“Premeditati o improvvisati, gli attacchi contro la Polizia ci furono eccome” – Bologna Cronaca

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#finsubito


Il 9 novembre, Bologna visse un vero e proprio remake degli anni ’70, con scontri tra estremisti di sinistra e forze dell’ordine che sconvolse la parte Nord del centro storico per oltre tre ore. A qualche mese da quei fatti, secondo la relazione della Digos locale, invece, non successe praticamente niente e i 10 identificati tra gli aggressori dovranno rispondere, a quanto si legge dai giornali, di contestazioni poco più che bagatellari. In particolare – a quanto riporta La Repubblicasi esclude “una regia finalizzata all’aggressione di esponenti delle forze dell’ordine“. Su questo tema, è certamente interessante ascoltare il parere Giovanni Preziosa, ex-vicequestore di Polizia, con grande esperienza proprio di servizi di gestione dell’ordine pubblico. L’ex-poliziotto, oggi in pensione, è attualmente il portavoce bolognese di Indipendenza! ed era presente, il 9 novembre, in piazza XX Settembre, dove si svolgeva la manifestazione che, proprio insieme al movimento di Gianni Alemanno, era stata organizzata dalla Rete dei patrioti e partecipata anche da elementi di Casa Pound.

Dunque, dottor Preziosa, nessun “caccia” al poliziotto, secondo la Digos, quel giorno?

Beh, in un certo senso, è un qualcosa che si sapeva fin da subito: il principale obiettivo degli estremisti di sinistra, di quelli che i miei ex-colleghi hanno giustamente definito i delinquenti dei centri sociali, erano i manifestanti per la sicurezza in città, cioè, noi e la Rete dei patrioti.

Quindi, è sensato affermare che non furono attaccati i poliziotti?

Beh, in primo luogo, a questo punto, bisognerebbe intendersi sul concetto di “attaccare la Polizia”. Non sarebbero stati attaccati gli agenti perché non sono stati inseguiti, uno per uno, fino alle rispettive casa?

La Digos, a quanto scrive La Repubblica, avrebbe stabilito che non ci sarebbe stata la volontà di scontarsi con la Polizia.

Francamente, non capisco cosa significhi tutto ciò. Sempre che siano vere le informazioni del quotidiano, infatti, il 9 novembre non accadde nulla e i tanti bolognesi, come ama dire il sindaco, avrebbero solo avuto la “percezione” di violenze e disordini che, invece, non ci sarebbero stati. Eppure, i giornali, anche La Repubblica, scrissero di agenti feriti, seppur “lievemente”: dobbiamo desumerne che si fecero male da soli?

Ci fu anche un passante duramente malmenato in via Indipendenza, non solo i poliziotti…

Appunto, non mi sembra che si stia parlando di persone per bene. Se anche non ci fosse stata una regia, una premeditazione, resta il fatto – le immagini parlano chiaro – che i manifestanti della Sinistra, riuniti in un corteo o assembramento non autorizzato, si sono scagliati contro un reparto della Polizia, dopo aver lanciato verso di loro oggetti contundenti e bombe carta: forse, sì, avranno “improvvisato” le violenze, ma pur sempre di attacco si è trattato.

Non secondo la Questura, però…

Infatti, ma è la terza volta che il questore – o organi da lui diretti, qui a Bologna -, dopo un certo tipo di manifestazioni, sembra usare lo stesso vocabolario, gli stessi accenti e gli stessi toni di Matteo Lepore, tendendo a minimizzare gli eventi, quando non proprio e negarne l’esistenza.

Quali sarebbero gli altri due episodi?

Dopo il corteo per Ramy e le devastazioni in pieno centro, difese i centri sociali, sostenendo, il che è francamente ridicolo, che sarebbero stati “infiltrati” dai non meglio identificati “maranza”. Nei giorni scorsi, in un’intervista col Resto del Carlino, ha negato l’esistenza delle baby-gang. E ha fatto amaramente ridere leggere un’affermazione del genere, su un giornale che, nei giorni precedenti e proprio in quello successivo all’intervista con Antonio Sbordone, aveva nei titoli di prima pagina proprio le imprese delle baby-gang citate esattamente con quella definizione. Le Baby-gang commettono sempre più reati a Bologna, senza esistere? Ma dai…

Sta dicendo che c’è chi vorrebbe sminuire l’emergenza sicurezza che i bolognesi sentono come reale?

Ma ha visto cosa si è letto, sempre sui giornali, a proposito dell’aggressione in via San Mamolo? Identificato l’aggressore, un minorenne, ma nei guai anche l’aggredito, perché avrebbe gettato un bottiglietta d’acqua – o solo l’acqua, nemmeno si capisce – sui ragazzi che, di lì a un attimo, hanno invaso il condominio dove vive Giancarlo Gregori, per malmenarlo brutalmente. Anche in questo caso, i giornalisti sembrano riportare fedelmente la ricostruzione delle indagini ascoltata in Questura. E, se è così, sembra che qualcuno, in buona sostanza, giustifichi o equipari l’eventuale gesto di esasperazione di un cittadino, probabilmente infastidito dagli schiamazzi, che non ha fatto del male a nessuno, con la ferocia di chi, quello stesso cittadino, lo ha mandato all’ospedale con la faccia gonfia come un pallone. Mi sembra un modo di ragionare poco serio, ancor meno utile a contrastare il crimine e la violenza e niente affatto adeguato a riportare la sicurezza a Bologna almeno ai livelli minimi di accettabilità.





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