Paralisi Radiologia Sacro Cuore apparecchi malfunzionanti fuori uso esami rinviati

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GALLIPOLI – Sono proseguiti anche in questo inizio settimana i disagi presso la divisione di Radiologia dell’ospedale “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli dove sono letteralmente paralizzate le attività relative alla diagnostica per immagini per la rottura contestuale delle apparecchiature per l’esecuzione delle radiografie.

Dopo le problematiche legate alla Tac, anch’essa da tempo funzionante a singhiozzo e con quella provvisoria allocata in un container esterno, e le continue sollecitazioni alla direzione di ospedale e Asl di Lecce, la situazione della Radiologia si è ulteriormente acuita, già dalle scorse settimane, per via delle apparecchiature radiodiagnostiche mal funzionanti o fuori uso.

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Una prima apparecchiatura era già andata fuori uso e costretto ad allungare i tempi di esecuzione delle radiografie programmate. Ora anche il secondo strumento in dotazione si è rotto e ha bloccato di fatto le attività.       

Il personale sanitario del nosocomio gallipolino, in questi giorni, ha dovuto ricontattare i pazienti per avvisarli dell’impossibilità di effettuate l’esame prenotato (in molti hanno poi affollato gli uffici del Cup per riprogrammare gli appuntamenti nella speranza che per la nuova data le apparecchiature sia tornate funzionanti e a pieno regime), così come sono dovute essere smistate in altre strutture le richieste di esami urgenti o le consulenze richieste dal pronto soccorso o da altri reparti. Ed annullati anche gli esami dei pre-ricoveri in vista di interventi chirurgici.

Il direttore sanitario del “Sacro Cuore di Gesù”, Salvatore Garzia, si già attivato per chiedere gli interventi urgenti per arginare vecchie e nuove criticità per la Radiologia e per ripristinare servizi e apparecchiature fuori uso. Mentre si è in attesa da tempo della fornitura della nuova Tac.

L’allarme della Fp Cisl

Sulla situazione della radiologia dell’ospedale di Gallipoli c’è stata una presa di posizione anche del coordinatore della Fp Cisl Sanità di Lecce, Antonio Piccinno, che denuncia la grave situazione venutasi a creare per i guasti alle apparecchiature di radiodiagnostica in uso presso il presidio di primo livello.

“Ormai da diverso tempo la Tac dell’ospedale Sacro Cuore non risiede più presso la sede dove dovrebbe essere ubicata, ovvero presso l‘unità di Radiologia in quanto dismessa e smontata ma, come si dice nel gergo sanitario ‘non ancora morta’ e che quindi può essere ancora utilizzata in maniera parziale con una attenta manutenzione” scrive Piccinno, “in sostituzione, nelle more della messa in funzione e fornitura della nuova Tac, vi è un cosiddetto ‘muletto’ parcheggiato in un container collocato adiacentemente all’esterno, nelle vicinanze della Torre C, utilizzato per gli esami dei pazienti. Possiamo dire che, a tutti gli effetti, siamo dinanzi ad una situazione paragonabile ad un servizio di radiologia da campo”

“Tra l’altro, viene segnalato che, tale Tac muletto” incalza il coordinatore della Fp Cisl Sanità, “non sia in grado di svolgere gli esami con mezzo di contrasto e, quindi, per tale esame, sia i pazienti interni che quelli in situazione di emergenza-urgenza provenienti da accessi in pronto soccorso devono essere smistati in altri presídi”.

Una condizione di precarietà che potrebbe mettere a rischio i pazienti che accedono in un ospedale laddove la Tac con mezzo di contrasto svolge una funzione vitale essendoci unità operative come chirurgia, terapia intensiva, ostetricia e ginecologia, cardiologia, pneumologia e medicina.

L’attuale collocazione della Tac muletto, inoltre, implica già di una difficoltà nel raggiungerlo da parte di pazienti allettati ed in gravi condizioni di salute come potrebbe essere un politraumatizzato che dal pronto soccorso deve essere trasferito mediante ambulanza, oppure da unità operative ubicate nelle Torri A e B che non permettono il transito se non solo con un percorso in lunghi corridoi tra le torri della struttura per poi accedere all’esterno presso il container.

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L’altra nota dolente è proprio quella del blocco totale dell’unica apparecchiatura radiodiagnostica per effettuare tutti i tipi di rx e toraci, esame che normalmente viene effettuato nei pre-ricoveri per interventi chirurgici o per altre tipologie richieste da parte delle unità operative di cardiologia e pneumologia, nonché gli esami per gli esterni.

“Per ovviare a tale blocco si è provveduto ad utilizzare l’apparecchiatura mobile, il cosiddetto portatile” spiega ancora Piccinno, “che generalmente si usa per le radiografie a letto e per le sale operatorie. Ma tale apparecchio, per l’enorme mole di lavoro, si è bloccato per ben due volte e da tre giorni risulterebbe non più utilizzabile, paralizzando in particolare le attività chirurgiche della sala operatoria che devono far deviare i pazienti presso altri ospedali. Di fatto” concludono dal sindacato, “vi è una paralisi inaccettabile delle attività di radiodiagnostica che non può e non deve proseguire”.

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