questa è la strada corretta. Sono al campo un giorno sì e uno no e lo vedo nel lavoro che stanno facendo, qui c’è un gruppo di persone – lo staff, i giocatori, la società – che ha dei valori che a Mantova non si vedevano da tanti anni. Poi capisco che qualcuno possa essere deluso per i risultati e la critica ci sta e la accettiamo. Ma io voglio fare da scudo rispetto a questi ragazzi e se qualcuno si deve lamentare venga a parlare con me”.

Il progetto. “Il filo conduttore di tutto è che quest’anno dobbiamo arrivare assolutamente alla salvezza, perché chiaramente se dovesse venire a mancare questa non ci sarebbe un tassello importante. Però sono sereno riguardo al fatto che questo percorso porterà a un risultato positivo. Sarà dura? Sono d’accordo, ce l’aspettavamo così. Abbiamo attuato una politica che forse può non essere capita da una parte dei tifosi, ma è una politica sana e che porta a patrimonializzare la società. Ci aspettano 12 battaglie, di cui 7 in casa, ed è in casa il luogo in cui secondo me dobbiamo costruire la salvezza. Per questo faccio l’appello ai tifosi di crederci e di seguirci. In questo momento abbiamo bisogno di tutti, io ho già le idee chiarissime che se il Mantova si salva si gettano le basi per crescere ulteriormente, perché deve essere una crescita a step. Quest’anno dobbiamo lottare, fa parte del percorso. Io ho tutto chiaro nella mia testa, è chiaro che deve essere un percorso a step: l’anno scorso siamo stati bravi e fortunati a bruciare le tappe, perché la promozione non era programmata. Siamo arrivati in Serie B e dobbiamo sfruttare questa opportunità e tenercela stretta. Sono convinto che se riusciamo a salvarci, l’anno prossimo avremo maggiori risorse da investire per crescere ulteriormente sia sulla squadra che sulle strutture e consolidarci”.

 





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