L’ex appartamento delle suore trasformato in nuovi spazi per l’asilo più antico di Savignano

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Si apre una nuova pagina per l’asilo più antico di Savignano sul Rubicone. Proseguono senza sosta i lavori di riqualificazione dell’asilo infantile Vittorio Emanuele II che metteranno a disposizione dei cittadini altri 30 nuovi posti in convenzione, da destinare alla sezione nido.  L’intervento, che si realizza su progetto di Tecnocentro, redatto per la parte architettonica dall’architetto Francesca Pirini comprende – tra le altre cose – il recupero dell’appartamento in cui risiedevano le Maestre Pie dell’Addolorata cui era affidata la gestione didattica e del corpo fatiscente dell’ex garage. L’asilo infantile, sorto nel 1867 per iniziativa della Società operaia di mutuo soccorso di Savignano, fu affidato infatti alla gestione delle suore Maestre Pie dell’Addolorata prima e delle suore Clarisse Apostoliche di Santa Lucia poi che avevano in carico la scuola materna.

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Fu subito una “storia d’amore” e collaborazione tra l’ente e il Comune. L’edificio era ed  è tuttora di proprietà del Comune di Savignano sul Rubicone. L’allora ente morale ottenne per la sua scuola materna il riconoscimento di scuola paritaria e nel 2007 divenne “Fondazione Asilo Vittorio Emanuele II”.  Negli anni recenti la scuola è stata ripresa in gestione dalle Maestre Pie che hanno lasciato da pochi anni l’attività educativa alla Fondazione Vittorio Emanuele II. 

L’intervento prevede per i locali al piano primo, originariamente adibiti ad abitazione del personale religioso, la trasformazione in spazi per il nido d’infanzia attraverso opere di restauro e adeguamento impiantistico e normativo. L’ex appartamento che comprendeva zona giorno, camere e servizi troverà quindi nuova destinazione mantenendo però, a ricordo – spiega l’architetto Pirini – un altare risalente agli anni 60, per la costruzione del quale la struttura può vantare una donazione del sindaco di Firenze Giorgio La Pira.

Nel dettaglio i nuovi spazi accoglieranno due ampie sezioni e locali di servizio oltre a spazi comuni e collegamenti verticali. Sarà inserita una piattaforma elevatrice e bonificato il terrazzo esterno sul retro, mentre sarà restaurato quello sul fronte della facciata principale. Il nido d’infanzia avrà accesso indipendente rispetto alla scuola esistente che accoglie la sezione della materna, ovvero dal vano scala posto sul lato nord, in adiacenza alla cucina, mentre la scuola per l’infanzia manterrà l’attuale accesso su via don Minzoni.

Altre opere di manutenzione interesseranno la zona cucina di piano terra, con la creazione di un nuovo vano dispensa e l’organizzazione dei percorsi esterni di accesso sul lato nord, con la realizzazione di scalinate e rampe. Al termine la scuola avrà a disposizione per le attività didattiche 203 metri quadrati in più per accogliere i 30 alunni,  recuperati all’utilizzo anche dalla ristrutturazione edilizia del fabbricato fatiscente e rimasto inutilizzato che sorge sul retro del cortile, adiacente all’area della caserma dei Carabinieri. 

Qui sarà organizzata una sezione esterna che verrà collegata al corpo principale con un camminamento coperto, utile in caso di maltempo.  Un ulteriore prevede poi la manutenzione della copertura con la realizzazione di impermeabilizzazione e nuovo manto, oltre alla linea vita. L’investimento complessivamente tra i due bandi ammonta a 1.250.000 euro e viene per 580.000 da fondi Pnrr e per la parte rimanente dal bilancio del Comune. 

“Come era stato anticipato il nostro obiettivo di dare un servizio a tutte le famiglie di Savignano che ne hanno bisogno si sta concretizzando – spiega il sindaco Nicola Dellapasqua -. Il percorso di realizzazione di un nido in ogni quartiere è iniziato nel 2024 da Valle Ferrovia, con la riqualificazione della scuola Freccia Azzurra che oggi ospita una sezione di nido d’infanzia con 21 bambini e quattro sezioni di scuola dell’infanzia con 82 bambini, in tutto 103 alunni. Il progetto si amplia ora con il Vittorio Emanuele. Assistiamo a una svolta nella storia di questa struttura che ha sempre avuto e continuerà ad avere con la città una relazione speciale, una scuola che sa di identità e di Savignano”. 



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