I portatori della Vara celebrano 25 anni dell’associazione: ecco tutte le iniziative

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Qesta mattina, la sala convegni monsignor Ferro dell’arcidiocesi di Reggio Calabria sono state presentate le iniziative promosse per il XXV anniversario dalla fondazione dell’Associazione dei portatori della Vara.

Le iniziative, volute dall’associazione, non nascono per festeggiare l’anniversari, se pur importante, ma per celebrare e rendere omaggio alla Madonna della Consolazione, patrona di Reggio Calabria.

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A presentare il ricco programma di eventi che coinvolgerà la città dal 25 febbraio al 20 marzo 2025 il presidente dell’Associazione dei Portatori della Vara, Gaetano Surace e il direttore culturale Luciano Maria Schepis, padre Pietro Ammendola, guardiano del convento dei cappuccini dell’Eremo e don Pasqualino Catanese, vicario generale della diocesi di Reggio Calabria-Bova. Ospite a sorpresa, che ha commosso il presidente Surace, monsignor Salvatore Nunnari, arcivescovo emerito di Cosenza-Bisignano e presidente onorario dei Portatori della Vara.

Presenti anche l’assessora all’istruzione del Comune di Reggio Calabria Anna Briante, la dirigente scolastica

del liceo artistico Preti-Frangipane Lucia Zavettieri e il vicepreside Antonio Barbera che hanno donato alcune tavole realizzate dagli studenti del liceo dedicati proprio alla storia della Madonna della Consolazione.

L’incontro con i giornalisti è stato aperto da don Pasqualino Catanese che ha ringraziato il presidente e tutti i portatori: “Una realità significativa non solo per la nostra chiesa ma per la città. Questo programma, ci aiuterà a fare memoria di tante cose e rilanciare un impegno di tutti quanti noi, sia come chiesa che come realtà cittadina”, dopo aver ricordato l’importanza della Sacra Effigie, custodita nella Basilica dell’Eremo sotto la custodia dei frati Cappuccini, il vicario generale ha espresso il suo ringraziamento, in particolare ad uno di loro: fra Gesualdo Malacrinò che ha fatto molto per la città e speriamo che si possa arrivare al riconoscimento ufficiale della sua beatificazione”.

La storia dell’Associazione

Il programma di appuntamenti è stato poi illustrato dal presidente Gaetano Surace che ha ripercorso la storia, non solo del soldalizio ma anche della figura dei cavalieri di Maria: “L’Associazione Portatori della Vara Madonna della Consolazione nasce negli anni ’50 da una geniale intuizione di don Italo Calabrò, perfezionata da mons. Salvatore Nunnari, oggi arcivescovo emerito. Inizialmente chiamata “Pia Associazione dei Portatori”, si formalizza con apposito atto costitutivo il 24 febbraio del 2000, prendendo il nome di “Associazione portatori della Vara Madonna della Consolazione”.

In realtà – spiega il presidente Surace – i portatori esistono già dalla metà del ‘500, i primi portatori furono i frati cappuccini, a cui seguirono per voto i marinai. L’associazione, attraverso i soci portatori, continua a promuovere quel ruolo, di testimonianza e custodia, della più antica tradizione, ormai plurisecolare, esistente in città. I portatori con il loro servizio di trasporto della Vara, ove fosse necessario, rinnovano e rammentano l’attaccamento alla Protettrice della città, e il giorno della scesa della Sacra Effigie in città, da secoli è l’unico giorno in cui tutti i

reggini si ritrovano accomunati, indossando un’unica maglia.

Di fatto – sottolinea il presidente – è un giorno identitario, tant’è che tra i portatori si trovano uomini appartenenti a tutte le condizioni sociali cittadine, anche perché è considerato un altissimo onore avere il privilegio di sorreggere l’Immagine miracolosa di Maria Madre della Consolazione”.

Gli eventi in programma

Dopo questo breve excursus storico, il presidente Surace illustra il programma di eventi: si parte martedì 25 febbraio ospiti del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, con il convegno di studi incentrato sui temi iconografici, contenuti religiosi nelle icone; i portatori: intenti religiosi, valenze antropologiche e le processioni nella Calabria bizantina.

Si proseguirà poi il 2 marzo all’Eremo. Presso la Basilica Santa Maria Madre della Consolazione si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Fortunano Morrone, arcivescovo della diocesi Reggio Calabria-Bova.

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Il 10 marzo all’Eremo. La Basilica Santa Maria Madre della Consolazione ospiterà l’edizione speciale de “Il salotto

dell’editore in Basilica”, riflessioni ospiti d’eccezione sugli eventi del XXV anniversario dei Portatori della

Vara a cura del dott. Eduardo Lamberti Castronuovo.

Due gli appuntamenti al seminario arcivescovile Pio XI: il 17 marzo si svolgerà la presentazione del libro “Nostra Donna del Consuolo. La Madonna dei Reggini. Pensieri, parole, opere e miracoli” mentre il 20 marzo l’evento “Il Cantastorie”, una rappresentazione in vernacolo sull’assalto dei turchi al santuario di nostra donna del Consuolo”.

“La storia di Reggio è la storia di Maria”

L’intervento di monsignor Salvatore Nunnari ha chiuso la presentazione degli eventi. Il presule ha regalato un momento fatto di ricordi e nostalgia che intreccia il suo cammino di fede, la città e la figura dei portatori. “La storia di Reggio è la storia di Maria. Un vescovo di origini cosentine, mons. Lanza scrisse che le due storie camminano insieme” e riallacciandosi al termine “consuolo”, monsignor Nunnari ricorda “che Maria ha consolato spesso Reggio durante i momenti difficili”. Ricordi il “cuore buono dei Portatori” che ringrazia “per l’esempio che date e che continuate a dare”.

Gli interventi

Dopo questo prezioso spaccato di storia, l’assessora all’istruzione del Comune di Reggio Calabria, Anna Briante intervenuta per un saluto, riallacciandosi alle parole di don Nunnari, ha ricordato proprio che: “La memoria è un esercizio che non va mai messo da parte. Faccio i complimenti all’associazione dei Portatori per il programma diversificato molto significativo di eventi che continuano a mettere al centro la Madonna della Consolazione; è importante – ha concluso – far conoscere soprattutto ai bambini la storia della Madonna della Consolazione”.

A ricordare invece la stretta connessione tra i portatori e i frati cappuccini custodi della Basilica dell’Eremo che ospita proprio il quadro della Patrona è padre Pietro Amendola: “I primi portatori furono proprio i padri cappuccini, proprio a due frati la Madonna ha parlato nella nostra città. Vorrei ricordare un fraticello che ha goduto della visione della Madonna che ha parlato a Reggio: il primo è fra Antonino Tripodi al quale la Madonna rivelò la cessazione della peste; il secondo, era padre Gesualdo. Lui fu il frate che riportò la Sacra Effigie all’Eremo dopo il terremoto del 1783, facendo ritornare la Madonna nella sua casa.

Altro importante pensiero che vorrei condividere con voi – conclude padre Amendola – e che nonostante tecnicamente la Madonna viene portata in spalla, è lei che conduce la città, è lei che guida e i portatori, che praticamente la sostengono, sono la parte visibile di questo legame e di questo sostegno che la Madonna da a tutti noi”.

Una storia importante e ricca che è possibile ripercorre attraverso il volume “Nostra Donna del Consuolo. La Madonna dei Reggini. Pensieri, parole, opere e miracoli”, il cui contenuto è stato illustrato in breve da Luciano Maria Schepis che ha ricordato il prezioso contributo del maestro Stellario Baccellieri, da poco scomparso e del maestro Michele Prestipino.

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Anche Mimmo Praticò, coinvolto dal presidente Surace ha sottolineato “il valore inestimabile dei portatori della Vara. Io ho avuto l’onore di portare in spalla la Vara e, al solo pensiero, mi commuovo”.

Le precisazioni del presidente Surace e la mancata realizzazione dell’evento più significativo: la mostra in onore della Patrona

Prima di chiudere l’incontro il presidente Gaetano Surace ha voluto però fare alcune precisazioni in merito alla mancata realizzazione di uno degli eventi più significativi e che, purtroppo oggi, non figura tra gli appuntamenti in calendario.

“Mi preme fare una precisazione – ha affermato Surace – il programma appena presentato non è completo, all’appello manca l’evento più significativo ed espressivo: la mostra “Nostra Donna del Consuolo – La Madonna di Reggio – Culto, cultura e pietà popolare”.

Questa mostra si compone da più di 700 pezzi da esporre. Primo evento che avrebbe aperto il programma, si sarebbe dovuta tenere nei locali del Castello Aragonese e inaugurata il 28 dicembre 2024 e rimanere aperta fino al 26 febbraio. Nel mese di giugno (2024), la regolare richiesta avanzata dall’Associazione affinché l’Ente cittadino partecipasse come partner nelle celebrazioni per la Patrona della città, veniva accettata dal Comune di Reggio Calabria con una delibera di giunta che accoglieva anche la richiesta di utilizzo dei locali del Castello Aragonese.

Purtroppo, nonostante le numerose interlocuzioni, nei mesi successivi (la delibera di giugno), presso il settore amministrativo competente, la mostra, prevista, come detto alla data del 28 dicembre, come avrete potuto constatare non è stata organizzata.

Non solo, non si è riusciti a realizzarla nemmeno il 15 febbraio 2025, data convenuta pro bono pacis. Alla luce di quanto accaduto, con profonda amarezza, noi portatori rileviamo, con la mancata esecuzione della delibera di giunta, la poca attenzione del settore competente, non nei confronti dei portatori sia ben chiaro, ma nei confronti della Patrona della città e nella considerazione che l’evento in questione, e tutti quelli a seguire che celebrano sempre e comunque la Madonna della Consolazione.

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Aggiungo anche che la poca attenzione nei confronti della Patrona è stata rilevata nella stesura del dossier progetto per la candidatura di Reggio Calabria a Capitale italiana della Cultura 2027: “Cuore del Mediterraneo”.

Un documento che consta di circa 60 pagine e di cui però precisiamo, non conosciamo l’autore, al cui interno vi sono elencati diversi Enti ed associazioni; ebbene, in nessuna di queste 60 pagina viene menzionata la Madonna della Consolazione o i frati cappuccini. Eppure se la storia è cultura, non possono essere cancellati cinquecento anni di storia della Madonna della Consolazione; che peraltro, si intersecano con la storia della città.

Come si può non fare cenno al fatto che Reggio Calabria è la città nella quale è sorto l’ordine dei frati minori cappuccini grazie a due reggini cofondatori? Detto questo, vorrei solo rassicurare quanti hanno partecipato alla preparazione della mostra, alla quale teniamo in modo particolare, sarà comunque realizzata entro il 2025 in un luogo consono ad ospitare la storia della nostra Patrona”.



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