Democratici alla resa dei conti, Castrataro: la soluzione arriverà

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Sul piatto sinistro della bilancia, la data del Congresso per il rinnovo della segreteria provinciale, a cui si aggiunge la validazione delle schede sospese; sul piatto destro, l’ingresso in Giunta di Angela Perpetua. Stando ai bene informati, al netto della riunione della Commissione regionale di garanzia del Partito Democratico di ieri pomeriggio, si sta andando verso un equilibrio, quindi verso una schiarita dopo le nubi che sembravano essersi addensate non solo tra i dem ma anche su Palazzo San Francesco.
Se per il momento però non è ancora detta l’ultima parola sull’esito del confronto serrato – forse anche aspro – in corso, è il sindaco Piero Castrataro a dirsi abbastanza tranquillo relativamente a quanto sta accadendo all’interno del Partito Democratico, e di riflesso a Palazzo San Francesco dove è ancora in ballo il discorso del turn over in Giunta. Turn over che – a detta dello stesso primo cittadino – si può fare, a patto che ciò avvenga in un clima di serenità e dialogo, quindi senza alcuna fretta.
Le interlocuzioni si sono intensificate negli ultimi giorni, in particolare dopo la seduta di assise civica in cui il consigliere Marco Amendola è intervenuto a gamba tesa sulla questione, avvisando il primo cittadino di fare attenzione alle vicende politiche in corso per evitare una potenziale “congiura”. E proprio Amendola, insieme a Sergio Sardelli, Alessia Panico e Michele Antenucci, è finito sul “banco degli imputati” della Commissione regionale di garanzia del PD chiamata ad esprimersi sull’interpretazione regolamentare relativa alla verifica delle adesioni dei quattro dem.
Il caso Antenucci riguarderebbe la sua presenza nel gruppo consiliare “Isernia Futura”, autorizzato dal PD, pur essendo iscritto nel partito. Mentre gli altri tre avrebbero «negato al Segretario regionale, che agiva su mandato pieno ed unanime della Direzione, la sottoscrizione del documento politico con cui, nell’ambito di una vertenza con il Sindaco di Isernia, finalizzata ad incrementare la compagine PD in Giunta, l’intero gruppo consiliare avrebbe dovuto dichiarare il proprio sostegno alla nomina di una collega consigliera, impedendo, di fatto, tale nomina e con essa il rafforzamento della posizione politico-istituzionale del PD in seno all’esecutivo comunale».
In attesa di risvolti definitivi, Castrataro – intervistato ai microfoni di Teleregione – ha voluto però smussare gli angoli e riportare tutto nell’alveo della normalità che contraddistingue l’interlocuzione politica di ogni amministrazione: «Ci possono essere delle divergenze di vedute, però queste non devono avere alcun riflesso sull’azione amministrativa – ha affermato -. Sono convinto che il Partito Democratico risolverà le questioni al suo interno e darà ancora più forza alla nostra azione amministrativa. Lo spero e lo ribadisco: sono certo che i vertici del partito lavoreranno affinché si possa raggiungere una soluzione ad alcune questioni totalmente interne che attualmente non hanno alcun riflesso sull’efficacia dell’azione amministrativa. Noi siamo pronti a continuare a collaborare con il partito, che è e sarà una forza di questa maggioranza».
Per mettere mano alla Giunta, si attende dunque che si calmino le acque: «Bisogna trovare la quadra, ma dipende da tutte le forze di maggioranza – ha spiegato il sindaco -. Al momento mi sento di dire che la Giunta va bene così com’è, qualcosa si può cambiare, c’è disponibilità al cambiamento. Al tempo stesso dico però che non si tratta di una cosa che deve essere fatta domani, dopodomani, tra una settimana. È una cosa che sarà frutto di un confronto sereno come lo è stato finora».
Castrataro è tornato anche sull’avvertimento del consigliere Amendola in Aula, che ha fatto esplicito riferimento al rischio di una nuova ‘vicenda Brasiello’: «Non ho assolutamente avvertito le parole del consigliere Amendola come una minaccia – ha spiegato -. È chiaro che la vicenda Brasiello ancora scotti, però sono convinto che non siamo in quella situazione. C’è un confronto interno in un partito, un confronto che delle volte può diventare anche aspro. Sì, dispiace che questo avvenga anche all’interno del Consiglio comunale che secondo me dovrebbe essere sede di discussioni per il bene della città, però fa parte della politica, lo vediamo anche in Parlamento. Sono cose che possono succedere e che avvengono affinché si possa procedere con più serenità nell’azione amministrativa» – ha concluso.
Se – come sembra – si ritroverà l’equilibrio nel PD, ad ogni modo, è lecito pensare a questo punto che per Castrataro la strada per la ricandidatura a sindaco sia praticamente spianata.



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