Este giovedì si è svolta presso il tribunale penale della contea di Miami-Dade una nuova udienza preliminare riguardante l’omicidio del reguetonero cubano El Taiger.
Alla sessione sono intervenuti amici, conoscenti e fan del artista, i quali si aspettavano di ricevere aggiornamenti sul caso e di sapere se la procura chiederà la pena di morte per l’imputato. Tuttavia, l’incertezza persiste.
Teresa Padrón, ex manager del cantante scomparso, ha spiegato che la procura non ha ancora preso una decisione sulla pena di morte.
“Hanno chiesto se sarebbe stata inflitta la pena di morte e hanno risposto che al momento non hanno preso una decisione, quindi non faranno alcun annuncio”, ha dichiarato di fronte ai giornalisti riuniti sul posto.
Padrón ha anche sottolineato che, sebbene sia stata menzionata la data del 31 marzo come possibile data per il processo, dopo aver parlato con il pubblico ministero, ritiene che questa potrebbe cambiare.
La mancanza di informazioni concrete ha lasciato un sentimento di frustrazione tra i presenti.
“Sono molto frustrata, come potete notare”, ha espresso Padrón.
Nella stessa linea, Jeffrey Jarquín, fanatico dell’artista e attivista, ha condiviso il suo disaccordo riguardo alla situazione: “Non possiamo esprimere troppo il nostro parere perché è un processo e non vogliamo ledere”.
Su Instagram, Padrón ha espresso la sua impotenza di fronte all’andamento degli eventi e ha richiesto giustizia per il caso di El Taiger.
L’imprenditrice ha affermato di sentirsi come se le autorità stessero ritardando il processo in modo intenzionale e che stessero cercando di evitare che il caso avesse risonanza mediatica.
“Mi sono già messo in contatto con la procura, sto aspettando una chiamata. So come funziona questo paese, poiché sono nato qui, so che ci vorrà del tempo, ma loro stanno prolungando questa situazione per farci stancare. Non vogliono che questo caso riceva attenzione mediatica!”, ha sottolineato.
“José non ha familiari qui che combattono per giustizia! Per favore, sostenetemi, è l’unica cosa che chiedo, uniamoci e combatti tutti per la giustizia che José merita!” aggiunse.
Además, ha sottolineato la spesa che rappresenta per lo Stato il processo giudiziario, evidenziando che l’accusato non sta pagando per la propria difesa.
“Non capite che tutto questo costa molto denaro allo Stato! L’assassino non sta pagando per un avvocato, lo sta pagando lo Stato! Lo Stato deve pagare tutti, incluso il giurato. Questo processo costa molto denaro e lo Stato sta pagando tutto!”, aggiunse.
Finalmente, ha chiarito che il suo attivismo non cerca protagonismo né generare polemiche sui social, ma semplicemente esigere giustizia.
L’imputato continua a non presentarsi in tribunale
Damián Valdez Galloso, accusato di aver assassinado El Taiger, non si è presentato a quest’udienza, né fisicamente né virtualmente.
Non lo ha fatto neanche nelle udienze precedenti. La sua unica apparizione davanti alla giudice è avvenuta dopo il suo arresto a New York e la sua estradizione a Miami.
Il cubano di 49 anni affronta accuse di omicidio di primo grado, il che potrebbe portare alla pena di morte se la procura decidesse di richiederla e il tribunale lo trovasse colpevole.
Evidenze e domande senza risposta
Fino ad ora, la prova più convincente presentata dalla procura è un video di una telecamera di sorveglianza che ha ripreso il crimine. Nelle immagini si vede il momento in cui El Taiger viene colpito da un proiettile e crolla. Successivamente, il suo corpo è stato trascinato da Damian fino a un’auto.
Quello stesso veicolo, con l’artista ferito da un proiettile alla testa, è stato abbandonato nelle vicinanze dell’ospedale Jackson Memorial il 3 ottobre.
Nonostante gli sforzi dei medici, è deceduto una settimana dopo, il 10 ottobre, nello stesso centro ospedaliero.
Nonostante il tempo trascorso, il caso continua a influenzare il suo entourage e a sconvolgere i suoi sostenitori.
La maggiore incognita rimane il motivo del crimine.
Tuttavia, al di là di scoprire il motivo dietro l’omicidio, gli amici e i fan del reguetonero assicurano che continueranno a chiedere giustizia finché la sua memoria non verrà onorata.
Domande frequenti sul caso dell’omicidio di El Taiger
Qual è lo stato attuale del caso giudiziario per l’omicidio di El Taiger?
Il caso si trova in una fase preliminare con udienze presso il tribunale penale di Miami-Dade. La procura non ha ancora deciso se richiederà la pena di morte per Damián Valdez Galloso, l’accusato principale, che affronta accuse di omicidio di primo grado. Inoltre, si specula su un possibile cambiamento della data del processo, inizialmente previsto per il 31 marzo.
Perché c’è frustrazione tra i familiari di El Taiger riguardo al processo giudiziario?
La frustrazione nasce a causa della mancanza di progressi concreti e decisioni chiare da parte della procura riguardo a se verrà richiesta la pena di morte per l’imputato. Inoltre, l’imputato non ha partecipato alle udienze più recenti, il che ha generato un sentimento di impotenza tra amici e fan del artista.
Quale prova è stata presentata contro Damián Valdez Galloso?
La prova più convincente presentata fino ad ora è un video di una
Quali azioni ha intrapreso Teresa Padrón per chiedere giustizia?
Teresa Padrón è stata molto attiva nel richiedere giustizia per El Taiger, utilizzando i suoi social media per esprimere la sua frustrazione e chiedere che il caso non perda attenzione mediatica. Ha sollecitato il supporto della comunità per esercitare pressione per un’accusa più severa e ha messo in discussione l’allungamento del processo giudiziario.
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