«Nessun contatto La Russa-Pazzali»: la Procura smentisce Calamucci

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di
Giuseppe Guastella

Milano, l’inchiesta sugli spioni. Il presidente del Senato: desecretare i verbali. La deposizione dell’hacker: un tale «Ignazio» parlò con il manager dopo il presunto stupro di cui è accusato il figlio

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Che c’era una ragazza che accusava suo figlio Leonardo Apache di averla violentata Ignazio La Russa l’ha saputo ai primi di luglio 2023 quando la notizia è stata pubblicata dal Corriere della Sera. Lo dichiara il presidente del Senato negando di aver contattato 40 giorni prima, il 19 maggio, poche ore dopo l’episodio, Enrico Pazzali, il titolare dell’agenzia di investigazione Equalize, che quello stesso giorno chiese ai suoi collaboratori di fare ricerche sul presidente del Senato e sui suoi figli utilizzando i sistemi che lo hanno portato all’arresto. E fonti della procura affermano che dai tabulati agli atti non risultano chiamate La Russa-Pazzali.
«Non ho mai parlato, e ripeto mai, con Enrico Pazzali né tantomeno con imprecisati carabinieri dei fatti», afferma La Russa in una dichiarazione dopo che il Fatto Quotidiano ha pubblicato il contenuto di un verbale in cui Nunzio Samuele Calamucci, l’hacker di Equalize, direbbe di avere assistito ad una telefonata tra La Russa e Pazzali nelle ore successive alla presunta violenza. Non solo, Calamucci avrebbe aggiunto che anche subito dopo un ufficiale dei carabinieri, di cui non fa il nome, avrebbe contatto Pazzali per avere informazioni sulla logistica dell’abitazione della famiglia La Russa dove si sarebbe verificata la violenza.

I fatti

I fatti. Nel pomeriggio del 19 maggio 2023 una ragazza di Milano di 22 anni si presenta alla Clinica Mangiagalli dicendo che in mattinata si era svegliata nuda nel letto di Leonardo La Russa, 21 anni, nell’abitazione della seconda carica dello stato senza ricordare cosa era accaduto. Era stato lo stesso ragazzo a raccontarle che avevano avuto un rapporto sessuale e che lei ne aveva avuto uno anche con un amico, il dj Tommaso Gilardoni. Entrambi sono indagati dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Letizia Mannella in un fascicolo che stava per essere chiuso in questi giorni ma che ora dovrà vedere altre indagini a seguito delle dichiarazioni di Calamucci. La giovane aveva poi chiamato una sua amica che le aveva raccontato che la sera prima, dopo aver assunto alcolici e cocaina, aveva perso il controllo ed aveva seguito Leonardo a casa. Lasciata l’abitazione di La Russa, era andata alla clinica Mangiagalli dove alle 16,30 aveva raccontato quello che era accaduto senza fare una denuncia.




















































L’indagine su Equalize

Contemporaneamente era in corso anche l’indagine su Equalize del pm Francesco De Tommasi. Le microspie registrano alle ore 17,57 dello stesso giorno Pazzali che chiede novità su controlli sul presidente del Senato e sui suoi figli. I carabinieri annotano solamente che la notte precedente «il figlio di La Russa» l’aveva trascorsa «con una ragazza che poi lo denuncerà per stupro». Se c’è stata una fuga di notizie, deve essere stata davvero fulminea visto in meno di un’ora e mezza Pazzali già cerca notizie. Non sulla ragazza, come sarebbe logico, ma su Ignazio La Russa e sui figli. Potrebbe trattarsi solo di una coincidenza, per quanto sorprendente. La denuncia, infatti, verrà presentata ai primi di luglio, quasi un mese e mezzo dopo. Solo allora Ingrazio La Russa dice di venire a conoscenza delle accuse al figlio smentendo telefonate con Pazzali sull’argomento, come fa il legale dello stesso Pazzali, l’avvocato Federico Cecconi. Ambienti difensivi di altri indagati, invece, confermano.

La richiesta di togliere i verbali

Il presidente del Senato, che è un avvocato penalista, aggiunge che, se lo avesse saputo subito, per dimostrare l’innocenza di Apache avrebbe chiesto le registrazioni delle telecamere di sorveglianza della discoteca dove i due giovani si erano incontrati e del suo palazzo, che infatti quando furono cercate erano state già cancellate perché era passato troppo tempo. La Russa parla di un «vergognoso» tentativo di «gettare discredito» su di lui e chiede ai pm di togliere il segreto sui verbali per fare chiarezza e difendere la sua «onorabilità», mentre il legale della presunta vittima, l’avvocato Stefano Benvenuto, ne chiede alla Procura la copia per tutelare la giovane.

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13 febbraio 2025 ( modifica il 13 febbraio 2025 | 22:56)

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