Si è spento nella prima mattina di oggi, 14 febbraio 2025, il professor Sergio Tavano, storico dell’arte, studioso e ricercatore, memoria storica della città di Gorizia per gli avvenimenti dell’ultimo secolo. Nato a Gorizia il 13 marzo 1928, si era laureato nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste con una tesi in Archeologia cristiana, discussa col professor Mario Mirabella Roberti. Divenuto subito assistente volontario e poi assistente straordinario e ordinario nella stessa disciplina, per assumere infine l’insegnamento di Storia dell’arte bizantina e di Archeologia e storia dell’arte paleocristiana e altomedievale, il tutto nella stessa Facoltà triestina fino al 2000 e per qualche anno accademico (1973-1977) anche nella Facoltà udinese di Lingue e letterature straniere. Lascia i figli Cecilia e Carlo, nipoti e pronipoti.
Ha svolto attività scientifica con ricerche e pubblicazioni di interesse storico, archeologico e artistico attorno a luoghi e a monumenti della Provincia di Gorizia e anche sul battistero di Aquileia, le basiliche di Grado, le basiliche paleocristiane di Concordia, di San Canzian d’Isonzo e di San Giovanni del Timavo. Ha tenuto corsi su centri come Costantinopoli, Aquileia, Ravenna, Venezia, Roma, Grado, il Norico, la Dalmazia, l’area siro-palestinese, l’Egitto, Cividale e su vari monumenti tardoantichi, altomedievali e romanici. I suoi titoli a stampa di carattere scientifico, che sono parecchie centinaia, hanno preso in considerazione principalmente la cultura e l’arte tra l’alto Adriatico e il Danubio e in modo speciale monumenti di Aquileia e di Grado, di Concordia, di Cividale, di Trieste e dell’Istria. Aveva collaborato nelle ricerche archeologiche condotte ad Aquileia, a Grado e soprattutto a San Canzian d’Isonzo, guidando gli studenti del corso di Archeologia cristiana e curando poi il volume in cui sono stati editi i risultati (I Santi Canziani nel XVII centenario del loro martirio. Sveti Kancijani ob 1799 letnici mučeništva, Gorizia 2005, con G. Toplikar); ha contribuito all’avvio delle Settimane di studio aquileiesi (dal 1970 in poi) e all’edizione dei primi volumi delle «Antichità Altoadriatiche».
Aveva fatto parte dei comitati promotori di convegni e di mostre, contribuendo con scritti suoi; per esempio: Maria Teresa e il Settecento goriziano, Gorizia, Provincia, 1982; I Longobardi, Milano, Electa, 1990; Ori e tesori d’Europa, Milano, Electa, 1992; Patriarchi. Quindici secoli di civiltà fra l’Adriatico e l’Europa Centrale, Milano, Skira, 2000; Floriano di Lorch, Milano, Skira, 2004. Ha partecipato e tenuto relazioni in vari Congressi scientifici, oltre che ad Aquileia e in altri centri altoadriatici (Cividale, Concordia, Gorizia, Grado, Padova, Pordenone, Tolmezzo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia), a Barcellona, Bari, Catania, Como, Cortona, Innsbruck, Lubiana, Milano, Modena, Pavia, Pesaro, Pisa, Ravenna, Roma, Salonicco, Spoleto, Vienna. È stato socio di accademie e di istituzioni culturali, tra le quali la SAZU di Lubiana, la Deputazione di Storia patria per il Friuli e quella per la Venezia Giulia, della quale è stato presidente dal 2000 al 2007; è stato direttore responsabile del periodico «Quaderni Giuliani di Storia»; ha fatto parte del comitato di redazione di periodici come «Memorie Storiche Forogiuliesi», «Acta Historiae Artis Slovenica», «Ce fastu?», «Studi Goriziani», «Borc San Roc».
Tra il 1966 e il 1981 ha tenuto molti corsi e lezioni presso le comunità e le scuole italiane in Istria, da Capodistria a Pola e da Parenzo a Fiume, con visite a centri italiani come Aquileia, Cividale, Verona, Ravenna e Roma. Altri corsi li ha tenuti a Villa Manin di Passariano e a Gorizia per restauratori, catalogatori e guide. Gli sono stati conferiti riconoscimenti e premi, tra cui il premio “Fonda Savio” (1977), il premio “Epifania” (1980), il premio “Sant’Ilario” – Città di Gorizia (2007) e la Commenda di San Silvestro Papa (1985) e quella dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2008).
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