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L’Olimpia ricorre ad armi non convenzionali per vincere la sua semifinale di Coppa Italia, 74-69, contro Brescia. In una serata di percentuali basse, in cui Zach LeDay ha segnato solo tre punti, ha usato la difesa, ha giocato una partita brutta, sporca e cattiva per vincere, di carattere. Nel momento cruciale della gara, quando ha fatto fatica davvero a segnare, l’Olimpia ha trovato tanto dal secondo quintetto, Diego Flaccadori in regia, Stefano Tonut con la difesa e Pippo Ricci di energia, mestiere, opportunismo. Poi Shavon Shields ha segnato i canestri che contavano, nel primo tempo e poi nel finale. Ma è stata la prova di sacrificio estremo in difesa di Nikola Mirotic a indirizzare la gara. Quando Miro Bilan era diventato un rebus insolubile, Mirotic ha cominciato ad anticipare, a muoversi davanti e dietro, a rubare palla, a sporcare le linee di passaggio. Infine, ha strappato i punti che servivano per aiutare la squadra nel momento più critico della gara.
IL PRIMO TEMPO – L’Olimpia difende meglio di come attacca. Per questo non riesce ad allungare nel quarto iniziale: ci sono due palle perse gratis e due tiri da tre aperti dallo stesso angolo sbagliati in due possessi consecutivi. Sulle penetrazioni di Shields costruisce cinque punti di vantaggio ma con Gillespie già gravato di due falli e il bonus bruciato. Così, gradualmente Brescia mette in moto il gioco in post basso di Miro Bilan: il centro croato gioca tutto il primo quarto, lo chiude segnando otto punti, e riporta la Germani in parità, 16-16. Si abbassano notevolmente le percentuali di tiro dell’Olimpia: nonostante costruisca tanti buoni tiri, anche per i tiratori migliori, le medie non la premiano (all’intervallo è 3/11 da tre). Brescia, che usa i mismatch creati da Jason Burnell, schizza sul più quattro 20-16 costringendo Coach Messina al primo time-out. Al rientro, Mannion centra due volte il canestro dalla media, poi una tripla di Shields riporta l’Olimpia avanti ma solo per un attimo. Ivanovic risponde dall’arco nell’unica tripla del primo tempo bresciano. Gillespie a rimbalzo genera la nuova parità a quota 25 e questa volta è Coach Poeta a spendere il minuto di sospensione. I problemi di falli però aumentano: due Gillespie, due Mannion e due LeDay, il secondo in attacco. Una tripla di Shields vale il nuovo sorpasso. Milano scatta sul più tre su un canestro in contropiede di Bolmaro generato da una giocata difensiva di Shields. Brescia però non si scompone. Segna Ndour da sotto, poi dalla lunetta, e riporta avanti i suoi. Il finale del secondo periodo è un botta e risposta in cui l’Olimpia conserva un punto di vantaggio sul 34-33
IL SECONDO TEMPO – La terza tripla di Shields cancella il sorpasso di Ndour, ma poi Milano continua a sbagliare buoni tiri e a concedere qualche canestro facile da sotto. La Germani dal meno tre ribalta sul più tre in un attimo obbligando Coach Messina a usare rapidamente il primo time-out della ripresa. Brescia gioca ogni possesso per Bilan. Il croato segna tre volte di fila, due contro Gillespie poi anche contro Mirotic e scava personalmente il più cinque con LeDay carico di tre falli. Bolmaro segna due volte, si spende tantissimo contro Della Valle, ma poi anche lui deve fare i conti con i falli. Mirotic da centro prova a svoltare la partita, difende di anticipo su Bilan, segna due volte da fuori, centra due tiri liberi, ricuce lo strappo e due volte riporta Milano avanti. Poeta, che finisce il terzo periodo senza Bilan ma con Ndour da centro, trova quattro punti consecutivi dal suo lungo e sorpassa ancora, 52-51 alla fine del terzo. L’Olimpia parte con una incredibile tripla da dieci metri di Tonut e un’entrata di Shields capovolgendo il punteggio, nonostante debba subito fare i conti con il quarto fallo che riporta LeDay in panchina. Flaccadori con un’entrata e poi Mirotic con due tiri liberi e un fallo subito da Bilan permettono all’Olimpia di fabbricare sette punti di margine dopo quattro minuti in cui Brescia ha segnato solo un punto, su un fallo tecnico fischiato a Coach Messina. Ricci strappa due tiri liberi a rimbalzi di puro opportunismo, poi centra anche una tripla e Milano allunga a più 13, 69-56, con 3:13 da giocare. Chris Dowe con due liberi e poi una tripla nata da un possesso sfortunato guida il tentativo estremo di Brescia. L’Olimpia sbaglia qualcosa in attacco. Arriva con qualche affanno all’ultima curva. Poeta si abbassa. Ndour ricuce a meno cinque con 1:12 da giocare. Shields dalla media segna un canestro dal peso specifico enorme. L’Olimpia la chiude 74-69: sarà la quarta finale in cinque anni.
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