Nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella Sala Alessandro IV di Palazzo dei Papi, dal titolo “Coltiviamo Qualità, Camminiamo nella Speranza”, organizzata dalla Regione Lazio e dall’ARSIAL, è stato presentato un progetto che unisce il patrimonio religioso e culturale della regione con le sue eccellenze enogastronomiche. Questo viaggio esperienziale accompagnerà pellegrini e visitatori lungo i principali luoghi di spiritualità, arricchito da un calendario di eventi previsti per tutto il 2025.
Sono intervenuti: Giancarlo Righini, Assessore al Bilancio, Programmazione Economica, Agricoltura e Sovranità Alimentare, Caccia e Pesca, Parchi e Foreste della Regione Lazio; S.E.R. Mons. Orazio Francesco Piazza, Vescovo di Viterbo; Giulio Menegali Zelli Iacobuzi, Presidente dell’VIII Commissione – Agricoltura, Ambiente, Consigliere Regionale del Lazio; Giorgio Simeoni, Presidente della Commissione Speciale Giubileo 2025, Consigliere Regionale del Lazio; Massimiliano Raffa, Commissario Straordinario ARSIAL; Daniele Sabatini, Capogruppo in Consiglio Regionale di FdI, che pur essendosi impegnato nell’organizzazione dell’evento, non ha potuto intervenire per problemi di salute; Tiziana Briguglio, Vice Presidente ARGA, che ha moderato l’incontro; l’Onorevole Mauro Rotelli; il Direttore Generale dell’ASL di Viterbo, Egisto Bianconi; Luca Profili, Sindaco di Bagnoregio; Giuseppe Cesetti, Sindaco di Canino; Stefano Bigiotti, Sindaco di Valentano; Alessandro Pontuale, Commissario del Parco Monti Cimini; Diego Bacchiocchi, ATER Viterbo; Beatrice Ranucci, Presidente di Coldiretti Viterbo; e numerosi amministratori della Tuscia.
Durante la presentazione, è stato evidenziato come nel Lazio il legame tra i prodotti del territorio e la spiritualità si fonda in un’esperienza unica, che celebra i sapori autentici e i cammini religiosi del Giubileo 2025. Il progetto, concepito per valorizzare il territorio e le sue tradizioni, offrirà al pubblico un’occasione unica per scoprire i comuni e le province del Lazio attraverso esperienze di fede, cultura e gastronomia.
Tutti gli intervenuti hanno sottolineato che il Giubileo (Dicembre 2024 – Gennaio 2026) rappresenta un evento di rilevanza globale, offrendo un’opportunità unica per promuovere le eccellenze del Lazio. Si tratta di un appuntamento che attirerà milioni di pellegrini, turisti e visitatori da ogni parte del mondo, generando un forte impatto in termini di visibilità e sviluppo economico.
Territorio
Il Lazio, cuore spirituale e culturale di questo evento, offre un territorio unico, ricco di percorsi religiosi storici. Questi itinerari rappresentano non solo un’opportunità per riscoprire la fede, ma anche per promuovere il patrimonio storico, paesaggistico e gastronomico della regione.
Prodotti
Il Giubileo 2025 rappresenta un’opportunità per promuovere la varietà di prodotti tipici e stagionali del territorio, che raccontano la sua storia e cultura, costituendo un elemento distintivo dell’offerta turistica.
Turismo
Si prevede che l’evento porterà a un significativo aumento degli arrivi turistici a Roma, con una crescita stimata dell’81,5% della spesa turistica, che raggiungerà 8 miliardi di euro. La struttura del progetto si articolerà attraverso eventi organizzati che coniugano l’aspetto religioso con i prodotti locali, coinvolgendo gli “stakeholder” del territorio, promuovendo e valorizzando la filiera produttiva della regione.
Verrà effettuata una promozione digitale e tradizionale attraverso un hub informativo e interattivo, con sezioni dedicate, elementi interattivi e contenuti multimediali. Saranno utilizzate le principali piattaforme social per coinvolgere la community e promuovere i contenuti attraverso influencer e travel blogger. Saranno realizzate campagne per amplificare la notorietà attraverso canali mainstream, e saranno curate inserzioni su stampa e riviste di settore (turismo, cultura, enogastronomia), per raggiungere target specifici. Inoltre, sarà curata la cartellonistica in punti strategici delle città e lungo i percorsi religiosi.
Promuovere i prodotti tipici stagionali e i sentieri religiosi significa creare una rete di collaborazioni e competenze capace di generare valore duraturo per il territorio, attraverso i Comuni, i produttori locali, gli enti religiosi, le strutture ricettive e le associazioni di categoria.
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