Trento, procedura d’urgenza sulle modifiche alla legge elettorale | Gazzetta delle Valli

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Si è invece inutilmente esposto con un voto tra l’altro ininfluente. Quanto al significato di responsabilità, si devono tutelare tutti, ma di più le minoranze”.

Roberto Paccher (Lega) – Con l’ostruzionismo è stato paralizzato il Consiglio per giorni interi: “Stiamo assistendo a un comportamento intimidatorio da parte delle minoranze. Si vuole negare al presidente il proprio libero voto. Se avesse votato contro il ddl d’urgenza sarebbe andato tutto bene. Si è messo sul banco degli imputati il presidente Soini che ha solo applicato il regolamento e fa lavorare quest’aula. La minoranza dice ‘con tutte le cose che ci sono da fare..’. Abbiamo dedicato un’ora a questo argomento, che non crea nessun danno. Ma quando la minoranza fa ostruzionismo, depositando migliaia di emendamenti e paralizzando i lavori dell’Aula per giorni interi, fa gli interessi dei trentini?”.

Walter Kaswalder (Patt) ha affermato che sarebbe sempre giusto consentire all’elettorato di decidere se e quante volte rieleggere un presidente.

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Roberto Stanchina (Campobase) ha detto di essersi stupito dell’astensione di Fratelli d’Italia, ma ancora più del voto favorevole del Patt. Il focus della discussione deve essere spostato a suo avviso dall’urgenza (definita “ridicola”) di questo d.d.l., alla forzatura in vista sul contingentamento dei tempi di discussione del testo. Ritengo poi che si debba allargare il tema di discussione alla legge elettorale nel suo complesso.

Antonella Brunet (Lista Fugatti) è intervenuta a sostegno del presidente Soini evidenziandone la condotta assolutamente imparziale sempre tenuta nei confronti delle minoranze.

Lucia Maestri (PD) ha sostenuto che “il dado è tratto”, perché oggi due figure hanno messo in piazza la loro concezione delle istituzioni come proprietà di una parte e non come casa di tutti: “il Consiglio oggi ha subito un torsione autoritaria” ha aggiunto, con Fugatti, assente dall’aula per tre giorni, presentatosi poi stamattina solo per votare la legge “salva se stesso” e con il presidente Soini che con il suo voto ha scelto di rispondere alla sua maggioranza anziché a noi: così facendo non si è reso garante dell’istituzione.

Un attacco del tutto strumentale e un’accusa fuori luogo, l’ha invece definita Vanessa Masè (Civica): non mi è piaciuto sentire che siamo tutti proni al presidente Fugatti, perché io condivido i contenuti di questo ddl e la procedura di urgenza, perché la mia sensibilità va in quella direzione.

Se c’è una critica è forse l’eccesso di democrazia che il presidente Soini sta concedendo a questo dibattito, ha osservato Christian Girardi (Fratelli d’Italia). Quanto all’ostruzionismo, esso è sano se non è fine a se stesso e se ha una fine. Bene che oggi si sia attivata una procedura d’urgenza (che su temi di particolare rilevanza e fino a che non sarà modificato il regolamento, chiederò sempre, ha aggiunto).

Eleonora Angeli (Lista Fugatti): “Penso che il presidente Soini abbia esercitato il proprio diritto di voto così come fanno i sindaci che sono garanti di tutti e al contempo votano”.

Mirko Bisesti (Lega) ha elogiato l’agire del presidente Soini ingiustamente e strumentalmente accusato e ha ricordato dei precedenti in cui altri presidenti hanno espresso il loro voto. La minoranza tra l’altro non può parlare ora di deriva autoritaria quando utilizza l’ostruzionismo per impedire la discussione di temi importanti per la comunità.

Claudio Cia (Gruppo Misto) ha ricordato la legge 186, approvata ai tempi della presidenza di Bruno Dorigatti anche con il suo voto, che le minoranze dell’epoca non contestarono affatto. A dimostrazione che il partito democratico lo è solo con se stesso.

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Pronta la replica di Lucia Maestri: sono due temi diversi, un conto è andare a rivedere le preferenze di genere, altra cosa toccare l’elezione del presidente della Provincia, atto costitutivo di questo Consiglio.

Per Paolo Zanella (PD) la vera ragione delle richiesta di urgenza è che con essa si conta poi di discutere un tema di questa portata con tempi contingentati e questo significa violare il regolamento.

Il Gruppo Consiliare FdI: “La nostra posizione sul terzo mandato non cambia. Occorre intervenire per evitare di portare gli elettori alle urne due volte in un breve arco temporale. La posizione del Gruppo Consiliare Fratelli d’Italia sul tema del terzo mandato è risaputa e, ne siamo convinti, anche rispettata dai colleghi Consiglieri che compongono la maggioranza provinciale. Lo ribadiamo unitariamente oggi e lo faremo in aula nel momento in cui questo provvedimento legislativo vi approderà, in quanto non sono emersi elementi di novità che possano modificare la nostra posizione.

E’ d’obbligo ricordare che, nella seduta odierna, non sono state poste in votazione le modifiche relative al terzo mandato del Presidente della Provincia, quanto piuttosto una richiesta di procedura di urgenza sulla trattazione del Ddl, permessa dal Regolamento interno del Consiglio provinciale che – caso unico in Italia – consente all’opposizione di bloccare i lavori dell’aula, mediante un ostruzionismo per cui non sono previsti limiti, né termini. In una logica di coalizione, dopo aver ascoltato in aula le motivazioni a supporto della richiesta (tra cui il lunghissimo iter che le modifiche di una legge elettorale possono comportare), abbiamo deciso per il voto di astensione”.

Ha chiuso il dibattito il presidente Claudio Soini, riconoscendo che s’è trattato di un confronto approfondito e arricchente.



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