Il matematico Odifreddi: “Papa Francesco dovrebbe dimettersi ma serve umiltà, che notoriamente non appartiene ai Pontefici”

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Papa Francesco dovrebbe lasciare il pontificato a causa delle condizioni di salute che da mesi gli rendono difficile parlare e camminare e si sono aggravate negli ultimi giorni. Ma “per accettare di dimettersi servirebbe un pizzico di umiltà, dote che notoriamente non appartiene ai Papi, neppure a Francesco”. A parlare è il matematico Piergiorgio Odifreddi, docente di Logica, ateo convinto, che in passato ha pubblicato due libri a doppia firma con il predecessore del papa Benedetto XVI, che si dimise nel 2013.

In un’intervista a Fanpage, il professore ricorda come Bergoglio abbia più volte spiegato di aver depositato all’inizio del pontificato una “lettera di rinuncia” che diventerebbe operativa in caso di “grave impedimento fisico”, ma “questo è ovvio, l’hanno sempre fatto tutti e sarebbe ridicolo pensare che se a un Papa viene un “coccolone” bisognerebbe tenerselo lì, finché non muore”. Francesco però ha anche “esplicitamente evocato le dimissioni dicendo addirittura che in tal caso si sarebbe trasferito a Santa Maria Maggiore, non si sarebbe fatto chiamare “Papa emerito” e si sarebbe limitato a fare il “Vescovo di Roma emerito””.

Per seguire davvero quella strada servirebbe una “umiltà”, ragiona Odifreddi, che “notoriamente non appartiene ai Papi”. Segue un aneddoto su Ratinzger, che, in sedia a rotelle dopo un infortuno, gli disse: “Sa, noi anziani a volte siamo superbi, non vogliamo ammettere di essere vecchi, e continuiamo a comportarci come se non lo fossimo, fino a fare guai. Ma la superbia è un peccato…”. D’altro canto “fino ad allora era prevalsa, grazie a Giovanni Paolo II, l’idea che fare il Papa fosse come portare una croce, che si dovesse farlo nonostante la malattia, anzi mostrando le proprie sofferenze al mondo intero. Per fortuna Ratzinger ha rotto questa tradizione. E d’altro canto i bene informati sanno che gli ultimi anni del papato di Wojtyła furono una tragedia. Lui non era più in grado di governare la Chiesa e i suoi sottoposti avevano di fatto preso il potere in una sorta di “golpe” segreto tra le mura vaticane. Un disastro. Poi ci mancherebbe, facciano come vogliano, sono affari loro. Ma non mi sembra un bel modo per finire un pontificato”.

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