Documento triennale per la Cooperazione allo Sviluppo, alla III Commissione della Camera l’audizione del Direttore Generale del MAECI Gatti e del Direttore dell’AICS Rusconi

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CAMERA DEI DEPUTATI

(Fonte immagine Camera dei Deputati)

ROMA – La Commissione Affari esteri della Camera, nell’ambito dell’esame dello schema di documento triennale di programmazione e di indirizzo della politica di cooperazione allo sviluppo, riferito agli anni 2024-2026, ha svolto le audizioni di Stefano Gatti, Direttore Generale per la cooperazione allo sviluppo del Ministero degli Esteri, e Marco Riccardo Rusconi, Direttore dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. Nel suo intervento Stefano Gatti ha parlato di un documento inclusivo frutto del lavoro di diverse entità e che ha coinvolto anche settori della società civile e del mondo accademico. “Tutti hanno avuto l’opportunità di contribuirvi dando suggerimenti o proposte di integrazione”, ha spiegato il Direttore Generale sottolineando come diverse integrazioni siano riferibili ai conflitti in corso o al concetto di cittadinanza globale. Gatti ha poi menzionato la legge 125 del 2014 che è la normativa quadro di riferimento e disciplina il ruolo attivo di diverse entità in questo settore. “Gli obiettivi strategici del piano triennale sono quelli di promuovere cooperazioni paritarie secondo un modello di sviluppo diffuso, sostenibile e basato sulla centralità della persona”, ha spiegato il Direttore Generale evidenziandone l’approccio integrato tra diritti civili, economici e sociali anche in prospettiva del raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. “L’Africa è la priorità assoluta nella cooperazione allo sviluppo”, ha aggiunto Gatti menzionando il Piano Mattei. Il Direttore Generale ha inoltre parlato di una programmazione di oltre 2,3 miliardi di euro per il triennio 2024-2026: 1,3 miliardi sono stati destinati all’Africa con un focus sui Paesi prioritari. Tra questi figurano sette dei primi nove Paesi pilota del Piano Mattei con un’attenzione particolare a Etiopia, Tunisia e Costa d’Avorio. Segnalato il Global Gateway dell’UE, un importante progetto per il continente africano che riguarda il settore del caffè considerando che in Africa almeno 25 Paesi ne sono grandi produttori. Una seconda iniziativa riguarda gli ecosistemi agro-alimentari con particolare attenzione a Ghana, Senegal e Repubblica del Congo. Un terzo progetto si occupa nello specifico del trattamento delle acque in Tunisia. Infine c’è l’iniziativa Green Cities in partenariato con la FAO per l’adattamento climatico. “Nel 2024 oltre il 30% delle risorse a dono della cooperazione italiana sono state destinate a interventi d’emergenza”, ha spiegato Gatti parlando di fondi per un ammontare di circa 340 milioni di euro e utilizzati per iniziative come Food for Gaza. E’ stata poi la volta del direttore Rusconi che ha ricordato che l’AICS sia stata istituita a suo tempo dalla già citata legge 125. Rusconi inoltre ha evidenziato che l’obiettivo dell’Agenzia è quello “di promuovere una cultura inclusiva per valorizzare comunità e territori ma anche cooperazioni paritarie basate sulla centralità della persona”. Il Direttore ha fornito un dato delle Nazioni Unite dal quale si evince che sono circa 305 milioni le persone che necessitano di assistenza umanitaria nel mondo: numero raddoppiato rispetto alla cifra di cinque anni fa. Rusconi ha inoltre espresso soddisfazione per il modo in cui la capacità di azione dell’Agenzia sia stata riconosciuta anche dall’UE.  Il Direttore ha anche precisato come soltanto nel 2024 ben 21 bandi dell’AICS sino stati rivolti alla società civile per uno stanziamento di 100 milioni di euro. Secondo Rusconi il vantaggio di un piano triennale come quello odierno consente di dare risposte non soltanto alle emergenze nell’immediato ma anche di poter lavorare in chiave preventiva. Il Direttore ha poi evidenziato come oggi siano attive nel mondo circa 1.200 iniziative d’emergenza per 5,5 miliardi euro. Particolarmente rilevanti in tal senso sono i settori dell’agricoltura, della salute e dell’istruzione. Rusconi ha anche fatto presente come il documento si esprima in favore di un coinvolgimento del settore privato, anche incoraggiando il ricorso a strumenti finanziari innovativi; si cercano tuttavia partenariati anche a Bruxelles e nelle sedi europee.  Il Direttore ha infine ricordato che ben dieci sedi dell’Agenzia all’estero sono dislocate nel continente africano, e che di recente due nuove sono state aperte anche su impulso del Piano Mattei. (Inform)

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