Camilla Sanvoisin morta per overdose a Roma, il cambio di vita e l’ultimo messaggio al padre dell’amica morta: «L’ho sognata, mi ha detto che mi sta aspettando»

L’ultima volta che l’hanno vista è stato a fine 2024. L’occasione: una festa per ricordare un’amica scomparsa pochi giorni prima. Un evento che ha riunito in un pub di Porta Portese gli ex compagni di scuola di Camilla Sanvoisin, la 25enne uccisa da un’overdose di eroina nella notte di mercoledì scorso in un residence alla Giustiniana. I ragazzi, che frequentavano con lei il «Sacro Cuore» a Trinità dei Monti, non la vedevano da tempo. Qualcuno da meno, da quando la giovane aveva cominciato a frequentare il suo nuovo compagno, Giacomo Celluprica, di dieci anni più grande, arrestato dalla polizia per detenzione ai fini di spaccio di metadone dopo aver chiesto aiuto al 112 per soccorrere la ragazza esanime sul letto. Le indagini degli investigatori si concentrano, ora, sul consumo di stupefacenti da parte di entrambi, confermato dal 35enne – poi liberato dal gip dopo la convalida -, chiedendosi se fosse abituale oppure almeno per Camilla occasionale.  

L’ultima notte di Camilla

I due da mesi vivevano insieme con un appartamento in un relais in via Anna Foà – «Casa Aurora» -, nelle campagne di Roma nord. Un complesso residenziale trasformato in abitazioni in affitto, una sorta di rifugio lontano dal centro abitato. Lì Camilla ha trascorso la sua ultima notte, sembra messaggiando con alcuni conoscenti, prima di essere trovata senza vita – come ha riferito il compagno – poco prima delle 6 del mattino di giovedì. E sempre in quell’appartamento la polizia ha trovato dosi di metadone in più rispetto a quelle prescritte a Celluprica in alcune ricette mediche che sono state sequestrate. Da qui l’arresto del 35enne, appartenente a una famiglia di gioiellieri con negozi a Prati e in altri quartieri. 

Il cambio di vita e il silenzio sui social

L’attenzione di chi indaga si concentra ora sulle ultime settimane della 25enne, che sui social aveva smesso da quasi anno di postare foto e rispondere ai messaggi degli amici. Un cambio radicale di vita che viene messo in relazione con l’inizio del rapporto con il 35enne e che viene sottolineato anche dai post di alcuni conoscenti che sulla Rete ipotizzano oggi che la giovane stesse vivendo anche un momento non facile per motivi che la polizia adesso deve ricostruire. Proprio consumo di stupefacenti e il suo rapporto con il compagno sarebbero alcuni degli aspetti analizzati dagli investigatori. Anche per questo motivo sono stati acquisiti i telefonini di entrambi, le chiavi per capire cosa stesse accadendo nella coppia ma anche nelle loro relazioni con l’esterno. Oltre che per individuare chi ha venduto l’eroina, forse killer – ma saranno l’autopsia e gli esami tossicologici a chiarirlo -, a Celluprica e dove. 

L’ultimo post e il ricordo dell’amica scomparsa

È dagli ultimi messaggi della giovane che potrebbero arrivare novità anche sul fronte delle indagini. Come quello in cui ha scritto proprio al padre della sua amica scomparsa, che conosceva da bambina, quando frequentavano la stessa scuola al Villaggio Olimpico, prima del «Sacro Cuore», e ricordata a Natale: «L’ho sognata  in cima a una collina. C’era il sole. Mi diceva: “Vieni, sono qui. Ti aspetto”. Pensare a lei nei momenti bui mi fa sentire meglio». Frasi da brividi a pensare a cosa è poi successo poche ore più tardi e che potrebbero aprire nuovi scenari. Quelli che gli amici di Camlla ipotizzano ora sui social: «Ragazze, ragazzi, fate molta attenzione alle persone che accogliete all’interno della vostra vita, soprattutto nei periodi di debolezza. Cami non meritava questo destino».

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