Genova, il centrosinistra si affida all’«aliena» Silvia Salis

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Totalmente estranea alla vita e anche alle liti del centrosinistra genovese, quasi sconosciuta tra gli addetti ai lavori e tra i cittadini, «un’aliena»: alla fine Silvia Salis, ex campionessa di lancio del martello e vice di Giovanni Malagò al Coni, l’ha spuntata su una pletora di pretendenti che aspiravano alla candidatura a sindaco di Genova.

UNA SCELTA A SORPRESA, quella del Pd, che ha puntato sull’ex atleta per uscire dalla rissa interna tra almeno 3 possibili candidati. Così ha sorpreso molti il fatto che Salis, 39 anni, abbia impiegato pochissimi giorni per radunare attorno a sè tutta la coalizione, da Iv al M5S. Con il partito di Conte che è stato l’ultimo a dare semaforo verde, dopo un confronto con Salis in cui lei avrebbe dato garanzie su alcuni nodi chiave dal punto di vista programmatico, come il no allo Skymetro della Valbisagno e allo spostamento dei depositi chimici a Sanpierdarena.

L’ANNUNCIO UFFICIALE è arrivato ieri mattina, proprio mentre Pietro Piciocchi, vice di Marco Bucci e oggi sindaco reggente dopo la promozione del capo a governatore, stava incontrando la stampa per lanciare la sua corsa. «Raccolgo con orgoglio e senso di responsabilità la richiesta alla candidatura a sindaca, alla guida di una coalizione progressista, di centrosinistra, ampia e civica, mossa dallo stesso comune spirito di cambiamento», ha detto Salis. «Il mio impegno inizierà da subito, quartiere per quartiere, per incontrare le genovesi e i genovesi, tornando a mettere al centro esigenze da tempo inascoltate e opportunità negate».

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IERI HA PRESO CONGEDO dalla giunta del Coni. «La mia è stata una scelta di cuore per la mia città. È stata anche l’ultima cosa che sono riuscita a raccontare a mio padre prima che ci lasciasse e era orgoglioso», ha detto ai colleghi. Il padre, Eugenio Salis, per 30 anni custode del campo sportivo di Villa Gentile, è scomparso pochi giorni fa. Era stato un militante di sinistra, con la tessera del Pci. «Porterò con me l’esperienza del mondo dello sport, del Coni, nell’ascoltare le persone e le loro differenti esigenze. Porterò il concetto di fair play perché non voglio cadere nei toni, spesso scadenti, della politica».

IL PRIMO EFFETTO È STATO quello di infastidire il centrodestra. Bucci e Piciocchi hanno parlato di« candidata scelta a Roma». «Chi si candida non è residente a Genova non potrà votare, allora diamole presto la residenza», ha ironizzato il governatore. Una tesi smentita dal Pd, e del resto fu proprio il sindaco Bucci a nominare Salis «ambasciatrice di Genova nel mondo». Così come è noto che il marito della candidata, il regista Fausto Brizzi (grande frequentatore delle Leopolde) abbia girato degli spot sulla Liguria commissionati dalla giunta Toti. «Lei è molto vicina al riformismo di Renzi, chissà che non riesca a cambiare il Pd genovese», ironizza il leghista Edoardo Rixi. Negli ultimi giorni le perplessità dentro e fuori il Pd si erano incentrate proprio sul profilo troppo riformista a trasversale di Salis, nonostante l’antica militanza del padre a sinistra. Negli incontri lei avrebbe rassicurato sul suo profilo progressista. Certo è che negli ultimi due-tre anni il Pd genovese ha recuperato molti voti, soprattutto nelle periferie, con un netto spostamento a sinistra. E che questa candidatura cozza con quella impostazione. Al contempo, spiegano, «Salis potrà intercettare voti di frontiera che alle regionali erano andati a destra». Chissà. Durante il suo lavoro al Coni «ha orientato il suo impegno ponendo al centro l’uguaglianza di genere e il contrasto alle disparità territoriali», ricordano i dem.

A GENOVA RACCONTANO che, mesi fa, a Salis fu proposta una candidatura in una lista civica di centrosinistra per le regionali, ma lei avrebbe rifiutato per dedicarsi al Coni. Ora, una volta sfumata l’ipotesi di prendere il posto di Malagò, sarebbe riaffiorata la volontà di dedicarsi alla politica. A metterla in contatto coi dem sarebbe stato Andrea Pericu, figlio di Giuseppe, amato sindaco di sinistra. Pericu jr, avvocato, è stato anche il mandatario della campagna elettorale di Orlando. E, vista l’impasse in cui si trovavano i dem, avrebbe rimesso in contatto Salis proprio con l’ex ministro, il primo a credere in questa candidatura. Ora anche i più dubbiosi confidano che «in questi giorni è stata molto brava, non era facile mettere d’accordo tutti dai 5s ai renziani». Oggi primo evento pubblico a Genova con le donne del centrosinistra.



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