STMicroelectronics, scatta la Cig per 2500 dipendenti

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La crisi che attraversa la STMicroelectronics si traduce nella cassa integrazione che verrà chiesta per un massimo di 2500 dipendenti degli stabilimenti di Catania, per due settimane. La multinazionale giustifica il provvedimento facendo riferimento agli attuali difficili scenari di mercato.

di Bruno Capanna

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STMicroelectronics in Italia chiederà la cassa integrazione guadagni ordinaria della durata di due settimane per gli stabilimenti di Catania. La richiesta non riguarda il nuovo impianto per i wafer in carburo di silicio che prevede un investimento di 5 miliardi di euro. Saranno coinvolti un massimo di 2.500 dipendenti su un totale di 5.400 nel capoluogo etneo. Le due settimane scatterebbero, secondo quanto si apprende, dal 15 marzo e dal 27 aprile prossimi.

La multinazionale italo-francese intende così affrontare la “temporanea contrazione dei carichi produttivi derivante da una significativa riduzione di ordini e commesse”.  Lo scenario di riferimento di ST, come comunicato dall’azienda a fine gennaio, resta difficile nel primo trimestre 2025. Si continua a far fronte “ad un ritardo nella ripresa e ad una correzione delle scorte nel settore Industrial e ad un rallentamento nell’Automotive, entrambi in particolare in Europa.

Per gestire la situazione, come si è soliti fare in un’industria ciclica come quella dei semiconduttori, si interviene riducendo fra l’altro i livelli di attività in tutte le strutture manifatturiere globalmente. Le misure varate includono riduzioni temporanee dei livelli di produzione, così come chiusure selettive delle fabbriche dai 5 ai 19 giorni come durata, a seconda dei siti, soprattutto nel primo trimestre”.

Intanto Il ministro Adolfo Urso ha incontrato al Mimit il sindaco di Catania, Enrico Trantino, per un confronto sullo sviluppo del polo tecnologico e digitale dell’EtnaValley, con un focus sulle prospettive dello stabilimento di STMicroelectronics e della gigafactory di 3Sun. Ieri l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo ha annunciato che organizzerà un tavolo di confronto al quale invitare i rappresentanti del ministero delle Imprese e del made in Italy, quelli della STMicroelectronics e le parti sociali per affrontare le prospettive industriali degli stabilimenti di Catania. Lo ha fatto a margine di un’audizione della Terza Commissione dell’Ars, nel corso della quale è stata decisa l’elaborazione di una risoluzione che avvii un dialogo con tutte le parti coinvolte.






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