di Luca Lunedì e Salvatore Mannino
Nubifragio all’Isola d’Elba nel tardo pomeriggio di giovedì 13 febbraio. Nella notte era toccato alla Maremma: a Talamone barche rovesciate nel porto
L’Isola d’Elba è stata completamente sommersa da un violentissimo nubifragio giovedì 13 febbraio, nel tardo pomeriggio: Portoferraio è stata allagata da 56 millimetri di pioggia in un’ora.
La Misericordia ha invitato la cittadinanza a non uscire di casa e agli abitanti degli altri comuni dell’isola di non recarsi a Portoferraio: le principali vie d’accesso alla città sono finte sott’acqua, impossibili da percorrere.
Sui social il Comune di Portoferraio l’ha definita «emergenza alluvione e di situazione estremamente critica». Invitando i cittadini a «non uscire e mettersi a riparo nelle zone sicure ed attendere». Invito corredato dalla foto di un’auto in mezzo ad una strada diventata un fiume in piena.
Sulle strade bloccate sono al lavoro la protezione civile, vigili del fuoco, carabinieri, forze dell’ordine e associazioni di volontariato. Venerdì tutte le scuole di ogni ordine e grado a Portoferraio.
Il maltempo ha interessato l’arcipelago per tutta la giornata, un temporale autorigenerante si è formato sulla costa nord occidentale dell’isola poco dopo le 18.
Cosa è successo in Maremma
Intanto anche mezza Maremma è in ginocchio per gli effetti devastanti del violento nubifragio che nella notte tra mercoledì e giovedì 13 febbraio si è abbattuto sul comune di Orbetello ma anche sull’isola del Giglio e sull’Isola d’Elba.
Campi allagati, case sommerse da fango e canne, il porto di Talamone ostruito da due barche affondate sono il risultato di una sorta di bomba d’acqua che in poche ore, fra le 22 di mercoledì sera e le 4 di mattina ha scaricato su Orbetello e sul Giglio qualcosa come 107 millimetri di pioggia, il quantitativo di giorni, a volte di settimane.
Conseguenze pesanti pure su Orbetello, specialmente nella zona nord del comune, quella che va da Talamone e Osa fino ad Albinia. Minori i danni nel capoluogo.
A Talamone particolarmente colpito il porto, con i vigili del fuoco che per tutta la mattina hanno lavorato a rimuovere le due imbarcazioni affondate nel canale d’ingresso. Sono dovuti intervenire anche i sommozzatori da Livorno. Tutto intorno, nella zona dell’Osa, campi allagati dall’acqua e ricoperti dal fango, mentre il torrente Osa oltrepassava le due soglie di allarme. Anche nella adiacente Fonteblanda il Fosso del Padule ha superato ampiamente i livelli di guardia e la protezione civile ha attivato il personale del Consorzio di Bonifica, che è sceso in campo in Zona Idrovora.
Ad Albinia, già teatro di due disastrose alluvioni, molte colture agricole sono finite sotto la coltre di acqua e di fango.
Ingenti i danni alle coltivazioni in tutto il sud della Maremma, anche se è ancora impossibile farne una stima precisa. «Stiamo raccogliendo le segnalazioni da parte delle aziende – dicono da Coldiretti – ci sono ettari di campi seminati a cereali sommersi da dieci centimetri di poltiglia, che rischiano l’asfissia come quelli coltivati ad ortaggi».
Cosa è successo all’Isola del Giglio
A Giglio Campese i residenti si sono ritrovati alle tre di notte a lottare contro la marea di fango e di canneti che avevano investito il paese. Due metri di materiale maleodorante contro il quale si sta ancora combattendo. Un grosso albero ha ceduto, ci sono stati anche frane e smottamenti, il campo di calcio è ridotto a un pantano. Anche a Giglio Castello le strade ripide si sono trasformate in fiumi d’acqua.
Codice giallo per venerdì 14 febbraio
Altra perturbazione in arrivo sulla Toscana con pioggia e neve a bassa quota previste per il 14 febbraio. La Sala operativa regionale della protezione civile ha esteso il codice giallo (sempre per rischio idrogeologico idraulico del reticolo minore) a tutta la regione per tutta la giornata di venerdì.
Inoltre codice giallo per neve per le aree a est, dalle 14 alla mezzanotte sempre di venerdì, e per vento (zone centro-nord interne) ancora dalle 14 alla mezzanotte del 14 febbraio.
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