Il piano economico del nuovo governo prevede incentivi all’industria, sostegno ai lavoratori e un impegno contro la corruzione. Si tratta di misure necessarie per ottenere i prestiti del Fondo monetario internazionale e garantire la stabilità finanziaria del Paese dopo un lungo periodo di crisi. Anche le aree settentrionali riceveranno investimenti per rilanciare la produzione industriale.
Colombo (AsiaNews) – Il presidente dello Sri Lanka, Anura Kumara Dissanayake, ha presentato ieri il bilancio per il 2025, il primo del suo governo e il 79° nella storia del Paese. Considerato cruciale per la ripresa economica dopo la grave crisi finanziaria, il bilancio introduce riforme strutturali (in ottemperanza con le richieste del Fondo monetario internazionale), misure di sostegno per i cittadini e incentivi agli investimenti, anche nelle aree settentrionali abitate perlopiù da popolazioni di etnia tamil.
Nel presentare le sue prime proposte, Dissanayake, leader della coalizione National People Power (NPP), ma che ricopre anche l’incarico di ministro delle Finanze, ha sottolineato l’impegno a trasformare lo Sri Lanka in un Paese più equo e prospero. “La causa principale della corruzione sarà sradicata all’origine. Uno Sri Lanka prospero permetterà a tutti di raggiungere i propri obiettivi. Invitiamo i cittadini dello Sri Lanka che vivono all’estero a unirsi a noi. Non ci saranno più conflitti razziali in questo Paese. D’ora in poi la religione, l’etnia o il genere non saranno più fattori di divisione. Ci uniremo tutti per costruire il Paese e rispettarci a vicenda. Siamo orgogliosi di chiamare questa bella e sacra terra la nostra madrepatria”, ha dichiarato il presidente in un discorso di quasi tre ore.
Tra le iniziative principali figurano la creazione di tre nuove zone industriali nella Provincia settentrionale e l’introduzione di un salario minimo giornaliero di 1.700 rupie (5,75 dollari) per i lavoratori del settore immobiliare. L’obiettivo è garantire stabilità economica e stimolare la crescita, che secondo le stime dovrebbe arrivare al 5% quest’anno. “Lo Sri Lanka non ha mai avuto un’occasione come questa per mettersi al passo con il mondo moderno”, ha detto Dissanayake. “La maggior parte dei Paesi attraversa il cosiddetto ‘decennio perduto’ dopo un default sul debito sovrano. Invece noi abbiamo raggiunto una certa stabilità”.
Parte dei fondi stanziati – 500 milioni di rupie, circa 1,7 milioni di dollari – saranno destinati alle zone industriali dedicate alla produzione di prodotti chimici, gomma e automobili, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni e rafforzare l’industria manifatturiera. La città di Paranthan, nel Nord del Paese, ospiterà un polo per la produzione di prodotti chimici, per la presenza di una società di proprietà statale dal 1954, mentre altre cinque zone industriali saranno sviluppate nelle regioni di Kankesanthurai, Maankulam, sempre a nord, a Iranawila, nel nord-ovest, nel distretto meridionale di Galle e in quello portuale e orientale di Trincomalee.
Per il settore automobilistico e della gomma, il governo ha previsto un investimento di 1.500 milioni di rupie. “Un investimento sostanziale nel settore della produzione e assemblaggio di automobili e nella produzione di prodotti in gomma è fondamentale per soddisfare la domanda necessaria affinché l’industria della componentistica sia competitiva sul mercato delle esportazioni”, si legge nel documento di bilancio.
Ramanathan Archchuna, deputato tamil proveniente dalla regione settentrionale, l’area dove hanno avuto luogo la maggior parte dei combattimenti della guerra civile e una zona del Paese poi a lungo trascurata da diversi governi, ha accolto positivamente le misure: “In realtà, siamo molto felici che il governo del NPP ci abbia dato una grande quantità di denaro per la Provincia del Nord. La visita del primo ministro e del presidente è storicamente notevole e vi siamo molto grati”.
Il bilancio 2025 prevede anche una serie di riforme legislative per garantire maggiore efficienza e attrarre capitali stranieri. Tra le undici nuove leggi proposte figurano, per esempio, una legge sullo scambio di informazioni tra istituzioni statali, per migliorare l’efficienza amministrativa e la riscossione delle entrate; un legge sulla protezione degli investimenti, volta a creare un ambiente favorevole per eventuali finanziamenti stranieri, e una legge sulla gestione delle imprese statali, per limitare le influenze politiche e garantire una gestione trasparente ed efficiente.
Si tratta di un pacchetto di riforme che si inserisce nel quadro degli impegni assunti con il Fondo monetario internazionale per ricevere un pacchetto di aiuti da quasi 3 miliardi di dollari. Secondo la società di rating Moody, la spesa di bilancio presentata ieri da Dissanayake porterà a un deficit fiscale più ampio e a un consolidamento fiscale più lento del previsto. La spesa è infatti stimata al 21,8% del prodotto interno lordo (PIL), mentre le entrate saranno pari al 15,1% del PIL. Il successo delle riforme dipenderà dalla capacità dell’esecutivo di attuarle in concreto in un contesto ancora fragile.
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