A Oristano riapre per undici giorni la reggia giudicale degli Arborea

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Oristano Sarà un assaggio e chissà che poi il gusto piaccia talmente tanto da far dire al Comune che è arrivato il momento di fare un’azione convinta per riavere la Reggia giudicale di piazza Manno. Per il momento, su concessione del Demanio e grazie all’intermediazione del prefetto Salvatore Angieri, la città riscoprirà per dieci giorni il vecchio palazzo dei regnanti di Arborea. Ci hanno lavorato su la Fondazione Oristano e l’assessorato comunale alla Cultura che avranno a disposizione i locali per undici giorni dal 28 febbraio al 9 marzo – l’apertura al pubblico sarà dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, a eccezione dei tre giorni di Sartiglia, domenica 2, lunedì 3 e martedì 4 marzo, quando si aprirà dalle 10 alle 12 –. Non sarà una riedizione di quanto avveniva in occasione della manifestazione “Monumenti aperti”, perché una parte del castello poi trasformato in carcere durante il regno dei Savoia ospiterà due mostre, con due temi diversi individuati dal curatore Obler Luperi: la storia architettonica della città e l’arte contemporanea.

Medioevo La prima esposizione, dal titolo “Oristano medievale. La piazza, la reggia, il castello e altre meraviglie. Un dialogo tra Mauro Ferreri e Gabriele Pettinau”, è dedicata alla memoria del giovane ricercatore indipendente Nadir Danieli, scomparso sul finire dello scorso anno. Sarà ospitata nell’atrio dell’ex carcere e mette in rapporto, tramite una selezione di dieci tavole illustrative dedicate alla reggia giudicale e alla forma della città medievale, due figure di studiosi della storia di Oristano. Diversissimi tra loro per età e formazione, il 35enne Gabriele Pettinau e l’artista Mauro Ferreri, morto dodici anni fa, sono uniti dalla convergenza degli argomenti delle loro ricerche. Le due serie di lavori ricostruttivi, pur realizzati a trenta anni di distanza l’una dall’altra e con tecniche differenti, finiscono per completarsi e integrarsi perfettamente.

I nostri giorni La seconda mostra, dal titolo “… and the stars look very different today” parte da una citazione del brano Space Oddity di David Bowie. Occuperà la zona delle celle e sarà dedicata all’arte contemporanea con la partecipazione di dodici artisti, non solo oristanesi, ma anche provenienti da altre zone della Sardegna, da altre regioni italiane e dalla Cina. Partendo dalla frase del famoso cantante e facendo riferimento alla Sartiglia, si chiarisce subito che le stelle della mostra appariranno piuttosto diverse. L’esposizione è un percorso attraverso le celle dell’ex carcere dove, grazie alla sensibilità degli artisti, si proverà simbolicamente a rendere visibili i relitti della sofferenza stratificata in questi luoghi.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Fondazione e assessorato «È un progetto nel quale crediamo molto per due motivi – spiega il presidente della Fondazione Oristano, Carlo Cuccu –. Il primo è simbolico e consiste nella possibilità di rendere nuovamente visitabile l’amata reggia giudicale, di cui tanto si è parlato anche recentemente. La seconda ragione è quella di portare un ulteriore contributo culturale tra le manifestazioni di contorno del carnevale». Per l’assessore alla Cultura Luca Faedda «la riapertura dell’antico castello degli Arborea restituisce ai cittadini e ai visitatori un luogo così ricco di storia e di significato. Anche se solo temporaneamente, ci permette di valorizzare il nostro patrimonio culturale e di arricchire ulteriormente la nostra offerta artistica e storica».

Non solo storia Con questa azione la Fondazione Oristano punta a portare in primo piano i temi della storia di Oristano, occasione che potranno cogliere al volo anche i tanti turisti che nei giorni della Sartiglia arrivano in città. Ci sarà la possibilità di conoscere l’evoluzione architettonica di quella che fu la capitale giudicale e «allo stesso tempo, la presenza concomitante di una mostra di arte contemporanea nel raggio delle celle mira ad aggiungere possibilità culturali differenziate in un momento di grande visibilità per Oristano grazie al forte richiamo assicurato dalla manifestazione», prosegue Carlo Cuccu che però precisa che queste «non sono prove di acquisizione dell’edificio. È solo una piccola finestra di cui la città potrà godere. Del resto, mi pare che di un eventuale passaggio della reggia al Comune si sia solo discusso nel dibattito pubblico sulla stampa». Il Comune, in particolare il sindaco, per il momento non ha fatto passi in avanti rispetto alla comunicazione di qualche mese fa in cui affermava di accontentarsi del fatto che una parte della vecchia reggia sarebbe stata assegnata all’amministrazione, mentre non sembra ci siano, per il momento, possibilità di deviare dal piano originario di trasformarla realizzandovi i nuovi uffici della prefettura.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link