ISTAT
La misurazione delle competenze acquisite dagli studenti rappresenta uno degli aspetti fondamentali nella valutazione degli esiti scolastici e fornisce importanti indicazioni per affrontare eventuali disuguaglianze territoriali nel livello di apprendimento raggiunto. Le rilevazioni annuali dell’Invalsi consentono di misurare la quota di studenti che al termine di ogni ciclo scolastico non hanno acquisto le competenze fondamentali previste.
Nell’anno scolastico 2022/23 in Italia, una parte consistente degli studenti della classe terza della scuola secondaria di primo grado non raggiunge un livello di competenza almeno sufficiente, i cosiddetti low performer, evidenziando potenziali debolezze nel sistema scolastico già al termine del primo ciclo della scuola secondaria. In particolare, il 38,5% risulta low performer per le competenze alfabetiche mentre il 44,2% lo è per la competenze numeriche13.
Nel territorio, l’acquisizione delle competenze mostra un divario significativo, con le maggiori fragilità nelle città metropolitane del Mezzogiorno dove la quota di studenti con competenze non adeguate supera la media italiana. (Figura 16). Nelle città metropolitane di Palermo, Reggio Calabria, Napoli e Catania, oltre il 48% degli studenti ha livelli insufficienti nelle competenze alfabetiche e oltre il 60% in quelle numeriche. Al contrario, i migliori risultati sono raggiunti dagli studenti iscritti nelle scuole delle città metropolitane di Milano e Bologna, dove i low performer in entrambe le aree di apprendimento non superano il 36% degli studenti. L’analisi evidenzia nei comuni capoluogo le stesse tendenze osservate nei rispettivi territori metropolitani di appartenenza, con alcune eccezioni. Il comune di Palermo emerge insieme a Napoli e Catania per la quota più elevata di low performer nelle competenze alfabetiche (51,1%) e numeriche (oltre il 60%) seguito da Messina, dove il 57,9% degli studenti ha competenze numeriche non adeguate.
Sono presenti anche marcate disparità di genere. Infatti i ragazzi mostrano risultati migliori nelle competenze numeriche mentre le ragazze emergono nelle competenze alfabetiche. In Italia nell’anno scolastico 2022/2023, il 42,9% dei maschi non raggiunge livelli adeguati di competenze alfabetiche, minore per le femmine (33,9%). Al contrario le ragazze low performer nelle competenze numeriche sono il 46,9% contro il 41,5% dei ragazzi. L’asimmetria di genere è più elevata nelle città metropolitane di Reggio Calabria e Firenze (oltre 10 punti percentuali) per le competenze alfabetiche e a Catania e Napoli per quelle numeriche (circa 8 punti percentuali).
Il confronto fra periodo pre e post pandemia da Covid-19, mette in luce un significativo peggioramento del livello di apprendimento. Infatti su base nazionale si rileva un incremento, rispetto all’anno scolastico 2018/2019, della quota degli studenti con competenze alfabetiche e numeriche non adeguate (rispettivamente +3,3 e +4,6 punti percentuali). Il calo del livello di apprendimento è particolarmente significativo nelle città metropolitane di Genova e Cagliari per entrambe le tipologie di competenze e Firenze per quelle numeriche.
L’analisi delle competenze degli studenti della classe quinta della scuola secondaria di secondo grado evidenzia il permanere delle criticità anche dopo 13 anni di scuola, con quote di low performer addirittura superiori a quelle rilevate per la classe terza della scuola secondaria di primo grado. L’indicatore misura una componente implicita della dispersione scolastica collegata all’inadeguatezza delle conoscenze e competenze acquisite al termine dell’intero percorso scolastico.
Nell’anno scolastico 2022/23 in Italia la percentuale di studenti con competenze insufficienti raggiunge infatti il 49,3% degli studenti per le competenze alfabetiche e il 50% per quelle numeriche Si collocano al di sopra della media italiana tutte le città metropolitane del Mezzogiorno e Roma, con svantaggi territoriali rilevanti per alcune città: Napoli con il 66,8%, seguita da Reggio Calabria (61,2%) e Palermo (61%) per le competenze alfabetiche; Napoli (70,2%), Palermo (68,1%) e Catania (65,4%) per le competenze numeriche. Nelle città metropolitane del Centro e del Nord, le migliori performance si confermano a Venezia (36,8%) per le competenze alfabetiche e Bologna per le competenze numeriche (36,1%; Figura 17).
La dinamica osservata evidenzia, a livello nazionale, il peggioramento delle competenze degli studenti con quote di low performer nettamente superiori a quelle rilevate nell’anno scolastico 2018/2019: +13,7 punti percentuali per le competenze alfabetiche e +10,8 per quelle numeriche. Gli incrementi più rilevanti (oltre 14 punti percentuali) si rilevano nella città metropolitana di Napoli e Genova per entrambe le tipologie di competenze, alle quali si aggiungono Firenze, Torino e Milano per le competenze alfabetiche.
(Testo tratto da ISTAT, I GIOVANI NELLE CITTÀ METROPOLITANE: LA FRAGILITÀ DEI PERCORSI EDUCATIVI NEI CONTESTI URBANI, 23 dicembre 2024)
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