in comma comunicazioni Accordo Ue, affaire cinghiali, denatalità e “riprensione”

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L’opposizione scalda i motori e in apertura della lunga maratona Consiliare si focalizza su temi che nell’ultimo mese hanno monopolizzato l’attenzione di politica e paese: ritardi nella firma dell’Accordo Ue, battuta di caccia al cinghiale e pena della “riprensione” nei reati di molestia sessuale. Sull’affaire cinghiali, Rf non ha dubbi: “Il nostro territorio – dice Matteo Casali – è inadatto a questo metodo di caccia”, dicendosi “sconcertato” dall’atteggiamento del Segretario Pedini Amati, che in un’intervista a RTV ha detto di averci messo la faccia. “E’ un personaggio pubblico – attacca Casali – se coinvolto nella vicenda la sua faccia ci entra da sola”. “Il problema, per Giovanni Zonzini di Rete, è che il territorio non è adatto a queste attività venatorie e la braccata in zona abitata non doveva essere autorizzata, la stessa Federcaccia era contraria. Invoca quindi un’indagine amministrativa seria, “non l’Ugraa che indaga su se stessa e i dipendenti di Pedini che indagano su di lui”. Chiede chiarezza su come sono andate le cose anche Silvia Cecchetti, che a nome del psd manifesta la volontà che non si usi più questa modalità per sopprimere animali in sovrannumero.

Sull’emendamento per abrogare la “riprensione” bocciato in Commissione Giustizia dopo le rassicurazioni di parte della maggioranza sul suo accoglimento, insorgono le consigliere di RF, che giudicano inammissibile che chi commette reato di molestia sessuale se la cavi con una lavata di capo: “Chissà cosa ne pensa il Grevio” si chiede Miriam Farinelli; “Che gli animali siano tutelati più delle persone è una logica che non accetterò mai”, aggiunge Antonella Mularoni. “Non abbiamo tolto qualcosa ma introdotto il reato di molestie”, precisa Luca Boschi, definendo “desolante sentirsi additare di aver ammesso un reato più lieve su una pena che prima non c’era”. Tornando sui lavori della Commissione Giustizia, Michela Pelliccioni ne fa una questione di democrazia: “E’ inaccettabile che un partito, per proteggere l’affaire cinghiali, proponga in un unico emendamento e a solo scopo di marketing, un intero pacchetto di norme per modificare il codice penale a scapito di tutti i presupposti di garanzia del parlamento”. L’opposizione torna poi sull’Accordo Ue, dopo le dichiarazioni dell’ambasciatore andorrano che hanno provocato forte imbarazzo politico. Per Enrico Carattoni c’è il rischio di vedere un film già visto, l’accordo mancato del 2006 con l’Italia “per pressioni del mondo bancario e finanziario”. Rete teme ingerenze di un gruppo di interesse che voglia tornare ad un modello di opacità, e chiede garanzie politiche chiare che si intenda proseguire nel percorso di integrazione europea. Lorenzo Bugli del Pdcs ribadisce con forza che l’Associazione all’Ue è il primo punto dell’accordo di governo ed è il tema che lega questa maggioranza. “Impossibile – aggiunge – pensare a piani nell’ombra per frenare. Se così fosse sarei il primo a segnalarlo in quest’aula”. “Non c’è contrapposizione tra Italia e San Marino – ribadisce Gianfranco Ugolini – ma una visione diversa tra Commissione europea e Italia, con la quale – aggiunge – “non c’è nessun contenzioso, ma anzi collaborazione per combattere le distorsioni”. Sull’Accordo alla Ue si è costruito il programma di Governo – afferma Matteo Rossi – constatando, sul tema, “grande compattezza nella maggioranza” ma anche dell’aula. “Spiace invece vedere che Motus Liberi si trovi su posizione forse antistoriche, per mero calcolo politico”. E invita “a remare uniti”. Lo fa anche Denise Bronzetti di AR, che chiede di “fare sistema, parlare meno e lavorare di più” sui punti che devono essere risolti per arrivare alla conclusione dell’accordo, “che non è baluardo di alcuni partiti, ma rientra in un lavoro che si sta portando avanti da anni con sensibilità diverse anche trasversalmente ai gruppi consiliari, che rappresentano dubbi, perplessità e punti di forza che troviamo nella nostra stessa cittadinanza. Ecco perché ci coglie l’obbligo di essere seri e attenti su questi temi”.  “Nel 2006 c’è stata una scelta conservativa chiara mentre oggi andiamo incontro all’Europa e non torniamo indietro”, puntualizza il segretario agli Esteri Luca Beccari, che chiarisce con impeto che il modello dell’accordo finanziario “non ce lo siamo inventato noi” e che l’accordo di Associazione “non significa che si apre una porta e che domani banche e vigilanza entrano nel mercato unico”, ma che ci sarà un “percorso di adeguamento” in cui dovremo dimostrare la nostra conformità. “È una scommessa sulle nostre capacità e noi ci crediamo”. E il negoziato – rimarca – “non è avvenuto come nel 2006 andando con le bozze degli accordi dalle banche”. Con Bruxelles – assicura – nessun negoziato condotto col parere preventivo del sistema finanziario “per non rischiare di inquinare la trattativa da interessi di parte“.

Trova spazio anche l’emergenza denatalità, con Mirko Dolcini che ricorda che tra il 2023 e il 2024, “abbiamo perso un numero di nascite di 47 bambini”. “Se il trend continuerà ad essere questo – avverte – ci troveremo con una mancanza di lavoratori e le conseguenze saranno devastanti. Da qui l’invito ad investire in capitale umano, risorsa fondamentale per poter ripagare in futuro il debito pubblico. Guarda a servizi e infrastrutture per l’infanzia e le famiglie, “altrimenti non riusciremo a sopravvivere. Se riusciremo ad invertire il trend, le coppie del circondario vedranno in noi un modello e avranno tutto l’interesse ad emigrare a San Marino”. 

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Saldo e stralcio

 

Da segnalare il buon risultato di San Marino sulla raccolta del farmaco. Aida Maria Adele Selva anticipa che su 6000 farmacie, italiane e sammarinesi, “le nostre, con più di 2000 farmaci donati, si sono inserite tra le prime dieci posizioni”. Il comma comunicazioni va quindi avanti. I lavori si sono aperti con un minuto di silenzio in ricordo di Salvatore Tonelli, con la Reggenza che ne ha ricordato l’attaccamento ai valori e l’impegno per la comunità e il paese, rinnovando ai familiari “il più profondo e sincero cordoglio”.





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