Il manager Enel, figlio dell’indimenticato senatore Michele Forte, sindaco di Formia, indica i problemi dietro l’angolo: mancano i giovani con le giuste competenze per affrontare la transizione energetica. Allora Enel punta a formarli
La politica? Al momento le soddisfazioni sono altre. Torna a far parlare di sé dopo un Ramadan mediatico di diversi anni l’ex consigliere ed assessore regionale dell’Udc alle Politiche Sociali Aldo Forte. Lo fa per via del suo nuovo lavoro nel gruppo Enel in Italia. Dopo aver rappresentato la società dell’energia elettrica presso la sede di Bruxelles del Parlamento Europeo, Forte ora guida quello che più volgarmente è l’Ufficio Personale della stessa Enel. La giornalista Fausta Chiesa presenta l’ex assessore regionale al Welfare come responsabile “People and organization” dell’Enel in un ampio articolo a pagina 21 dell’inserto “Finanza & Imprese” del Corriere della Sera di lunedì 17 febbraio.
Il titolo è tutto un programma “Così Enel dà alla carica alla filiera dell’occupazione”. Recita lo stesso canovaccio il sommario a tre colonne “Nel 2024 assunte 2000 persone. E altre 550 dal 2022 nell’indotto grazie ai programmi per sostenere partner e fornitori nel cercare e formare le professionalità adatte alla transizione green”.
Cinquantamila curriculum
Aldo Forte conferma di aver ricevuto nel 2024 oltre 50 mila curriculum. Tante le richieste per lavorare ma Enel ha deciso di alzare l’asticella, in considerazione del fatto di essere diventata società leader a livello global nella transizione energetica, nelle rinnovabili e nelle reti di distribuzione. Servono figure nuove, capaci di affrontare professioni nuove: perché il mondo sta cambiando trainato dai cambiamenti energetici.
Aldo Forte lo spiega nell’intervista all’inserto economico del “Corsera”. Enel Italia ha inglobato negli ultimi tre anni fornitori e 5500 persone provenienti dall’indotto ed ha acquisito beni e servizi per 7 miliardi di euro. Ma molti partner non ce la fanno a garantire il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla transizione ecologica.
E così che il neo responsabile “People and organization” di Enel Italia ha deciso di mandare tutti a scuola. Come? Con l’elaborazione di programmi mirati “per sviluppare le competenze nelle imprese fornitrici e per colmare il disallineamento tra domanda e offerta di profili specialistici”.
E coloro che hanno accettato la sfida formulata dal manager formiano figlio del compianto senatore e sindaco Michele Forte sono stati assunti guadagnando il titolo di “professionisti della transizione”.
Energie per crescere
“Energie per crescere” poi è il titolo di un corso di formazione gratuito della durata di 200 ore e riservato ai diplomati in cerca di prima occupazione. È finalizzato ad arricchire il numero di “quegli specialisti – ha dichiarato Aldo Forte – che si occuperanno della manutenzione delle reti sempre più digitali e resilienti che Enel realizzerà nei prossimi tre anni, con un investimento in Italia pari a 16,2miliardi”.
“Energie per la scuola” ha altri destinatari come si evince dal titolo del progetto coniato dall’ex assessore regionale alle Politiche sociali. Parte dal presupposto che nel futuro mancheranno ancora più di oggi le figure qualificate. E allora si punta a formarle già nelle scuole. Al progetto potranno partecipare gli studenti dell’ultimo anno degli istituti tecnici e professionali. Con un obiettivo: inserirli, subito dopo il raggiungimento del diploma, nell’indotto impegnato nella transizione energetica.
Aldo Forte è preoccupato da un dato. Ha analizzato nei giorni scorsi un report dell’Istat secondo il quale nel 2024 soltanto il 16,8% delle ragazze tra i 25 e i 34 anni ha conseguito una laurea in materie scientifiche rispetto al 37% dei ragazzi.
Si tratta di una percentuale inferiore alla media europea. E se è vero che la metà delle imprese fa fatica (in base alle analisi dell’Osservatorio delle Competenze Digitali) a trovare personale specializzato, Enel attraverso Forte è corso ai ripari.
Di nuovo tra i banchi
Ha coniato un altro progetto: s’intitola “Back to school” per convincere gli studenti (soprattutto le donne) a tornare “momentaneamente” sui banchi di scuola per una ‘ripassatina’ su alcune materiale che hanno in inglese con un acronimo: “Stem”
(Science, technology, engineering, and mathematics).
Enel Italia vuole fare la sua parte – ha aggiunto Forte – ed in quest’ottica ha stipulato un accordo con la facoltà di ingegneria dell’Aquila. Con l’obbiettivo di istituire un corso di laurea in Ingegneria elettrica “a cui partecipano come docenti anche i nostri manager”.
E la tipologia dei 2000 neo dipendenti assunti nel 2024 dall’Enel? “Sono tecnici della rete, meccatronici, operai con competenze informatiche significative. La rete è sempre più digitale ma anche addetti al rete il perché il mercato è sempre più strategico”.
Se nella giga factory di pannelli solari di Catania molti dei 250 ragazzi assunti hanno avuto la possibilità di rientrare dall’estero, Aldo Forte ha concluso la sua intervista al Corriere con una previsione “a portata di mano” nel 2025. Sono previsti 800 nuovi ingressi con un duplice profilo, la gestione degli impianti rinnovabili e, più semplicemente, esperti dei dati. Chi ne ha di più – come ha profetizzato l’ex Premier Enrico Letta nel suo ultimo libro – conterà nei mercati sempre meno liberi.
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