Sali Berisha: “Stop ai centri migranti disumani, sconfiggo Rama con un trumpiano”

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


«Il mondo sta cambiando velocemente, e i burattini di Soros come Edi Rama, i corrotti della sua lobby, verranno spazzati via». Sali Berisha è in splendida forma. Ottant’anni, già presidente (e prima premier) dell’Albania per quasi tutti gli Anni 90, in Italia lo ricordiamo per le parodie di Striscia la Notizia (Striscia la Berisha). Ma il cardiologo, tenace capo dell’opposizione albanese, è tornato in pista nella politica del suo Paese, dopo una detenzione di 11 mesi ai domiciliari, nell’ambito di un’inchiesta su presunta corruzione.

A Tirana c’è solo un avversario del premier Edi Rama e quell’avversario è lui. Ci parla di se stesso come sempre in terza persona, con una voce pimpante più del solito. Correrà alle elezioni dell’11 maggio, per provare a strappare con il suo PD la vittoria al leader socialista, che cerca la riconferma per la quarta volta. Il centrodestra di Berisha è alleato di Forza Italia, è appena stato invitato al congresso della Cdu tedesca di Merz, è partito osservatore nel Ppe europeo. Rama e Berisha, eterni nemici che si fanno la guerra a colpi di dichiarazioni e dossier al veleno. E ora sulla terra delle Aquile, così come sui Balcani occidentali tutti, incombe l’ombra di Trump. I due contendenti provano ad ingraziarsi i favori di Washington. Ma il politico del centrodestra è convinto che «per Rama il vento cominci a soffiare contrario».

Col nuovo presidente Usa, gli equilibri regionali potrebbero subire violenti scossoni. Il primo segnale è la scelta dello stratega di Berisha per la campagna elettorale: Chris LaCivita. Repubblicano fino al midollo, Maga, è l’uomo che ha portato Trump al trionfo. «LaCivita mi sostiene e mi finanzia». Lo slogan è, naturalmente, Make Albania Great Again.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Berisha, la premier Meloni vorrebbe trasformare i centri migranti albanesi in Cpr, potrebbe ricorrere a una modifica del protocollo. Se vincerete alle urne, siete pronti?

«No. Noi non cambieremo una virgola di questo contratto, ma lo rispetteremo. Ci siamo opposti ai centri migranti in Albania, per questioni umanitarie, e abbiamo fatto ricorso. La Corte costituzionale albanese ha detto che sono conformi alle leggi, dunque se andremo al potere non modificheremo una virgola e onoreremo i patti. Meloni è anche riuscita a ottenere che siano osservati dall’Onu, dunque bene. Poi, l’Italia è un Paese amico, il centrodestra di Forza Italia è un alleato da sempre, abbiamo relazioni anche con Fratelli d’Italia e Salvini. Quel che è certo però è che, finiti i 5 anni, il contratto con l’Italia non si rinnoverà».

Ma che ne pensa davvero Rama dei centri, visti i buchi nell’acqua ottenuti finora? È riuscito a capirlo?

«Ho sentito voci contrastanti, molte versioni. Non so se abbia in testa qualche cambiamento con Meloni. Rama è capace di tutto, di comprare influenze, è un uomo senza principio, un vero padrino. Ma le dirò che i centri di Shëngjin e Gjader non sono un dibattito da campagna elettorale da noi».

Sta facendo affermazioni molto pesanti su Rama, se ne rende conto?

«E aggiungo di peggio, perché l’Abania di Edi Rama è un vero narco-Stato in Europa, e noi faremo di tutto per sbarazzarci di questa narco-dittatura di una sorta di El Chapo nell’ufficio di un primo ministro. E penso che vinceremo, anche se lui sta già iniziando ad imbrogliare».

Affermazioni passibili di denuncia, le sue.

«Noi sappiamo bene il denaro illimitato di cui dispone Rama, che viene da sottoterra, canali oscuri. Lui concede permessi di costruire e gli imprenditori pagano grandi somme. La corruzione è nazionale e transnazionale, questa è la realtà albanese. Uno scandalo è appena scoppiato con l’arresto del suo uomo di fiducia, Erion Veliaj, il sindaco di Tirana».

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

L’uomo che ha cambiato il volto della capitale, rendendola giovane e colorata, lasciando alle spalle il Comunismo. Veliaj era amico di molti politici e amministratori della sinistra europea.

«Ed è appena stato arrestato per presunta corruzione, riciclaggio di denaro e mancata dichiarazione dei patrimoni. Il velo di protezione si è squarciato perché l’opposizione ha protestato 44 settimane davanti alla Municipalità di Tirana contro quest’uomo incontrollabile. Si dice che Rama l’abbia sacrificato per salvare suo fratello».

Torniamo alla campagna elettorale e alle alleanze dell’Albania nel mondo. È vero che il più trumpiano dei repubblicani, Chris LaCivita, è diventato il suo stratega?

«Certo, è volato qua e ci stiamo organizzando. È venuto ad aiutarmi a scardinare questo giardino di George Soros, promotore di politiche che spaccano la società come quelle che sponsorizzano che non esistono solo due generi, uomo e donna. Soros è il “corrupter in chief”, compra i politici in tutto il mondo con l’arma dell’estremismo di sinistra. Rama è il suo burattino, e di suo figlio Alex, che ogni due o tre settimane spende qualche giorno nel mio Paese per motivi oscurissimi».

Ma LaCivita la finanzia, con quanti soldi?

«Stiamo finalizzando il contratto, ma gli stessi soldi che ho investito nel 2005, direi. Ad oggi, ha dichiarato pubblicamente che Sali Berisha è il partner più leale per gli Usa. Ogni giorno mi sta programmando eventi per incontrare la gente. La vittoria di Trump è la più clamorosa dal secondo dopoguerra. Trump aveva contro tutti e lui l’ha fatto vincere. LaCivita è un genio».

E Rama com’è messo con l’attuale governo Usa? In difficoltà?

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

«Non so se sia in difficoltà. LaCivita ha detto pure che è un “puppet” di Soros. Rama non può essere allo stesso tempo amico di Soros e dell’America di oggi. Nei Balcani, Soros controllava la politica estera per conto degli Usa, con le sue fondazioni diventate ambasciate ombra. Il segretario di Stato di Biden, Blinken, venne pochi giorni prima di un processo per fare delle ingerenze».

Rama però è in ottimi rapporti con Kushner, genero di Trump. Il suo Paese ha venduto il 30 dicembre, per 1,4 miliardi di euro, l’isola disabitata di Sazan, ex base militare, per farne un grande resort.

«Sì. Io Sazan l’avevo offerta anni fa alla comunità internazionale per sviluppare progetti. Ora l’ha presa Kushner, che ha il denaro. Edi Rama ha voluto comprarsi l’influenza politica Usa. L’investimento di per sé è un bene. Rama ha finalizzato l’accordo sei giorni prima dell’insediamento di Trump, sperando in un invito. Che non c’è stato. Ha fallito. Tutto questo racconta molte cose».



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link