Chi lavora 4 mesi ha diritto alla NASpI?

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Contratto a tempo determinato di quattro mesi e disoccupazione: scopri se hai diritto alla NASpI, i requisiti contributivi e come fare domanda all’INPS.

La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità di disoccupazione fondamentale per chi perde involontariamente il lavoro. Ma cosa succede se si è lavorato solo per pochi mesi? Molti lavoratori con un contratto a tempo determinato si chiedono: Chi lavora 4 mesi ha diritto alla NASpI? La risposta non è sempre immediata e dipende da una serie di requisiti stabiliti dalla legge.

In questa guida, analizzeremo in dettaglio i requisiti per accedere alla NASpI, con particolare attenzione al caso di un contratto a tempo determinato di breve durata, spiegando come funziona il requisito contributivo, quali sono le novità introdotte dal 2022 e come presentare correttamente la domanda all’INPS.

Cos’è la NASpI e a chi spetta?

La NASpI è un’indennità mensile di disoccupazione, erogata dall’INPS, che spetta ai lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro. Questo include:

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  • licenziamento (anche per giusta causa o giustificato motivo);
  • scadenza di un contratto a termine (salvo nel caso in cui il datore di lavoro abbia offerto il rinnovo e il dipendente l’abbia rifiutato);
  • dimissioni per giusta causa;
  • risoluzione consensuale del rapporto di lavoro nelle procedure di conciliazione presso l’Ispettorato Territoriale del Lavoro.

Quali sono i requisiti generali per avere diritto alla NASpI?

I requisiti generali, stabiliti dall’art. 3 del D.Lgs. 22/2015, sono:

  • stato di disoccupazione involontario: Aver perso il lavoro non per propria volontà (vedi precedente paragrafo).
  • requisito contributivo: aver versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti l’inizio della disoccupazione. Tuttavia, nel caso di un dipendente che si sia dimesso volontariamente da un’azienda e, assunto poi da un’altra, sia stato da quest’ultima licenziato, la NASpI spetta solo a condizione che, presso quest’ultima, abbia maturato almeno 13 settimane di contributi (in tale ipotesi quindi non si calcolano i contributi maturati dai precedenti rapporti di lavoro).

Il requisito delle 30 giornate lavorative è ancora valido?

Il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo nei 12 mesi precedenti la disoccupazione è stato abolito per gli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° gennaio 2022. Quindi, per le domande di NASpI presentate nel 2024, questo requisito non si applica più.

Se ho lavorato solo 4 mesi, ho diritto alla NASpI?

Il fatto di aver lavorato per 4 mesi non è, di per sé, sufficiente a determinare il diritto alla NASpI. Bisogna verificare il requisito contributivo:

  • se nei 4 anni precedenti la fine del contratto di 4 mesi hai versato almeno 13 settimane di contributi (anche presso altri datori di lavoro), allora hai diritto alla NASpI. Come anticipato, se il precedente rapporto di lavoro era stato chiuso con dimissioni volontarie, le 13 settimane di contributi devono riguardare solo l’ultimo rapporto di lavoro;
  • se nei 4 anni precedenti hai versato meno di 13 settimane di contributi, allora non hai diritto alla NASpI.

Leggi anche Disoccupazione Naspi: spetta dopo contratto a termine?

Esempio pratico (con diritto alla NASpI)

Mario ha lavorato per 15 anni come dipendente.

Viene licenziato.

Alla scadenza del contratto, Mario ha diritto alla NASpI, perché nei 4 anni precedenti ha sicuramente accumulato più di 13 settimane di contributi.

Esempio pratico (senza diritto alla NASpI) 

Luisa ha lavorato solo saltuariamente negli ultimi anni.

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Luisa trova un lavoro a tempo determinato, che dura 4 mesi.

Alla scadenza del contratto, Luisa non ha diritto alla NASpI, perché nei 4 anni precedenti non ha raggiunto le 13 settimane di contributi.

Esempio pratico (senza diritto alla NASpI) 

Antonio ha lavorato presso un’azienda maturando 12 settimane di contributi. Si dimette volontariamente.

Antonio viene assunto da un altro datore di lavoro che, dopo 2 settimane, lo licenzia.

Antonio non ha diritto alla NASpI poiché, in questo caso, essendo il precedente rapporto cessato a seguito di dimissioni volontarie, egli doveva maturare le 13 settimane di contributi presso il secondo datore di lavoro.

Come faccio a sapere quante settimane di contributi ho?

Puoi verificare la tua situazione contributiva:

  • Online: sul sito dell’INPS, accedendo con le tue credenziali (SPID, CIE, CNS) al servizio “Estratto conto contributivo”;
  • tramite patronato, rivolgendoti a un patronato, che può fare la verifica per te.

Come si calcolano le 13 settimane di contributi?

Per calcolare le 13 settimane di contributi si considerano tutte le settimane in cui sono stati versati o dovuti contributi per attività lavorativa subordinata, anche se non si è lavorato per l’intera settimana. Si considerano anche:

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Saldo e stralcio

 

  • periodi di maternità obbligatoria;
  • periodi di malattia indennizzati;
  • periodi di cassa integrazione;
  • altri periodi specifici previsti dalla legge.

Come si presenta la domanda di NASpI?

La domanda di NASpI deve essere presentata all’INPS esclusivamente in via telematica, entro 68 giorni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Puoi presentarla:

  • Direttamente online sul sito dell’INPS, accedendo con le tue credenziali (SPID, CIE, CNS) al servizio “NASpI”;
  • tramite patronato, rivolgendoti a un patronato, che può presentare la domanda per te;
  • tramite Contact Center INPS, chiamando il numero preposto.

Quali documenti servono per la domanda di NASpI?

Per avere la NASpI dovrai esibire:

  • documento d’identità in corso di validità;
  • codice fiscale;
  • ultima busta paga;
  • lettera di licenziamento o copia del contratto a termine (se il rapporto di lavoro è cessato per scadenza del termine);
  • eventuale documentazione relativa a dimissioni per giusta causa;
  • altri documenti specifici, se richiesti dall’INPS (es: in caso di periodi di lavoro all’estero).



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