14 Febbraio di vento, grandine e neve in Emilia-Romagna

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Un cut-off distaccatosi da una circolazione depressionaria principale sull’Europa centro-orientale, ha attraversato l’Italia nella giornata di Venerdì 14 Febbraio da Nord verso Sud, portando in regione raffiche di Bora, pioggia, qualche grandinata e neve in collina fino a quote basse in Emilia: ecco una nostra analisi su quanto accaduto.

Situazione sinottica

Il distaccamento di una piccola depressione da una circolazione più vasta sull’Europa centro-orientale, ha portato all’isolamento di un cut-off in area mediterranea, che ha attraversato il Nord Italia nella giornata di venerdì 14 febbraio. Il rapido ma intenso passaggio instabile è stato accompagnato dall’ingresso di un nocciolo d’aria molto freddo in quota (-32°C a 500 hPa) che ha favorito la formazione di fenomeni convettivi, localmente accompagnati da grandine. Nella giornata di sabato 15 febbraio, notiamo invece l’allontanamento della goccia fredda verso sud, con ultimi fenomeni sull’Italia meridionale e ampie schiarite a Nord.

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Primi fenomeni già al mattino

In una dinamica ancora di tipo pre-frontale, tra notte e mattino, un primo passaggio instabile ha interessato in maniera particolare la Romagna, come risultato dell’evoluzione di un ampio nucleo convettivo che aveva precedentemente attraversato la Toscana. In questa fase i fenomeni sono risultati nevosi solo a quote medio-alte, oltre i 1200-1300m, con un primo calo della quota neve in tarda mattinata,  fin sui 900-1000m. Contestualmente qualche rovescio sparso ha interessato anche l’Emilia da Ovest verso Est, anche qui con prime locali nevicate sui rilievi.

 

Ingresso del fronte freddo

Tra le 12 e le 14, si è registrato l’ingresso dell’aria fredda in quota sulla nostra regione, che si è manifestato al suolo tramite raffiche di bora fino a 60/70 km/h, accompagnate da un sensibile calo delle temperature e da precipitazioni a carattere di rovescio, specie sul comparto emiliano. Una linea di rovesci con locali temporali è infatti discesa da Nord verso l’Emilia centrale, accompagnata nella sua evoluzione da una una Shelf-Cloud (nube a mensola che anticipa tipicamente un fronte temporalesco).

Grandine e Graupel

Il cospicuo ingresso di aria molto fredda ad alta quota ha favorito la caduta di grandine al di sotto dei nuclei temporaleschi, localmente con accumuli di qualche centimetro al suolo, specie nel reggiano. La colonna d’aria molto disturbata dato il brusco rimescolamento termico avvenuto, ha determinato più probabilmente un fenomeno noto come Graupel: una precipitazione solida che si forma all’interno del cumulonembo, dove il fiocco di neve si muove dal basso verso l’alto per moti turbolenti, incontrando all’interno della nube stessa goccioline d’acqua sopraffusa. Il contatto tra tali goccioline e il fiocco di neve permette alle prime di solidificare, formando quindi l’involucro più spesso attorno al fiocco di neve morbido. Questa situazione si verifica quando affluisce aria molto fredda in quota mentre al suolo le temperature sono ancora positive, anche di diversi gradi sopra lo zero.

 

Calo della quota neve

Nel corso del pomeriggio poi, l’afflusso di aria fredda ha determinato un rapido calo della quota neve, che si è portata fin sui 400-500 metri in Emilia, ma con neve bagnata o pioggia mista a neve fin sui 100-200 metri tra reggiano e parmense. I fiocchi si sono portati alle porte dell’alta pianura in questa zona, grazie alla progressiva attenuazione dei venti di Bora al suolo e alle precipitazioni intense. Per effetto Stau infatti le precipitazioni, che si sono gradualmente fatte più diffuse e stratiformi, si sono bloccate per alcune ore tra la via Emilia e i rilievi, garantendo fenomeni persistenti e di moderata intensità.

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Sulla Romagna le precipitazioni sono risultate meno consistenti in questa fase ma la neve entro sera ha avuto comunque modo di portarsi in forma locale fin sui 400-500m, preceduta da raffiche di Bora fino a 70-80 km/h in costa.

 

Attenuazione delle precipitazioni in serata

Nel corso della serata le precipitazioni si sono rapidamente attenuate, con fenomeni residui dell’interno emiliano e sulla Romagna. Il calo d’intensità delle precipitazioni ha riportato la neve in prossimità dello zero termico, con fiocchi che anche in Emilia si sono portati sui 400-500 metri. Nella mattinata di sabato 15 febbraio, il rapido scivolamento della goccia fredda verso Sud, si è registrato un rapido miglioramento, con ampie schiarite che hanno permesso di apprezzare l’innevamento delle aree appenniniche.

Sono caduti complessivamente fino a 60-70mm di pioggia sull’entroterra romagnolo e fino a 15-25 mm sull’Emilia centrale. A livello di neve, caduti fino a 15-20cm di neve sui 600-700m in Emilia, altrettanti in Romagna al di sopra dei 1000m.



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