Società Coop.va Agricola Vinea, presidente Perozzi: “Forte preoccupazione per difficoltà del settore vitivinicolo” – picenotime

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Riceviamo e pubblichiamo comunicato
stampa da parte della Società Cooperativa Agricola Vinea, a firma del presidente Cav. Ido
Perozzi
, sul periodo difficile che sta vivendo il settore 
vitivinicolo.

“E’ forte la preoccupazione di Vinea
per il periodo molto difficile che sta vivendo il settore vitivinicolo; già agli inizi del
dicembre 2024 si parlava di un calo di oltre il 10% dell’export, e
di 
oltre il 20% nel consumo interno. Oggi,
anche grazie al nuovo codice della strada che introduce 
importanti novità per il limite alcol
alla guida, con inasprimento delle sanzioni amministrative e 
sospensione della patente, e
spostamento delle soglie di tasso alcolemico da 0,5 a 0,8 g/l, si è 
arrivati ad un ulteriore calo del 20%
del consumo di vino in queste ultime settimane.

Gli esperti a livello nazionale
ritengono che le aziende più grandi e meglio strutturate
risentiranno in minima parte di questo problema, ma
secondo loro le altre aziende avranno serie difficoltà, è 
per questo che ritengono che sia
necessario affiancare altre attività, come quella dell’accoglienza 
turistica, a fianco di quelle
tradizionali, per cercare di incrementare il proprio fatturato, e
cercare 
di rimanere su livelli simili a quelli
degli anni precedenti.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Non dimentichiamo che nel 2023 il
nostro territorio ha subito un forte attacco di peronospora, poi dichiarato calamità naturale, i danni
a livello di raccolto sono stati molto alti, e spesso le aziende 
hanno dovuto ricorrere al credito
bancario per coprire le spese che avevano sostenuto per   
ammodernamenti e ristrutturazione dei
vigneti, o per l’ampliamento delle cantine. Alcune aziende 
che non erano più in grado di pagare
le rate di mutuo in scadenza hanno dovuto dichiarare la loro 
insolvenza, con conseguente
abbassamento del rating e con il raggiungimento automatico 
dell’innalzamento dei tassi di
interesse; tutto ciò ha causato maggiori difficoltà di liquidità
per le 
aziende.

A partire da luglio 2023 Vinea si è
battuta perché fosse riconosciuto lo stato di calamità, perché fosse accordata una moratoria dei mutui
per due anni, questa misura da attuarsi con un decreto del 
Ministero, non avrebbe comportato per
le banche la necessità di fare accantonamenti, le aziende 
avrebbero risolto le loro difficoltà
di liquidità, e per il Ministero dell’Agricoltura non ci sarebbero 
stati costi aggiuntivi. Sarebbe stato
opportuno poi che fossero concessi mutui per cinque anni, a 
tasso zero, perché le aziende
potessero avere un minimo di liquidità. crediamo che queste misure 
avrebbero potuto aiutare le aziende. Le
istituzioni Regionali e Nazionali invece hanno scelto di 
concedere solo un contributo come
rimborso dei danni subiti, determinati da AGEA, ma questo 
copre solo il 4,17% del danno, e si
configura come irrisorio, al limite della presa in giro..

Il nostro territorio piceno rappresenta
una piccola realtà vitivinicola, poco conosciuta, con un forte bisogno di evolversi, attraverso
una programmazione per i prossimi 5-20 anni. L’anello 
debole di questa situazione è il
viticoltore, che difficilmente riesce ad avere un minimo di utile, 
una volta coperti i costi di produzione
ed è spesso tentato di abbandonare la propria attività. E’ 
quindi indispensabile per noi di Vinea
che vengano sfruttate tutte le opportunità possibili per 
promuovere le nostre Docg, Doc e Igt
picene, in Italia e all’estero con progetti pluriennali in 
grado di valorizzarle.

Data la realtà che stiamo vivendo,
sembra sempre più valida la proposta che Vinea sta avanzando da alcuni anni; il nostro progetto
denominato “turismo enogastronomico, ambientale, culturale” 
prevede la creazione di una rete
iniziale di 80-100 aziende, destinata ad ampliarsi, che con un 
investimento di 5 milioni di euro, per
i prossimi cinque anni, per la realizzazione di varie 
iniziative promozionali incoming di
operatori commerciali, turisti, giornalisti nazionali ed esteri, 
e di sei percorsi del gusto, che si
sviluppino dalla costa all’entroterra fino alla montagna, e 
coinvolgano aziende produttrici di
vino, olio, salumi, formaggi, tartufi, funghi e prodotti tipici del 
piceno, insieme a b&b, agriturismi,
alberghi, ristoranti, che nei loro menu comprendano prodotti

del territorio. Del percorso faranno
parte anche centri storici, musei, e sono previsti corsi di formazione per preparare all’ospitalità
in azienda.

Il turismo enogastronomico, ambientale
e culturale non è stato inventato da Vinea, sono i massimi esperti a livello nazionale che
ne riconoscono la validità! La Prof. Donatella Cinelli 
Colombini, che è anche titolare di
un’azienda vitivinicola, ha contribuito in maniera 
fondamentale allo sviluppo
dell’enoturismo, e nella sua pubblicazione “Turismo del vino in
Italia 
– Storia, normativa e buone pratiche”
afferma che il vino da solo non basta, ma nei percorsi 
enoturistici occorre abbinare altri
settori, tutte le eccellenze di un dato territorio.

Il nostro progetto prevede proprio
questo, è stato presentato in Regione marche per essere finanziato, è stato inviato al
Commissario per la ricostruzione area sisma e del P.N.R.R., senza 
alcuna risposta, e al Ministero
Economia e Finanze, nonché alla Sottosegretaria del Ministero 
economia e Finanze, che è del nostro
territorio.

L’istituzione Regione ha anche
riconosciuto la meritevolezza e validità del nostro progetto; ci sono anche alcune organizzazioni
nazionali che vorrebbero presentarlo come progetto pilota, ma 
l’interesse delle istituzioni non è
mai andato oltre il semplice apprezzamento, e non è mai stato 
seguito da azioni concrete, avendo
preferito queste distribuire contributi a pioggia, senza una vera 
programmazione.

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Anche i sindaci ci sembrano poco
interessati a quello che a livello economico, nel settore agroalimentare,sta succedendo nei
propri territori, e quello che ci sembra di percepire è che le 
aziende siano ormai rassegnate e
sfiduciate nei confronti delle istituzioni locali, regionali e 
nazionali, tanto da non decidere di
lottare per vedere il raggiungimento dei propri obiettivi”.



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