“Si e’ accennato alla questione mediorientale”, afferma sul vertice bilaterale di oggi tra Italia e Santa Sede il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, che alla domanda più specifica sul trasferire la popolazione palestinese risponde: “la popolazione palestinese deve rimanere nella sua terra. Questo è uno dei punti fondamentali della Santa Sede: nessuna deportazione. Nessuna deportazione anche perché qualcuno ha sottolineato dalla parte italiana come questo creerebbe tensione nell’area”.
Gli ultimi segnali sulla crisi di Gaza indicano una possibile svolta che potrebbe scongiurare la ripresa delle ostilità. Israele, dopo alcuni giorni di ambiguità, ha chiarito che non ha alzato la posta e che si aspetta da Hamas il rilascio di tre ostaggi vivi sabato, così come concordato a metà gennaio. Non tutti i rapiti, al contrario di quanto era filtrato da fonti governative e come richiesto anche da Donald Trump. Allo stesso modo la fazione palestinese ha confermato il suo impegno a liberare gli ostaggi secondo “il calendario previsto”. Lo scenario resta comunque incerto, perché lo Stato ebraico ha ribadito la minaccia di rientrare in guerra se lo scambio di sabato saltasse. Nella Striscia intanto si segnala l’arrivo del primo leader europeo dopo oltre un decennio, Roberta Metsola, che ha voluto testimoniare personalmente l’impegno dell’Ue sul fronte umanitario e per una pacificazione della regione.
Gli spiragli sulla ricomposizione della frattura tra Israele e Hamas sono emersi dal Cairo, dove i mediatori egiziani e qatarini hanno facilitato i negoziati. Secondo fonti palestinesi, la situazione si è sbloccata perché Israele ha detto che rispetterà gli impegni sul sostegno umanitario ai civili di Gaza, ad esempio non ostacolando l’arrivo degli aiuti.
Un altro forte tema di attrito riguardava il numero degli ostaggi da liberare sabato, ma anche questo ostacolo sarebbe stato superato. Lo ha chiarito il portavoce dell’esecutivo israeliano: “Esiste un quadro in atto per il rilascio dei nostri ostaggi e quel quadro chiarisce che tre ostaggi vivi devono essere rilasciati dai terroristi di Hamas” il 15 febbraio.
Quindi sono state ignorate le richieste dell’ultradestra di ottenere tutti e subito i rapiti indietro, apparentemente per evitare un’escalation militare che avrebbe messo a rischio le decine di persone ancora bloccate nella Striscia.
Il portavoce israeliano allo stesso tempo ha inviato un ennesimo avvertimento ad Hamas: “Se non rispetta l’accordo e non rilascia i nostri ostaggi entro sabato a mezzogiorno, il cessate il fuoco finirà, abbiamo già ammassato truppe dentro e intorno a Gaza”. Nel frattempo Benyamin ha presieduto una riunione nel comando meridionale dell’Idf per fare una valutazione della sicurezza che si è protratta per quattro ore. In esame, i piani operativi “per vari scenari”, è filtrato.
Sulla tenuta del cessate il fuoco resta anche l’incognita sui mezzi pesanti richiesti da Hamas per liberare Gaza dalle macerie. Media egiziani hanno riferito che decine di macchinari, tra cui bulldozer e attrezzature edili, si sono allineati al valico Rafah, ma il portavoce di Netanyahu ha chiarito che non entreranno a Gaza. Proprio a Rafah è arrivata la presidente dell’europarlamento Roberta Metsola, che poi ha attraversato il confine: è la prima leader europea ad essere entrata nella Striscia in oltre un decennio. La visita, è stato spiegato dal suo entourage, “ha lo scopo di sottolineare il ruolo fondamentale dell’Ue nel sostenere gli sforzi umanitari a Gaza e l’impegno dell’Ue a continuare a sostenere il cessate il fuoco e l’accordo per lo scambio di ostaggi”. Metsola era stata anche la prima leader europea ad andare in Ucraina durante l’invasione russa. A Rafah, tra l’altro, è già tornata operativa la missione Eubam, a cui partecipa anche l’Italia con i carabinieri.
Sul terreno, intanto, la tregua resta fragile. L’esercito israeliano ha affermato di aver “identificato” un razzo lanciato dall’interno di Gaza, che è ricaduto all’interno del territorio palestinese, provocando una vittima (si tratterebbe di un minorenne). Il lanciarazzi è stato distrutto dall’Idf.
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