Oristano, Giovani e Sartiglia: si cerca un luogo alternativo

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Oristano L’idea di finire quasi in campagna non piace. L’ipotesi di chiudere lo spazio del tribunale e designare i parcheggi di via Emilio Lussu a luogo eletto per il raduno dei ragazzi durante i giorni della Sartiglia li lascia perplessi, nonostante la proposta sia arrivata dalla Consulta Giovanile che in qualche modo li rappresenta. Così, quando ancora la prefettura e il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica devono prendere una decisione, diverse voci cantano fuori dal coro e arrivano a chiedere un cambio di rotta in nome non solo del divertimento, ma anche della sicurezza generale e degli stessi giovani. Il “problema” è esploso negli ultimi anni, quando piazza Aldo Moro è stata eletta a luogo di raduno prediletto dei ragazzi durante i giorni di carnevale. Il grande assembramento in contemporanea con gli eventi della giostra ha creato in passato qualche problema per la gestione dell’ordine pubblico, ma tutto sommato la situazione è rimasta quasi sempre sotto controllo. Ora però quell’area sembra destinata a diventare una zona vietata, perché si ritiene che sia fonte di pericoli la presenza del cantiere dei lavori per il rifacimento del tribunale, che peraltro è aperto da diversi anni e in passato non era mai stato indicato come un problema. Quest’anno però il procuratore della Repubblica, Paolo De Falco, ha esplicitamente chiesto a prefettura e questura di non consentire l’accesso all’area del tribunale per via della presenza del cantiere.

Piazza Aldo Moro Sembra una missione impossibile, visto che lo spazio è molto ampio e aperto su tutti i lati, per cui ci si è spinti a ipotizzare il posizionamento di reti metalliche come quelle che si usano negli stadi a far da recinzione. Solo che insorge il problema dei costi, perché il Comune non ha disposizione i soldi per allestire una barriera di quel tipo che andrebbe per di più a richiedere anche uno sforzo organizzativo notevole. D’altro canto, proprio durante la riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, l’amministrazione ha chiarito di non avere in programma l’allestimento di spazi appositi per il raduno dei giovani, che, anche negli anni passati, più che una riunione organizzata, era qualcosa di spontaneo. Il piazzale tra il liceo classico, l’istituto tecnico e il tribunale era stato scelto proprio perché, oltre a trovarsi a ridosso del centro, garantiva anche libertà di movimento. Quest’anno però, ci sono varie novità che ingarbugliano la situazione. La prima e forse più importante è la decisione di spostare il punto medico avanzato dalla stazione dei pullman dell’Arst in via Cagliari al parcheggio di via San Francesco e quindi sul retro del tribunale. Quell’area deve quindi essere libera. Anche questo è un elemento che è stato preso in considerazione.

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I giovani Roberto Tomasi, oggi studente di ingegneria, operatore del 118 e in passato rappresentante d’istituto al liceo De Castro che si affaccia proprio su piazza Aldo Moro, si fa così portavoce di un sentimento assai diffuso: «C’è molta perplessità sul fatto che quella di via Lussu possa essere una soluzione adeguata. L’area si trova più vicina all’ospedale che al punto medico avanzato, così sarà più naturale per i giovani che dovessero avere problemi con l’alcol andare al San Martino anziché cercare il presidio. Poi è a ridosso della campagna e sarebbe davvero difficile controllare tutti i movimenti». Poi ci sono altre alternative che, al momento, non sembrano convincere nemmeno chi è deputato a gestire la sicurezza pubblica.

Quelle dei giardini di viale San Martino o del parco di viale Repubblica, per la conformazione dei luoghi, non hanno caratteristiche che agevolino la sicurezza. Roberto Tomasi ha quindi deciso di chiedere udienza al prefetto Salvatore Angieri per provare a spiegare meglio le esigenze dei giovani e persino di indicare delle soluzioni: «Il punto medico avanzato potrebbe, ad esempio, trovare spazio nel piano superiore del parcheggio di via Carducci. In alternativa si potrebbe pensare di spostarlo in via Lussu e consentire a noi ragazzi di avere accesso all’area dello Spazio Giovani in via Morosini. Un’altra ipotesi sarebbe quella di valutare come punto di riferimento piazza Pintus al Foro Boario. Sono intenzionato a chiedere un appuntamento al prefetto, sperando che mi riceva, proprio per farmi portavoce di queste istanze dal momento che ha dichiarato che avrebbe accettato e valutato altre proposte. A nostro avviso, il rischio è che, nel caso in cui si decida di attrezzare un luogo lontano da quelli della manifestazione, si creino raduni sparsi per la città. Se i gruppi stanno lontani l’uno dall’altro, anche il controllo diventa più difficile. Secondo noi, lo spazio tra il classico e il tribunale resta il più adeguato».



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