le imprese in difficoltà nel trovare il personale

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Conto e carta

difficile da pignorare

 


Per il primo trimestre di quest’anno sono state previste oltre 3mila assunzioni in provincia di Frosinone, ma una impresa su due avrà difficoltà a trovare i profili professionali richiesti. Soprattutto operai specializzati. Non ci sono i candidati e quando ci sono manca un’adeguata preparazione. Un problema non nuovo, ma che si aggrava sempre di più anche a causa della crescente carenza della materia prima: i giovani. Colpa della denatalità, ma anche di un trend che vede le nuove generazioni cercare altrove le proprie opportunità. È il quadro che emerge mettendo a confronto due diversi report. Quello di Unioncamere sui programmi occupazionali delle imprese e lo studio della Cgia di Mestre sulla perdita dei giovani. Emergenza quest’ultima che pone la Ciociaria nelle top ten delle provincie italiane. Partiamo da qui.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

L’EMORRAGIA

Negli ultimi dieci anni è come se la provincia di Frosinone avesse perso un Comune di media grande grandezza. Tipo Anagni o Ceccano. Dal 2014 al 2024 la popolazione tra i 15 e 34 anni è diminuita di circa 21mila unità. I giovani erano 113.256, ora ce ne sono 92.214. Un calo pari al 18 per cento. È un problema? Sì, è un problema. Perché se il calo demografico è un fenomeno di portata generale, il ritornello del mal comune mezzo gaudio risulta un tantino stonato a guardare la classifica che pone la provincia di Frosinone come l’unica non del sud nei primi dieci posti per diminuzione di giovani. Al nono per l’esattezza. Nel Lazio, dove negli ultimi 10 anni si sono persi circa 700 mila giovani, il calo si registra ovunque, ma in modo più contenuto rispetto alla Ciociaria: Roma ha avuto un calo del 2,9% (da 867.034 a 841.589), Latina dell’8,8% (da 128.203 a 116.926), Rieti dell’11,2 (da 32.943 a 29.266) e Viterbo del 12,7 (da 66.686 a 58.228). Delle 107 province italiane slo 26 hanno un saldo positivo. Sul podio Bologna (11,5%), Milano (10,1%) e Trieste (9,8%).

LE PREVISIONI

Questa emorragia della popolazione tra il 15 e il 34 anni, che fa il paio con il saldo migratorio altrettanto negativo (sono più quelli che se vanno che quelli che vengono, complice anche un basso tasso di immigrazione straniera), ha ovviamente molteplici ripercussioni. Quelle più immediate e dirette si registrano sul mondo del lavoro dove il problema della diminuzione dei giovani, quindi nuovi lavoratori, si unisce a quello altrettanto crescente della carenza di figure professionali specializzate. I dati emergono dall’ultimo bollettino del sistema informativo Excelsior che fornisce un quadro sui programmi occupazionali delle imprese.

Nel primo trimestre di quest’anno sono state previste 3.280 entrate. Oltre un terzo (38%) riguardano operai specializzati e conduttori di impianti, poi dirigenti specialisti e tecnici (20%) e professioni commerciali e nel settore dei servizi (19%). La tipologia dei contratti predominante è quella a termine, solo per il 24% sono previsti contratti a tempo determinato.

Quello che balza agli occhi però sono i numeri sulla difficoltà di reperimento delle figure professionali richieste. Una impresa su due ha dichiarato di trovarsi alle prese con questo problema. Un’alta percentuale (58.9% su 670 entrate previste) riguarda profili dirigenziali di elevata specializzazione in campo sanitario, gestionale, ingegneristico, produttivo, commerciale. Nel 2017, anno in cui è partito il sistema Excelsior, la difficoltà di reperimento di queste figure era pari al 35%, nel 2019 al 41% e così il dato è andato progressivamente crescendo.

LE PROFESSIONI

Un vero e proprio balzo nella difficoltà a trovare lavoratori con le adeguate competenze, invece, si è registrato tra gli operai specializzati e i conduttori di impianti e macchine. Nel 2017 non c’era alcuna difficoltà a reperire operai specializzati nel settore edile. Oggi è pari al 48,8%. Sette anni fa la difficoltà a trovare un operaio che sapesse guidare veicoli per il movimento terra e lo spostamento di merci era pari al 12%, oggi è del 59,5%. E così le percentuali rispetto al passato si sono raddoppiate se non triplicate per meccanici, saldatori, fonditori. Una dato in cui evidentemente, oltre al problema delle specializzazioni, pesa la progressiva carenza della forza lavoro se è vero, ed è vero, che la provincia di Frosinone negli ultimi dieci anni ha perso poco meno di un quinto dei suoi giovani.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link