Quale direzione per le politiche industriali dei prossimi anni? Come coniugare transizione green e competitività del sistema produttivo? Anie Confindustria si è seduta al tavolo del Ministero delle Imprese e del Made in Italy per discutere le strategie da applicare, in modo sinergico, nel prossimo futuro. L’impegno istituzionale confluito nel Libro Verde del Mimit sottende infatti una visione di crescita del sistema Paese nel lungo periodo, rivista e condivisa con gli stakeholder, per approntare un percorso efficace al 2030.
Essere protagonisti della transizione green e digitale
L’industria italiana dell’elettrotecnica e dell’elettronica rappresentata da Anie Confindustria vale 102,7 miliardi di euro (fatturato 2023). Imprese che operano al cuore delle transizioni green & digital, contribuendo allo sviluppo di una filiera avanzata, competitiva e integrata. Dalla produzione di energia elettrica alle infrastrutture digitali, dall’elettrificazione all’efficienza energetica. In gioco ci sono l’autonomia industriale, contro la dipendenza dalle importazioni, e il valore delle competenze tecnologiche italiane.
“In un momento storico di profonde trasformazioni, l’Italia ha bisogno di politiche industriali lungimiranti – spiega Filippo Girardi, presidente Anie Confindustria -. Le transizioni verde e digitale rappresentano certamente una sfida, ma anche un’opportunità per rilanciare il nostro ruolo nel panorama internazionale. Le consultazioni come quella promossa dal Mimit con il Libro Verde sono occasioni preziose per il sistema associativo. Perché consentono di mettere a sistema la nostra visione del futuro dell’industria e di contribuire in modo concreto alla definizione di strategie tra pubblico e privato che rispondano alle reali esigenze delle imprese e del Paese”.
7 punti chiave del Libro Verde del Mimit
Nello specifico, il Libro Verde del Mimit delinea una visione strategica per il potenziamento della filiera nazionale delle tecnologie. Identificando i settori chiave su cui concentrare investimenti e sviluppo. Anie conferma il proprio impegno a supporto di tale obiettivo focalizzandosi su alcuni aspetti rilevanti. A seguire, le proposte di Anie per le future politiche industriali.
Transizione verde e digitale
La necessità di una strategia integrata evidenzia come le due transizioni siano strettamente connesse. La digitalizzazione favorisce un uso più efficiente delle risorse naturali, ottimizzando i consumi e riducendo le emissioni. Le tecnologie digitali abilitano soluzioni innovative, tra cui smart grid, città intelligenti e agricoltura di precisione. Per massimizzare tali benefici è necessario un coordinamento efficace delle politiche industriali, sia a livello nazionale sia europeo. La sinergia tra green e digitale nel lungo periodo contribuirà alla creazione di nuovi posti di lavoro soprattutto nei settori emergenti.
Neutralità tecnologica
La transizione ecologica deve basarsi sul principio della neutralità tecnologica, così da consentire a ciascun Paese di adottare le soluzioni più adatte al proprio contesto. In questo quadro, per evitare il rischio di disuguaglianze tra i Paesi UE, sarà necessario adottare un nuovo strumento di debito comune per finanziare la transizione. A livello italiano, Confindustria stima un fabbisogno di oltre 1.000 miliardi di euro entro il 2030 per raggiungere gli obiettivi di FitFor55.
Ostacoli da superare
Burocrazia, costi elevati e resistenza culturale al cambiamento rappresentano alcune delle principali sfide evidenziate al tavolo del Libro Verde del Mimit. Anie sottolinea la necessità di semplificare le procedure autorizzative per un pieno sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Nonché l’importanza di promuovere soluzioni tecnologiche avanzate per la riduzione dei consumi elettrici. Infine, il settore nucleare assume un ruolo strategico per la diversificazione del mix energetico. Questo grazie al potenziale degli Small Modular Reactor (SMR), che offrono sicurezza, flessibilità e un significativo contributo alla decarbonizzazione.
Costi energetici e competitività
Per ridurre il divario dei costi energetici con gli altri Paesi europei, Anie è favorevole all’adozione di misure come l’aumento della quota rinnovabile nel mix elettrico nazionale, l’abolizione del PUN index e il disaccoppiamento del prezzo del gas da quello delle fonti rinnovabili. Inoltre, a sostegno di queste misure, è necessario incrementare le interconnessioni energetiche con i Paesi confinanti.
Autonomia strategica della filiera
L’approvvigionamento di materie prime è un elemento chiave per garantire la sicurezza industriale europea. Anie supporta il Critical Raw Materials Act dell’Europa e le misure nazionali per rafforzare riciclo ed estrazione di materiali strategici. Allo stesso tempo, promuove politiche di reshoring per settori cruciali come semiconduttori, batterie e rinnovabili, favorendo la creazione di una supply chain in Europa.
Cybersecurity industriale
L’adozione di tecnologie abilitanti deve essere accompagnata da un rafforzamento della cybersecurity industriale. Sono di vitale importanza le agevolazioni per le imprese che investono in sicurezza informatica, formazione specializzata e campagne di sensibilizzazione sul territorio.
Politiche industriali per il futuro
In chiusura della riflessione sul Libro Verde del Mimit, Anie ritiene essenziale la centralità di una politica industriale solida e coerente con le strategie europee. Puntando soprattutto a valorizzare l’industria come motore di crescita e innovazione. Il Piano Transizione 5.0 rappresenta un passo avanti, ma servono ulteriori misure di supporto per colmare il gap digitale e sostenere le imprese nell’adottare soluzioni green e tecnologiche.
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