Intelligenza artificiale:eccezionali contenuti nell’ importante convegno
di VALERIA GIORDANI
Apprezzamento corale (meritatissimo) per il convegno svolto a Lugo, nel complesso della Collegiata, nella mattinata di sabato 15 febbraio scorso.
Deciso dopo avere osservato il grado di interesse generale sollevato tra i presenti a una precedente riunione- ha raccontato il Presidente del Lions club Lugo Bruno Zama- ha affrontato il tema complesso delle sfide (opportunità e minacce) dell’intelligenza artificiale, settore che è già presente e che avanza velocemente nei sistemi scientifici e tecnici, da quelli industriali fino alle applicazioni nella vita quotidiana, e che per questo vanno compresi e osservati dall’intera società. E l’interesse è stato evidente sia per la partecipazione (salone pieno, oltre 200 persone) che per l’interesse attento della platea, seppure su temi complessi come la proiezione sul futuro, le conseguenze delle nuove tecnologie.
Un convegno quindi risultato sicuramente tra i più importanti degli ultimi anni nel lughese: per autorevolezza dei relatori, per attualità del tema, e anche per un aspetto non secondario: la convergenza sul progetto e sull’organizzazione dell’impegno di una serie di Associazioni ed Enti: Lions club e Rotary club di Lugo promotori, con Round Table Imola, Lions club Bagnacavallo e Valle del Senio, Maestri del lavoro Consolato provinciale di Ravenna, Associazione acquarellisti faentini Silvano Drei, Aps, Parrocchia Collegiata Lugo, con il sostegno della BCC ravennate forlivese e imolese. Presenti, a rappresentare il patrocinio della Regione E-R e del Comune di Lugo, Eleonora Proni consigliere regionale ed Elena Zannoni sindaco di Lugo.
Tema: arte, sviluppi e applicazioni, etica, fede, aspetti giuridici e aspetti sociali
“Dove sta l’uomo, quale spazio rimane per l’elemento persona, quando l’intelligenza artificiale è già entrata a piedi pari (ed entrerà sempre di più) nei mestieri, nelle competenze, nella vita quotidiana?” (Bruno Zama).”Spesso cediamo alla tentazione di incolpare gli strumenti, de-responsabilizzando la nostra gestione: ma non dobbiamo delegare la responsabilità” (Eleonora Proni); “Inutile rifuggere da un progresso, i pericoli che comporta sono dietro l’angolo: meglio conoscerlo e governarlo” (Elena Zannoni).
Nell’arte e ceatività
La prima parola spettava all’aspetto più creativo, l’ applicazione all’arte, che visualizza in modo particolarmente efficace le possibiulità: adiacente al convegno (e presente una selezione visitabile negli orari della filale BCC in via Mentana 15, fino al 28 febbraio), una mostra di 66 opere internazionali degli Acquarellisti faentini, realizzate con interventi di Intelligenza Artificiale (I.A.). Alessandro Drei, Anna Bucchi e Marinella Zaccherini, hanno mostrato e commentato i risultati dell’applicazione dell’ I.A. nell’elaborazione progettuale, composizione, e anche critica, di un’opera. In pratica, applicazioni specifiche e accessibili per tutti, consentono di dare ‘il comando’ al sistema di comporre un’opera con determinati elementi (natura, fantasia, elemento umano, animale, astrale, metafisico….), con una determinata tecnica, e di ottenere l’immagine. O al contrario si può sottoporre un’immagine e ricevere una intera descrizione critica e interpretativa dell’opera, estrarne i temi, il titolo, l’ispirazione. Da un’opera (come la Conversione di S. Matteo del Caravaggio) è possibile estrarre tecnica, materiali, caratteristiche, effetti, contenuti, concetti, simbolismi, influenze, riportarli ed elaborarli per immaginarne altri, e un filone infinito di creazione si apre riportandovi quei criteri e ricercando quegli effetti.
Sviluppi e applicazioni scientifiche
“Vediamo l’A.I. impiegata massicciamente nella produzione di video e immagini; ma pensiamo all’importanza della sua applicazione in campo scientifico: per esempio, in biologia oggi si sperimenta sulla molecola riprodotta in video (o sugli effetti di un farmaco) secondo ipotesi suggerite dall’A.I., risparmiando tempi, energie e risorse della tradizionale sperimentazione in laboratorio” (Pierluigi Zama Ramirez, ingegnere informatico, ricercatore RTDA presso l’Università di Bologna e docente al corso di laurea in Meccatronica istituito da Unibo a Lugo).
“L’A.I. ha già dimostrato di saper battere l’uomo in alcune sfide di intelligenza (campioni di giochi, scacchi…) già dagli anni ’90; sono già pronti all’uso taxi senza conducente, con controllo di tutte le incognite del traffico; ma è presente già nel nostro uso quotidiano come l’assistente vocale, il traduttore Google. Il computer lavora sulla base dei dati che vi inseriamo. L’interrogativo (e il timore sotterraneo) è: quali saranno gli sviluppi una volta che tutto lo scibile umano vi sarà inserito? A lungo termine si arriverà a una super-intelligenza aritificiale in grado di prendere decisioni?
Per prevedere i rischi, cosa possiamo fare noi ora? La risposta è: conoscere questi strumenti il più possibile; come usarli in modo responsabile; insegnarli/diffonderli il più possibile”.
Etica dell’A.I.
L’aspetto dell’etica nell’ I.A. è il più largamente sentito: è stato il tema di più interventi, rappresentando i dubbi e le diffidenze che maggiormente solleva nell’opinione comune.E’ stato il tema dell’intervista ‘a distanza’ realizzata da Davide Santandrea, giornalista presso il Nuovo Diario Messaggero della Diocesi di Imola (e moderatore del convegno), alla docente di Filosofia morale ed Etica per una Europa digitale inclusiva all’Università di Macerata (e Tuft University-USA; coinvolta in varie Commissioni europee; co-fondatrice e presidente di GAIA, start-up di elaborazione di soluzioni e valutazione dei rischi etici e della compliance giuridica dei sistemi di intelligenza artificiale) prof. Benedetta Giovanola. “Nessuna tecnologia è mai neutrale dal punto di vista dei valori: i valori sono incorporati e trasferiti nella tecnologia. Questo espone a rischi di impostazioni e usi impropri e dannosi. Più rischi? (ad esempio, di togliere lavoro agli umani); più vantaggi? (di evitare agli umani tempi di lavoro, mansioni usuranti…). Entrambe le posizioni sono falsate. Lo sviluppo tecnologico è un processo deterministico: sbagliato assistervi passivamente. Avanzerà comunque: sbagliata quindi l’ottica passiva. L’approccio attivo è quello dello spirito critico: fondamentale l’informazione da fonti diversificate e il loro confronto. Altrimenti si corre il rischio di indietreggiare perdendo alcune capacità con la continua delega. Tutti i giorni noi diamo informazioni su di noi al sistema: quando mettiamo il pollce verso, quando esprimiamo le nostre preferenze, quando scegliamo un film piuttosto che un altro, il sistema registra le nostre preferenze (ma anche i nostri orari, gli stili di vita…) ed elabora predittivamente le proposte successive. Alcuni sistemi possono essere iniqui; per esempio adottando forme di disuguaglianza, fenomeni di discriminazione. Per esempio, in una azienda, nella scelta di un dirigente, inserendo solo dati di uomini, e quindi escludendo possibili dirigenti donna; quindi, è opportuno includere concetti di equità nella raccolta dei dati. Il modello di bene comune nell’ acquisizione di dati può essere diverso ad esempio per un modello cinese che subordina all’interesse dello Stato.
Questione fondamentale, quale etica per quale società, secondo quale modello: la nostra società ci suggerisce un modello di performances, di competizione, di affermazione individuale. Ma stiamo perdendo interesse alla conoscenza di noi stessi. La sfida è quella di pensarci/ ripensarci non solo in quanto individui ma anche accogliere il confronto, il disaccordo – che non è necessariamente conflitto”.
I diritti individuali e l’A.I.
All’avv. Luigi Capucci il compito di affrontare l’aspetto giuridico introdotto dall’uso dell’A.I.:
che è “paragonabile a un braccio artificiale: che agisce sostituendosi al braccio naturale, ma secondo input che sono io a dargli. L’abbiamo visto nell’applicazione artistica: l’opera non è il risultato delle mie istruzioni ma il ‘prompt’, l’input, apre un vaso di Pandora di realizzazioni possibili, tra cui sono io a scegliere. Si è dato il caso, in una causa, in cui l’A.I. ha dato l’ipotesi di soluzione, risultata però -in verifica- data su basi inesistenti, virtuali, senza precedenti e senza agganci, quindi non corrispondente ala realtà”.
L’impatto sociale: una ‘lezione’ del prof. Zamagni
Un collegamento ha permesso al Maestro del Lavoro Marco Baccarani un dialogo in diretta con il prof. Stefano Zamagni, economista, già Ordinario di economia politica all’Università di Bologna e Presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali.
Il prof. Zamagni è partito da molto lontano, citando un episodio emblematico; nell’antica Grecia, ad Atene, si scatenò una discussione non diversa dalle nostre discussioni di oggi: dobbiamo o non dobbiamo insegnare ai bambini in età scolare a leggere e scrivere? Le posizioni erano: no, perchè con questa facoltà perderebbero l’uso della memoria; sì, perchè così dilateremmo la capacità comprensiva dei ragazzi. I contendenti finirono a chiedere il responso di Platone, il quale rispose: Scrittura e lettura sono pharmacon (e la parola in greco ha il significato sia di medicina che di veleno). Da chi dipende che l’effetto sia quello di una medicina o quello di un veleno? Da voi insegnanti: da cui la cura della formazione. In un contesto diverso, potremmo porre la stessa domanda e dare la stessa risposta,
Le opportunità sono tante: i rischi, quelli di sostituire il lavoro umano e di favorire la concentrazione dei poteri in oligopoli, nelle mani di pochi. Grave il fatto che l’Europa non abbia una sua piattaforma digitale, ma dipenda da quella USA, e quindi assuma i criteri e la filosofia della Silicon Valley piutto che una propria.
Gli opinionisti si dividono in catastrofisti e super-ottimisti: tutti e due i gruppi di pensiero sbagliano. L’ I.A. ha bisogno di accompagnarsi alla saggezza: e la saggezza non è l’intelligenza. Attenti ai cattivi maestri: sono possibili i fini ignobili e gli interessi di parte. Bisogna far emergere gli usi impropri, denunciare all’opinione pubblica la veicolazione di errori: la posta in gioco è troppo importante. Si deve parlare di queste cose: meritorie le occasioni come questa di divulgazione, conoscenza e responsabilizzazione; accettare la sfida e viverla come l’acqua che si infrange sugli scogli: c’è l’ostacolo, ma da’ l’occasione all’acqua di alzarsi più in alto”.
Di Uno sguardo di fede nel percorso ha parlato il Padre Andres Bergamini, dell’Ufficio diocesano di Bologna delle Comunicazioni sociali: “Uno sguardo di fede nel percorso è necessario: se non ho un’ispirazione nel senso umano non ho coscienza. Gli idoli antichi non parlavano e non vedevano: oggi ci troviamo davanti a uno strumento che parla, risponde, sintetizza quello che diciamo. E’ un ventaglio di possibilità ancora da scoprire e comprendere. La Chiesa sta studiando e producendo tantissima riflessione. Un episodio curioso ‘segno dei tempi’: ho sconcertato un anziano sacerdote mostrandogli che con una applicazione il computer poteva costruire una intera omelia per l’8 settembre, festa della Beata Vergine Immacolata. Il computer ci potrà sostituire quindi in tutto? Non può succedere: c’è un contenuto umano, una presenza umana, di cui abbiamo sempre più bisogno e di cui l’uomo ha sempre più esigenza: il computer non può sostituire l’esigenza di umanità”.
Anche il Vescovo di Imola Mons. Giovanni Mosciatti ha portato un saluto: “Importante il convegno di oggi incentrato sulla conoscenza- ha detto in particolare- Ma ogni principio di conoscenza e ricerca comincia da una fede e presuppone una forma di fede”.
Il Convegno ha costituito un modello anche di “service” secondo le finalità dei Clubs promotori, con un ‘focus’ sull’investimento in cultura generale su una tematica di così larga valenza sociale e di futuro.
Non si può che sottolineare l’attenta organizzazione dell’intero convegno (dalla preziosa indicazione del parcheggio per chi proveniva da fuori, fino al coffee break prodotto in loco dalla cucina del complesso parrocchiale della Collegiata); e arriverà anche alla fornitura di un sunto degli atti già previsto e già in lavorazione, e di un video, sempre a cura dei promotori, a chi ne faccia richiesta.
Il Convegno aveva il patrocinio del Ministero per l’Istruzione e il Merito, Regione E-R, Ufficio scolastico regionale, Comune di Lugo, e il fattivo contributo della BCC ravennate forlivese e imolese.
VALERIA GIORDANI
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