Il ministro Pichetto: Terra dei fuochi, sinora azioni insufficienti. Fino al ’27 ci sono 400 mln da non disperdere

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in foto il ministro Gilberto Pichetto Fratin

“Ormai da una decina di anni, sono state messe in campo una pluralità di azioni che hanno cercato di raggiungere gli obiettivi di risanamento ambientale e di tutela della salute dei cittadini” ma “ciò che è stato fatto non è sufficiente, ed è evidente che occorre dare un ulteriore slancio alle azioni di risanamento con maggiore rapidità come ci ricorda anche la sentenza della Corte europea”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilbertlo Pichetto in audizione alla commissione Ecomafie nell’ambito del filone d’inchiesta riguardante il sistema di smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania, con particolare riguardo alla cosiddetta Terra dei fuochi. “Queste azioni – ha spiegato il ministro – hanno visto il coinvolgimento sinergico di tutti i livelli istituzionali che, con grande senso di responsabilità, hanno cercato di portare sollievo ad una Terra martoriata. Il contributo settoriale del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica è stato inquadrato nell’ambito di una strategia complessiva che comprende, oltre ai temi ambientali, temi sanitari, salubrità dei prodotti agricoli, sicurezza del territorio, prevenzione e repressione degli illeciti. La pluralità e la complessità degli interventi è ben riscontrabile da un esame veloce del Contratto istituzionale di sviluppo alla cui attuazione presiede il Dipartimento per le politiche di coesione e per il Sud”. Pichetto ha ricordato che “tra i motivi per cui la Corte ha condannato l’Italia per violazione dell’articolo 2 della Convenzione (diritto alla vita), vi è la mancata tempestività nell’adozione di misure risolutive prima dell’adozione del decreto-legge 136 del 2013, considerato come la prima risposta su scala nazionale al fenomeno dell’inquinamento del territorio della Terra dei fuochi. Solo con questo strumento, ha sottolineato la Corte, le autorità italiane hanno iniziato a parlare ‘per la prima volta’ di mappatura per rilevare della presenza di contaminanti esplicitamente legati allo scarico illegale, all’interramento e all’incenerimento di rifiuti, sia pur limitatamente ai terreni agricoli, ‘nonostante le autorità fossero a conoscenza di tutti gli aspetti significativi del problema da quasi due decenni’”.
Sulle risorse per interventi sulla Terra dei Fuochi “bisogna muoversi in modo ordinato, vanno spese bene. Oltre ai 200 milioni ci sono altri 200 milioni previsti dal contratto istituzionale di sviluppo per triennio 25-26-27”. Così il ministro rispondendo in audizione in commissione Ecomafie nell’ambito del filone d’inchiesta riguardante il sistema di smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania, con particolare riguardo alla cosiddetta Terra dei Fuochi. “Io credo che non dobbiamo disperdere” queste risorse “su 90 comuni, altrimenti diventa tanti piccoli campanili” ha detto il ministro rilevando che “l’emergenza sanitaria che c’è non meriti questo questo cattivo trattamento. Questa è la mia opinione poi è il Parlamento che dà gli indirizzi e il governo collegialmente a dare le indicazioni”. Il rapporto deve essere con il territorio ma questo deve essere rappresentato da un solo organismo che può essere il “coordinamento dei sindaci o la Regione o la Provincia o il prefetto” altrimenti come già “emerso per mettere d’accordo 10 organismi con procedura scritta ci si impiega degli anni e credo che l’emergenza sanitaria che c’è non meriti questo cattivo trattamento e questa è una digressione che faccio con sincerità e che esula dal ruolo che ricopro” ha concluso.

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“Senza escludere nessuno e senza venire meno alla trasparenza credo che il gruppo di lavoro possa pubblicare i nostri dati” ambientali e sulle acque “ma altrettanto la Regione Campania deve pubblicare il registro tumori”. Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, rispondendo alle domande in Commissione Ecomafie in audizione sulla Terra dei Fuochi. “E’ chiaro che è una questione sanitaria prima di tutto”, ha aggiunto Pichetto. Il Dl136/2013, ha ricordato il ministro Pichetto, “ha disciplinato lo svolgimento delle indagini tecniche per la mappatura dei terreni della Regione Campania destinati all’agricoltura, al fine di accertare l’eventuale esistenza di effetti contaminanti a causa di sversamenti e smaltimenti abusivi mediante combustione. Tale attività è propedeutica alla successiva indicazione dei terreni che non possono essere destinati alla produzione agroalimentare, ma esclusivamente a colture diverse, o solo a particolari produzioni agroalimentari. Per lo svolgimento di predette attività è stato costituito, con direttiva interministeriale del 23 dicembre 2013, presso il ministero delle Politiche agricole un apposito gruppo di lavoro, coordinato dal Comandante pro-tempore del Cufa, e composto da rappresentanti della Regione Campania e di Ispra, Agea(Agenzia per le erogazioni in agricoltura), Crea (Consiglio per la Ricerca e l’analisi dell’Economia Agraria e Iss. Il gruppo di lavoro ha svolto indagini dirette sui siti della Regione Campania ricadenti nelle classi di rischio da 5 (rischio molto alto) a 2 (rischio medio)”.



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