TUGLIE – Il MoVimento 5 Stelle denuncia “l’incapacità e la negligenza dell’Amministrazione Comunale di Tuglie nella gestione del tributo del Consorzio di bonifica”. I cittadini continuano a pagare un tributo per un servizio che non viene erogato. Dal 2012, dopo aver inviato osservazioni al Consorzio di Bonifica, il Comune non ha fatto nulla per attivare un nuovo Piano di Classifica, strumento essenziale per verificare chi effettivamente usufruisce dei benefici e per esonerare chi non ne ha diritto. Nel 2024, l’Amministrazione ha ignorato, in maniera grave ed inspiegabile, le scadenze per inviare osservazioni alla Regione Puglia (dal 15 ottobre al 16 dicembre). Inoltre, il Comune non ha mai predisposto una perizia geologica per individuare i terreni che non beneficiano dei servizi. Il 16 gennaio scorso, la stessa Amministrazione ha anche saltato un incontro pubblico a Palazzo Celestini, a Lecce, dove si discuteva il problema. All’incontro erano presenti gli assessori regionali competenti per materia, il consigliere regionale Casili, il presidente della Provincia di Lecce e numerosi amministratori locali della provincia.
La negligenza dell’Amministrazione comunale penalizza i cittadini, costretti a pagare per un servizio inesistente. Per questa ragione, il gruppo “viviAMO TUGLIE”, di cui fanno parte tre consiglieri del MoVimento 5 Stelle, ha presentato un’interrogazione, che sarà discussa nel prossimo Consiglio Comunale, chiedendo spiegazioni sull’inerzia dell’Amministrazione. Il nostro impegno per difendere i diritti dei cittadini continuerà pubblicamente”. Lo dichiarano in una nota i consiglieri di opposizione Lorenzo Longo, Fortunato Pazienza e Andrea De Salve, del MoVimento 5 Stelle, nonché l’indipendente Martina Episcopo, vicina ai pentastellati.
“Il tema dei servizi erogati dai consorzi di bonifica e dei relativi tributi è particolarmente sentito dal MoVimento 5 Stelle, che più volte è intervenuto in maniera equilibrata e costruttiva, con lo stesso consigliere regionale Cristian Casili, rispetto a scelte politiche che hanno evidentemente limitato l’efficacia e la capacità operativa degli stessi. I sindaci, in particolare, non possono oggi trascurare l’opportunità di essere parte attiva nella pianificazione dei parametri di contribuenza, adeguati al servizio offerto ai territori di rispettiva competenza, con la concreta possibilità, peraltro, di una più efficace ed efficiente gestione dello stesso. Ben venga, dunque, l’interrogazione depositata dai nostri consiglieri al Comune di Tuglie, se questo può servire a smuovere l’amministrazione locale, ad oggi apparsa quanto meno distratta”. Questo il commento del Coordinatore M5S per la Provincia di Lecce, Iunio Valerio Romano.
L’OPPOSIZIONE SCIVOLA SU UNA BUCCIA DI BANANA COMMETTENDO ERRORI GROSSOLANI
La sindaca di Tuglie, Silvia Romano, replica spiegando che gli oppositori confondono il piano di classifica (elaborato dal Consorzio) con quello di bonifica:
“Il gruppo di ViviAmo Tuglie, forse a causa della poca esperienza e della scarsa conoscenza della materia, commette l’ennesimo, gravissimo errore. Uno studio più attento della materia avrebbe consentito ai consiglieri di minoranza di conoscere la differenza tra PIANO DI CLASSIFICA e PIANO DI BONIFICA. Ma, conoscendo ormai il loro modus operandi il cui scopo è esclusivamente quello di indurre in errore i cittadini ora facciamo noi un po’ di chiarezza. Il Piano Generale di Bonifica è lo strumento atto ad individuare le opere pubbliche di bonifica che rivestono preminente interesse generale per la sicurezza del territorio e per lo sviluppo economico del comprensorio. La competenza del Piano Generale di Bonifica è della REGIONE, che ne affida l’esecuzione ai consorzi di bonifica.
Il Piano di Classifica, a cui fa riferimento il gruppo di opposizione, è lo strumento programmatico che individua i benefici derivanti dalle opere pubbliche di bonifica e stabilisce gli indici per la determinazione dei contributi privati. A differenza di quanto affermato, il Piano di Classifica viene elaborato dal Consorzio di Bonifica competente per territorio e non dall’Ente Comune. Il Gruppo consiliare Viviamo Tuglie dichiara, erroneamente, che il Comune non ha presentato il Piano di Classifica (che si ribadisce non deve essere presentato dal Comune bensì dai consorzi) per stabilire chi deve realmente pagare il tributo. Il Comune di Tuglie poteva, invece, presentare delle osservazioni al Piano come effettivamente ha fatto con nota del 04.05.2012!Ben tredici anni fa siamo stati tra i primi Comuni a farlo! Non solo! L’Ente ha denunciato innumerevoli volte il cattivo stato di uso e manutenzione dei canali consortili nonché chiesto,invano, la sospensione degli avvisi di pagamento emessi nei confronti dei contribuenti. È veramente inaudito che ViviAmo Tuglie voglia scaricare le responsabilità della Regione sul proprio Comune di appartenenza. È la Regione Puglia inadempiente e non il Comune di Tuglie. Difatti, la Regione non ha mai realizzato né previsto opere per implementare la presenza di canali e di sistemi di raccolta delle acque pluviali, e in secondo luogo non ha mai tutelato i contribuenti che, a fronte di un pagamento oneroso, non ricevono alcun beneficio per il tributo pagato.
Ricordiamo i tentativi dell’allora consigliere regionale Antonio Gabellone, congiuntamente con il centrodestra, per indurre la Regione Puglia ad una rivisitazione di tutta la materia.
Questi sono i fatti! C’è da chiedersi cosa ha fatto il Movimento di appartenenza del gruppo di minoranza ViviAmo Tuglie in seno al Consiglio regionale per sollevare i contribuenti di un tributo iniquo e gravoso. Respingiamo dunque con fermezza le dichiarazioni false e tendenziose del gruppo di minoranza. Ribadiamo la disponibilità dell’AC a provvedere a formulare le proprie osservazioni allorquando sarà presentato il Piano di classifica, che lo ripetiamo non spetta al Comune bensì ai Consorzi”.
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