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Sono sempre stata rimproverata di essere “troppo diretta” nell’esprimere quello che penso e sento con onestà, sono stata tecnicamente definita con disprezzo “assertiva” come se fosse una colpa grave. L’individuo che mi ha accusato di questa “discutibile” qualità sicuramente faceva parte di una cricca che aveva adottato l’immensa fascia grigia” – che ha inghiottito il bianco e il nero – per aggiustare e tranquillizzare la propria e l’altrui coscienza zoppicante purtroppo in questo Paese si mormora molto ma per quanto riguarda la verità si dice poco o nulla. I bollettini provenienti dai vari fronti in conflitto sono manipolati bell’apposta per fuorviare l’opinione pubblica; si usano dati manipolati per falsare una devastante situazione economica e così via: le parole di chi fa politica sono vuote di un reale significato ma divengono micidiali lame taglienti per eliminare avversari o persone scomode. La storia di questo Paese è travagliata perché, di fatto, non deve cambiare lo “status quo”: ogni volta si fa tanto rumore per nulla ma quel rumore costa la vita e la dignità a tanta povera gente che vuole vivere in pace e dignitosamente. Si liquidano ingiustizie, omicidi, povertà, guerre e linciaggi con un’espressione che è entrata nel gergo giornalistico tratto dalle riunioni dei potenti: danni collaterali.
La maggioranza della collettività non vuole ammettere di aderire e condividere per abitudine mentale consolidata alle “non scelte” quotidiane che vengono imposte dai gruppi dominanti senza valutarne la gravità delle loro conseguenze sulle proprie e altrui vite. Stranamente percepiamo questi barbari sistemi solo quando ci vengono propinati dalla stampa nazionale e riguardano personaggi in vista che si dichiarano innocenti e colpiti a tradimento da personaggi senza scrupoli ma stranamente ci sfuggono quando vengono impiegati negli ambienti a noi vicini, addirittura la maggioranza silente accetta passivamente i linciaggi che si consumano a danno di persone che si conosce essere estranei a certi squallidi ambienti e a perverse e degradanti frequentazioni o abitudini. Normalmente l’annientamento è radicale, colpisce ogni aspetto della vita della vittima, addirittura scompaiono titoli di studio oltre a colpire in maniera irreversibile la sua integrità morale e mentale: la locale “opinione pubblica” vuole ignorare le reali motivazioni dell’odio e della determinazione di tali distruttive operazioni perché non riguarda loro e i loro interessi, accetta il linciaggio sapientemente diffuso e costantemente riproposto dai “sicari” incaricati al fine di non permettere alle coscienze di valutare se i fatti narrati e attribuiti al concittadino siano veri anzi alimentandolo con il “sentito dire” ne contribuiscono la diffusione capillare. “Voce di popolo, voce di dio!” sicuramente di un dio crudele ed ingiusto.
Ci si rende conto che, di fronte simili attacchi non vi è Costituzione che tenga o diritti civili a proteggerti: si viene espulsi dal contesto sociale e lavorativo, isolati e dileggiati, il patrimonio viene inesorabilmente attaccato dagli squali, alla fine nulla viene salvato.
Il grado di decomposizione delle istituzioni nazionali si manifesta proprio attraverso queste operazioni ma l’aspetto che emerge, altrettanto grave, è la mancanza di una coscienza civile e morale, sia personale che collettiva, di non considerare la pericolosità e la mancanza di reversibilità che queste consuetudini producono nella vita e nella dignità di un essere umano in quanto, di fatto, riescono a soppiantare le norme del sistema giuridico.
La cronaca non parla della quotidiana violenza di cui sono vittime dei cittadini che hanno avuto il coraggio di fare la “cosa giusta” e che per questo stanno pagando un prezzo inaccettabile, o coloro che intralciano le speculazioni e gli interessi egoistici delle cricche locali collegate al grande giro: isolamento, perdita del lavoro, danni materiali e morali. Solo coloro che stanno vivendo una tale situazione possono rendersi conto del degrado delle istituzioni che divengono il peggior nemico dal quale difendersi senza successo. Le istituzioni che dovrebbero difendere e proteggere un cittadino onesto, per colpa di molti individui corrotti, divengono un nemico micidiale dal quale non ci si può difendere. Stiamo pagando gli stipendi a coloro che minano la nostra libertà e offendono la nostra dignità: ricordatevi che il linciaggio sfrutta la superstizione, la viltà, l’opportunismo e utilizza la calunnia e soprattutto la diffamazione per rovinare la vittima.
Voglio raccontarvi la mia storia personale e affidarla alla vostra riflessione.
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