Gli studenti universitari che vivono lontano da casa possono usufruire di uno sgravio fiscale del 19% sull’affitto, ma solo se il contratto rispetta determinati requisiti. Tuttavia, non tutte le formule di locazione danno diritto a questa agevolazione: il subaffitto è escluso. Vediamo nel dettaglio quali sono le regole da rispettare per ottenere il beneficio fiscale e perché alcune soluzioni abitative non sono ammesse.
Continua a leggere l’articolo per approfondire l’argomento.
Chi può usufruire della detrazione sull’affitto per studenti fuori sede?
Secondo la normativa vigente (art. 15, comma 1, lettera i-sexies del TUIR), possono accedere alla detrazione del 19% gli studenti universitari fuori sede che soddisfano queste condizioni:
✔️ L’università frequentata si trova ad almeno 100 km dalla residenza dello studente (50 km per chi vive in zone montane o disagiate).
✔️ Il contratto di locazione rientra in specifiche categorie previste dalla legge.
✔️ Il pagamento dell’affitto avviene tramite strumenti tracciabili (non è richiesto il bonifico parlante come nei bonus edilizi).
Quali contratti di affitto danno diritto alla detrazione?
Non tutti i contratti di locazione consentono di ottenere lo sgravio fiscale. Sono ammessi solo i seguenti tipi di contratto:
📌 Contratti di locazione stipulati secondo la legge n. 431/1998, che regola gli affitti a uso abitativo.
📌 Contratti di ospitalità presso collegi universitari, enti senza scopo di lucro e cooperative.
📌 Contratti di locazione transitoria, purché conformi alle disposizioni di legge.
Se il contratto rientra in una di queste categorie, allora lo studente fuori sede (o chi sostiene la spesa per lui) può richiedere la detrazione fiscale del 19% sui canoni di locazione pagati.
Perché il subaffitto non è detraibile?
Uno dei principali limiti alla detrazione riguarda il subaffitto. Se lo studente prende in affitto una stanza da un altro inquilino e non direttamente dal proprietario, non ha diritto allo sgravio fiscale.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito la questione con diverse circolari, tra cui la n. 21/2010 e la più recente n. 14/E del 2023. Queste precisano che il contratto di sublocazione non rientra tra quelli riconosciuti dalla normativa fiscale.
Ma qual è la differenza tra locazione e sublocazione?
- Locazione diretta: il contratto è stipulato direttamente tra lo studente e il proprietario dell’immobile. Questo tipo di contratto rientra nelle categorie ammesse alla detrazione.
- Sublocazione: il contratto è stipulato tra lo studente e un altro inquilino (che a sua volta ha un contratto con il proprietario). Non essendo regolato dalla legge n. 431/1998, non consente di beneficiare della detrazione del 19%.
In sostanza, se lo studente prende in affitto un alloggio da un altro affittuario (e non dal proprietario), l’agevolazione fiscale non è applicabile.
Quali alternative per ottenere la detrazione?
Per poter usufruire del beneficio fiscale, gli studenti fuori sede devono scegliere soluzioni abitative che rientrano nelle tipologie riconosciute dalla legge. Le opzioni valide includono:
✅ Contratti di affitto stipulati direttamente con il proprietario dell’immobile.
✅ Residenze universitarie, collegi e strutture convenzionate.
✅ Locazioni transitorie conformi alla normativa vigente.
In sintesi: cosa sapere sulla detrazione per affitto studenti fuori sede
✔️ La detrazione del 19% è valida solo per determinati contratti di locazione.
✔️ La distanza minima tra casa e università deve essere di 100 km (50 km per chi vive in zone disagiate).
✔️ Sono ammessi solo contratti regolamentati dalla legge n. 431/1998, locazioni transitorie o ospitalità in collegi e strutture riconosciute.
✔️ Il subaffitto non è detraibile, perché non è considerato un contratto diretto tra lo studente e il proprietario.
✔️ Per ottenere lo sgravio fiscale, è fondamentale verificare che il contratto sia conforme alle disposizioni dell’Agenzia delle Entrate.
Scegliere la formula giusta per il proprio affitto non è solo una questione di praticità, ma può fare la differenza sul piano fiscale. Essere informati sulle regole consente di evitare brutte sorprese e massimizzare i benefici previsti dalla legge.
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